Il “genio” e i “lazzi” di Dario Fo

di GIULIANA de ANTONELLIS

“Dico sempre che mi sento attore dilettante e pittore professionista.”
“Se non possedessi questa facilità naturale del raccontare attraverso le immagini,
sarei un mediocre scrittore di testi teatrali, ma anche di favole o di grotteschi satirici!”
Dario Fo
Queste le frasi che introducono ad una mostra, che oltre ad essere un tributo ad un figlio della sua terra, è anche l’omaggio di Milano ad un uomo che attraverso tutte le espressioni dell’Arte, con la A maiuscola, ha dato alla sua città e alla nazione intera in dono il suo “genio”.
Straordinario uomo di teatro e Premio Nobel per la letteratura nel 1997, Dario Fo è noto anche per il suo impegno sociale. Non tutti però lo conoscono come pittore, nonostante questo linguaggio abbia accompagnato da sempre la sua attività teatrale e l’abbia anzi preceduta. Si racconta che la madre gli comprasse fogli e matite e gli intimava di disegnare, piuttosto che andar per la strada a giocare come i suoi amici. Vero o no di certo la sua vena artistica lo ha da sempre accompagnato e lo accompagna ancor oggi, come ha dimostrato durante “la Bottega d’artista”, creata appositamente per mostrare il profondo legame tra Fo e la pittura, a Palazzo Reale. È nella bottega – intesa nella sua accezione rinascimentale – che Dario Fo, partendo da disegni e dipinti, elabora i suoi canovacci portati poi sulla scena.

La mostra Dario Fo a Milano. lazzi sberleffi dipinti, a Palazzo Reale dal 24 marzo al 3 giugno, è un’importante occasione per comprendere come la pittura abbia costituito un punto cardine nel linguaggio espressivo di Fo. A testimoniare l’inesauribile e imprevedibile creatività dell’artista sono esposte oltre 400 opere con una grande varietà di stili e tecniche: dalle pitture dei primi anni ai collages e agli arazzi, fino ai monumentali acrilici più recenti. In mostra anche oggetti di scena, maschere, marionette e burattini, tra cui quelli storici appartenuti alla famiglia Rame. Nutrita la presenza di disegni, schizzi, acquarelli, bozzetti di costumi, fondali, ampie scenografie, locandine e stampe che per osmosi sono diventati parte integrante della drammaturgia della Compagnia Teatrale Fo – Rame. Tutto questo immenso patrimonio è possibile ammirarlo e goderne grazie all’opera di Franca Rame, sua moglie, che ha archiviato e conservato come reliquie per i posteri.

Lei stessa ha dichiarato di essere una brava archivista e che quello esposto è solo una parte della monumentale opera del “genio” di Dario, che ad 86 anni suonati si stupisce della vita e di ciò che fa come il ragazzo di una volta. Il visitatore che avrà l’occasione di averlo come cicerone godrà appieno della sua opera, dei suoi colori, dei suoi lazzi, dei suoi sberleffi, ….della sua ARTE.

Il percorso espositivo si apre entrando nel vivo della satira politica e di costume da sempre praticata nell’arte di Dario Fo, in pittura e in teatro: questo discorso culmina nelle grandi tele “parlanti” realizzate appositamente per la mostra di Palazzo Reale.
La mostra accompagna poi il visitatore, in un lungo viaggio attraverso la “storia dell’arte”: dai lavori ispirati alle incisioni rupestri preistoriche ai nostri giorni, attraversando i linguaggi della classicità greca e romana sino alla preziosità dei mosaici ravennati e bizantini. L’interesse di Dario Fo per l’arte del Medioevo e del Rinascimento è testimoniato dai lavori che celebrano i rilievi scultorei del Duomo di Modena e la decorazione del Duomo di Parma, insieme agli studi e dalle lezioni-spettacolo su Giotto e Pietro Cavallini, su Mantegna, Giulio Romano, Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Correggio e Caravaggio.
Con Tiepolo si interrompe il cammino nella “storia dell’arte” per proseguire con le regie delle opere rossiniane: Il Barbiere di Siviglia (1987), L’Italiana in Algeri (1994), La Gazzetta (2001) e Il Viaggio a Reims (2002). Qui Dario Fo costruisce la più consistente documentazione visiva, elaborando un’impressionante serie di tavole e disegni, molti dei quali presenti in mostra accanto a quelli dedicati al teatro di Molière e all’Histoire du soldat di Stravinsky, capolavoro da lui rivisitato e allestito al Teatro alla Scala nel 1978.

La creativa stagione alla Palazzina Liberty del Collettivo Teatrale La Comune, fondato da Dario Fo e Franca Rame nel 1974, è ricordata in mostra attraverso la presenza di opere che Sebastian Matta realizzò per quello spazio.
Il percorso prosegue documentando l’incontro con Franca Rame avvenuto nel 1952. Appartenente a una famiglia di artisti girovaghi, che dal Seicento operò nel solco della tradizione della commedia dell’arte, Franca Rame fece scoprire a Dario Fo la satira come strumento fondamentale per la propria elaborazione artistica.
La mostra si conclude con una sezione dedicata alla formazione artistica di Fo, dai primi studi sul natio Lago Maggiore al trasferimento a Milano e alla frequentazione dell’Accademia di Brera, dove incontrò maestri come Achille Funi, Carlo Carrà e Aldo Carpi.
Una straordinaria documentazione d’archivio ha consentito la realizzazione di inediti montaggi video, attraverso i quali è possibile ricostruire il giusto rapporto tra le opere teatrali e pittoriche e il contesto storico, artistico e sociale che le ha ispirate. Venti schermi documentano sala per sala la mostra, attraverso le lezioni spettacolo tenute da Dario Fo e Franca Rame. Inoltre, in una sala di proiezione, saranno visibili al pubblico le rappresentazioni teatrali e i film a partire da Lo Svitato del 1956. Data la gran quantità di materiali a disposizione, i programmi saranno rinnovati ogni 2 giorni.

Il catalogo, realizzato dalle Edizioni Gabriele Mazzotta, è la testimonianza del lungo sodalizio tra la casa editrice e Dario Fo. Oltre ad aver pubblicato il recente catalogo della mostra Dario Fo. La pittura di un narratore al m.a.x.museo di Chiasso e aver ospitato nel 1999 la mostra Federico Fellini & Dario Fo. Disegni geniali negli spazi della propria Fondazione in Foro Buonaparte, Gabriele Mazzotta ha curato fin dal 1970 pubblicazioni sul teatro di Dario Fo e Franca Rame, compresa la loro opera più famosa in assoluto: Mistero buffo.

Info: www.mostradariofo.it – www.comune.milano.it
Infoline 02 54913

SCHEDA TECNICA

SEDE
Palazzo Reale

DATE MOSTRA
24 marzo – 3 giugno 2012

DATE BOTTEGA D’ARTISTA
13 – 18 marzo 2012
dalle 10.00 alle 12.30 su prenotazione al numero 02.54913
dalle 12.30 alle 17.30 ingresso libero fino ad esaurimento posti

DATE EVENTI E INCONTRI
Il programma sarà disponibile sul sito www.mostradariofo.it

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

©2013 LiberalCafe'. All rights reserved.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma - n.228/6 luglio 2011

Creative Commons License

Immagini, contenuti e marchi citati in queste pagine sono copyright dei rispettivi proprietari.
Se qualcuno, vantando diritti su immagini e/o testi qui pubblicati, avesse qualcosa in contrario alla pubblicazione, può scriverci per richiederne la pronta rimozione.