di DONATO MARRA*
La “Casa degli Italiani” si racconta. Dal 30 novembre 2011 al 17 marzo 2012, la Presidenza della Repubblica contribuisce alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia con la mostra “Il Quirinale. Dall’Unità d’Italia ai nostri giorni”, curata da Paola Carucci e Louis Godart con l’allestimento del maestro Luca Ronconi, allestita tra il Cortile d’Onore e le sale del Piano Nobile del Quirinale.
Il 150° anniversario dell’Unificazione nazionale ha costituito l’occasione per un approfondimento storiografico e una riflessione sulle vicende storico-politiche e istituzionali che hanno segnato l’evoluzione dello Stato italiano.
Il Palazzo del Quirinale costituisce l’espressione simbolica di un percorso complesso, che ha posto l’Unità nazionale di fronte a prove durissime e a momenti di grave crisi, ma anche a significativi momenti di consolidamento dello Stato: edificato dai Papi nel 1583, è diventato nel 1870 residenza dei Re d’Italia e dal 1946 è sede della Presidenza della Repubblica.
Il Quirinale è stato ed è tuttora per generazioni di italiani, a partire dal 1870, uno dei luoghi più rappresentativi dell’unità nazionale. Un luogo non solamente fisico e ovviamente istituzionale, ma anche di fortissima valenza simbolica, nella cui storia si sono riflessi i mutamenti nelle vite, nelle attese, nelle convinzioni e nelle rivendicazioni di milioni di persone. Con questa Mostra, realizzata a conclusione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità italiana, la residenza della Repubblica ha quindi inteso offrire diverse prospettive di indagine e di ricostruzione delle vicende che hanno contrassegnato la vita del nostro Stato, prima sotto la monarchia e poi in epoca repubblicana.
Anche attraverso la storia del Palazzo e di coloro che lo hanno abitato potrà vedersi come nello Stato unitario si siano sviluppate esperienze politiche e realtà istituzionali molto diverse tra loro, dal travagliato consolidamento delle conquiste dell’Italia liberale tra Ottocento e Novecento, alla crisi susseguente agli sconvolgimenti epocali della prima guerra mondiale e alla rottura degli equilibri del mondo liberale, fino al rinnovamento delle istituzioni in senso repubblicano e democratico.
I passaggi più significativi e gli snodi istituzionali che hanno accompagnato queste trasformazioni trovano la loro descrizione nella parte storico-documentaria della Mostra che illustra, dal momento in cui il Palazzo del Quirinale da sede papale diviene sede dei sovrani d’Italia, momenti importanti del ruolo e delle attività svolte dai Re e poi dai Presidenti della Repubblica nella rappresentanza dell’unità nazionale. In particolare, venendo agli anni a noi più vicini, dopo l’approvazione della Carta costituzionale e l’identificazione del nostro essere Nazione con un corpo di valori e principi che rappresenta ancora oggi la base della nostra convivenza democratica, l’attività di ogni Presidente viene illustrata da uno specifico spazio espositivo, attraverso l’utilizzazione di un ampio repertorio di documentazione d’epoca.
La seconda parte della Mostra illustra invece la politica regia e poi presidenziale di acquisizione e conservazione di un importante patrimonio artistico, che costituisce oggi un bene prezioso per l’intera Nazione. Essa descrive tre distinti momenti della storia del complesso edilizio, il passaggio da sede papale a residenza dei Re d’Italia, il periodo sabaudo e il periodo repubblicano. Di quest’ultimo sono illustrate le numerose, importanti ricerche condotte nel Palazzo per la valorizzazione di questo immenso patrimonio pubblico, che hanno consentito di riportare alla luce intere pagine di storia, cadute nell’oblio in seguito alle modifiche e alle sovrapposizioni apportate nel corso dei secoli. L’attenzione costante rivolta dall’amministrazione – grazie all’opera dei validissimi restauratori di cui dispone – all’insieme degli arredi d’epoca ha poi permesso di esporli alle molte migliaia di visitatori che ogni anno varcano la soglia del Quirinale e di metterli a disposizione di grandi mostre nazionali ed internazionali volte a far conoscere ancor meglio il nostro patrimonio artistico. Con la salvaguardia, tanto sul piano storico-istituzionale che su quello artistico, di importanti tradizioni e del ricordo di eventi così ricchi di significato il Quirinale, che è e sempre più deve essere “la Casa comune degli italiani”, offre il suo contributo allo sviluppo di una positiva coscienza collettiva e alla formazione di una memoria condivisa, elementi che risultano preziosi per affrontare le sfide di un difficile presente.
*Segretario Generale della Presidenza della Repubblica