Il Teatro San Carlo presenta Concerto Moretti

AUSILIA GUERRERA

Nanni Moretti esordisce in teatro. Concerto Moretti, è lo spettacolo-profilo, per immagini musica e parole, ideato con la Fondazione Musica per Roma da Nanni Moretti, in cui il grande attore-regista ripercorre la sua filmografia sulle scene teatrali, facendo metateatro. Un evento unico. Dopo l’esordio capitolino dello scorso anno, Nanni Moretti incontra anche il pubblico napoletano. Ieri di scena al Teatro San Carlo. Tutto il suo mondo – parole musica fotogrammi – scorre sul filo della sua voce narrante.

Un effetto straniante, dissacrante, pensoso, guizzante, nervoso, e a tratti surreale ironico e infine commovente, s’impadronisce subito del proscenio, conquistando il suo vasto e plaudente pubblico partenopeo. Con arringhe alla claque, sapientemente assiepata ai lati del palcoscenico – appostata ad hoc sui palchetti laterali – Nanni Moretti dialoga “per rompere la barriera con il pubblico”, sfidandolo, con un botta e risposta irriverente e spassoso, e con i Maestri che si sono avvicendati nell’esecuzione delle colonne sonore dei suoi film: Franco Piersanti e Nicola Piovani.

Concerto-Moretti, ha avuto così più di un protagonista, in una lotta fra titani. Concerto a tema: sia per i temi musicali orchestrati dall’Orchestra del Teatro San Carlo, sia per la scelta tematica delle frasi dei passaggi delle letture di stralci di dialoghi e spesso dei proverbiali e mitici monologhi tratti dai suoi film e interpretati magistralmente da un Nanni Moretti, che si scopre per la prima volta “mattatore” in scena. E chissà che per la gioia dei suoi fans non bisserà il successo teatrale, omaggiando ancora il suo pubblico, con altri eventi teatrali… Con dovizia di particolari ci ha restituito il suo mondo cinematografico; particolari scorsi, letti e riletti in cui Nanni Moretti cerca di specchiarsi, spesso non riuscendo a riconoscersi e a ritrovarsi; è altro da sé. La memoria cinematografica s’intreccia a quella privata, creando una commistione inedita vera e suggestiva. Sono autentiche incursioni nella sua vita privata, messa a nudo, grazie alla lettura dei suoi diari.

Un’identità sfilacciata e spesso sarcasticamente rincorsa e arresa di fronte all’evidenza dell’evanescenza di certe frasi e di un certo mondo: quello della sua giovinezza, che egli ha saputo, con la sua brillante resa e carriera cinematografica, raccontare, prodigandosi in lungo e in largo, sciamando sui vizi e virtù della sua generazione. Anche se non era intenzionale, perché racconta, dilettandoci, che: “ho ceduto e ho confessato: oddio non lo so, sono al ventesimo dibattito e non so chi sono i due ossessivi con i dolci, quei due bruttoni di Palombella rossa”! Questa la cifra anche esilarante di Concerto-Moretti. Esaltata dall’arte della musica che infonde poesia all’evento.

Una combinazione armonica di più sensazioni. Una rievocazione-compilazione generazionale e cinematografica, a partire dall’Anarchico passando per Ecce Bombo, Palombella rossa, Caro Diario, fino ad Habemus Papam, inscena la sua personalissima “sinfonia”, con disincanto e amore, con distacco e arrendevolezza. Nanni Moretti confessa di vergognarsi di tutto sul set, ma non di scena qui al San Carlo. E lo ringraziamo per questo, e per la prodigalità le variazioni della sua memoria per la meditazione sulla morte della madre Agata, struggente e reale.

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