Rubare la vita agli altri

QUESTA È LA STORIA DI TUTTE LE PERSONE CHE INCONTRI FACENDO TEATRO.

E CHE MERITEREBBERO UN INTERO SPETTACOLO.

 

Michele nasce nel quartiere operaio Paolo VI di Taranto, tra i caseggiati bianchi costruiti a due passi dal più grande complesso siderurgico del Mediterraneo. I ragazzi che vivono tra quelle larghe strade desolate e i grigi casermoni di cemento sono i protagonisti di un’educazione alla vita. Le avventure adolescenziali hanno un sapore epico, la strada sa insegnare mille cose ma non turba e corrompe mai i loro sogni. Perché quello che più importa a quell’età sono le passioni: la poesia, la musica, il teatro. “La setta dei poeti estinti” nasce così, ispirandosi all’Attimo fuggente di Peter Weir. Nel gruppo c’è Michele, che compone testi, che ha imparato a suonare la chitarra e partecipa ai primi laboratori teatrali che si tengono in città. Ma non basta, serve altro. Un giorno a tavola, con la famiglia presente, comunica a tutti la sua decisione. Il padre è sorpreso, sognava un figlio all’università e invece, se le cose andranno bene, se lo ritroverà attore. Michele pensa in grande, Taranto gli sta stretta, vuole provare a cambiare il corso degli eventi, e un provino per l’Accademia “Silvio D’Amico” sembra l’occasione che aspettava. Riprenderà a respirare, una volta a Roma, accelerando e frenando un po’ per stare dietro a questa nuova vita. E il teatro, non resterà solo un’aspirazione ma la sua diventa una missione. Michele Riondino racconta la sua storia, quella di un ragazzo che ha scommesso sulle passioni vere, ripercorrendo il viaggio dalla periferia al centro, dal buio alla luce, dalla indecisione al successo.

 

“Il cielo sopra Taranto è azzurro, come in quasi tutte le altre città del mondo.

Ma il nostro tramonto è molto più bello.

Il perché l’ho saputo da un direttore della fotografia: ‘Sai chi dovete ringraziare per quel tramonto? I fumi dell’ILVA, che filtrano le rifrazioni della luce del sole’.

Per questo c’è quel rosso fuoco unico al mondo.”

 

Michele Riondino (Taranto, 1979), ha studiato recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. La sua carriera comincia a teatro dove già durante il suo corso didattico ha la possibilità di lavorare al fianco di professionisti importanti del settore come Giuseppe Patroni Griffi, Marco Bellocchio, Emma Dante, Marco Baliani, passando per ruoli in serie tv e attraverso l’impegno speso nella creazione di nuovi spettacoli teatrali nella compagnia “Circo Bordeaux” da lui stesso fondata. Nel 2007 riesce a ottenere il ruolo più importante della sua carriera interpretando l’ambiguo Francesco ne Il Passato è una terra straniera di Daniele Vicari. Tra i suoi ultimi film: Bella addormentata, Acciaio, Giovane Montalbano. Nel 2010 viene selezionato come uno dei 10 migliori talenti europei e ritira il premio “Shooting star” alla Berlinale.

Collana: Fandango Libri
Pagine: 172
Prezzo: 14,00
Isbn: 978-88-6044-301-4
Data di pubblicazione: 4 marzo 2013

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