Come le banche ci fregano

Un ex manager bancario pentito ha pubblicato un libro su come le banche truffano i loro clienti.

Succede un po’ in tutte le organizzazioni criminali, prima o poi qualcuno si pente. Vuoi per effettivo ravvedimento, vuoi per opportunismo (riduzione della pena). Fatto sta che quella che vi raccontiamo oggi non è la classica storia di un ex mafioso pentito bensì quella, incredibile, di un ex… banchiere!

Vincenzo Imperatore era un dirigente bancario dalle capacità indiscusse, quello che nell’ambiente viene definito “uno squalo”. Nel suo libro Io so e ho le prove – Confessioni di un ex manager bancario (Chiarelettere Edizioni) ha deciso di mettere a nudo, per la prima volta, tutte le tecniche adottate dalle banche per “truffare” i possessori di un conto corrente, dall’inedito punto di vista di uno che ha adottato tali tecniche come strumento personale di successo oltre che di truffa. Perché lui, a fregare i clienti, era considerato “uno dei migliori”.

A leggere le pagine del libro sembra di addentrarsi nelle oscure vicende dei servizi segreti o della massoneria.

Ad esempio, per chi non lo sapesse, il nome in codice «72H» è una procedura grazie alla quale le banche attingono ad una apposita riserva di denaro -dai 500 a 10 mila euro a seconda dell’importanza della filiale- da utilizzare per tranquillizzare il cliente che ha scoperto delle irregolarità ed è intenzionato a sporgere denuncia. Della serie “io ti do 3.000 euro e tu ti fermi qui”. Una specie di “premio di consolazione” che è in verità un tacito tentativo di corruzione che serve a nascondere la truffa in atto.

Un altro sistema, sempre collegato al «72H» sono le «manovre massive sul tasso d’interesse». Grazie a questo sistema le banche aumentano in modo impercettibile -dello 0,1 o 0,01%- dal 1° gennaio ogni 3° trimestre, il tasso d’interesse a tutti i conti correnti, senza distinzioni. Le statistiche dicono che solo il 3% della clientela riesce ad accorgersene, e solo quando è troppo tardi (verso metà aprile) poi scatta il 72H.

Secondo l’articolo 118 del testo unico, le banche non potrebbero modificare, a proprio vantaggio le condizioni contrattuali a loro piacimento. Tutte le modifiche dovrebbero essere comunicate personalmente al cliente, con preavviso, in modo esplicito e formale. Questo non avviene mai. La «commissione di massimo scoperto» è un altro tranello. Viene calcolata illegalmente al livello più alto dello scoperto del cliente, poi servendosi delle nuove «commissioni» introdotte dal recente governo Monti, la spesa viene spesso -attraverso metodi complessi- duplicata.

L’usura bancaria, ovvero il superamento dei tassi soglia d’interesse, non è che la punta dell’iceberg delle truffe bancarie. Nel senso che è ormai un fenomeno praticato in modo così diffuso da rientrare ormai nella “prassi”. «La banca è l’usuraio più diffuso: usa i mutui, ipotecari o chirografari (senza alcuna garanzia reale) – che sono, sicuramente quelli più esposti -, gli scoperti di conto corrente, i leasing». La banca inoltre sfrutta l’intervallo temporale fra il giorno di deposito (mettiamo, oggi) e il giorno in cui l’importo degli assegni viene versato al cliente, di norma, dopo due giorni! In questo modo la banca guadagna la differenza degli interessi in modo del tutto illegale!

«La nostra è una formazione a delinquere dove l’unico scopo è il profitto, e il cliente soltanto un mezzo per realizzarlo», confessa Imperatore. Nel libro vengono spiegate nei dettagli tecniche e strumenti criminali di vario tipo. Ora Vincenzo Imperatore fa il consulente per le aziende , aiutando i clienti a difendersi contro i soprusi delle banche, e invita a tenere con sé tutte le carte, a verificare tutte le clausule e di non esitare a rivolgersi a degli esperti e, soprattutto, a denunciare. Perché le banche, “non sono invulnerabili”.

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