Giovanni Marinelli, noto artista pesarese impegnato da oltre quarant’anni nell’arte della fotografia, da un decennio a questa parte espone in tutto il mondo. Dopo le importanti mostre realizzate quest’anno anche a Berlino, Bruxelles e Londra, dove a maggio si è appena conclusa Egos, alla Royal Opera Arcade Gallery, Marinelli inaugura la stagione estiva con quattro nuovi appuntamenti internazionali, in apertura tra giugno e agosto 2011.
Classe 1945, Giovanni Marinelli comincia a fotografare fin dagli anni Settanta e con il nuovo millennio è uscito allo scoperto, facendo conoscere i risultati della sua arte volutamente e rigorosamente legata alla tattilità della pellicola e al fascino trepidante dell’attesa dello sviluppo dell’immagine.
Non si è mai lasciato sedurre dalla facilità esecutiva del digitale e neanche dalle possibilità offerte dal colore, prediligendo il rigore formale e la neutralità del bianco e nero. Una vera e propria passione quella di Marinelli che ancora oggi conserva un Durst A600, ingranditore utilizzato per sviluppare i primi rullini, e che continua a stampare in copia unica, su carta politenata ai sali d’argento, e a montare le sue opere fotografiche su pannello “leger”.
In Italia, l’intensa estate di Marinelli si apre con la partecipazione al Padilgione Italia della 54. Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia 2011, a cura di Vittorio Sgarbi.
Nell’ambito del progetto espositivo che, in concomitanza al 150° anniversario dell’Unità nazionale, si estende dalla Serenissima a tutte le Regioni italiane, Marinelli è in mostra, per la Regione Marche, nella collettiva allestita dal 29 giugno al 27 novembre 2011, all’Orto dell’Abbondanza di Urbino, prestigiosa sede riaperta per l’occasione, dove si potrà ammirare un significativo esempio del suo lavoro (Senza titolo, 2006, cm 120 x 75 x 2).
“Partecipo alla Biennale – afferma Marinelli – con un’opera concettuale: un genere che amo da sempre e che sento mi rappresenta al meglio, lasciando più di ogni altro libertà di interpretazione e di immaginazione da parte di chi guarda. Un vero e proprio stimolo alla fantasia ma anche all’introspezione”.
In concomitanza alla Biennale, Giovanni Marinelli espone altre opere alquanto rappresentative della sua carriera in una mostra personale a Chicago e in due personali italiane, a cura della A.A.P. Anonima Art Projects, a Forte dei Marmi, in Toscana.
Oltreoceano si tiene Jazz for the eye, a cura di Stefania Carozzini, alla Kkap Gallery, dal 24 giugno al 12 luglio 2011, con undici opere fotografiche della magnifica e celebre serie dedicata al Jazz (2002-2008) che riporta al lungo e intenso periodo di scatti realizzati al Fano Jazz Festival, di cui l’artista è fotografo ufficiale.
A Forte dei Marmi, nell’ambito di Arte Forte, Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea che si svolge al Palasport, dal 29 luglio al 1 agosto 2011, Marinelli accoglie i visitatori all’ingresso, nel lungo corridoio vetrato che si affaccia sull’esterno, dove si stagliano sei grandi totem di due metri e mezzo, sempre sul tema del Jazz, e una decina di opere fotografiche della serie Fior di loto (2005-2008) che sono un sublime esempio del suo lavoro sulla natura. Infine tre totem dedicati al Mare (2003-2005) e una miscellanea di altri capolavori, comprese le sue stranianti riprese d’interni, compongono la personale nel contesto di Proponendo, Nuove proposte per l’Arte Contemporanea, sempre al Palasport di Forte dei Marmi, dal 19 al 22 agosto 2011.
Molte le opportunità dunque per lasciarsi affascinare dalle immagini di Marinelli le cui opere si basano sulle potenzialità e sulla padronanza del mezzo fotografico tradizionale, usato dall’artista per trasfigurare la realtà in un tempo ed uno spazio non più riconoscibili, al di là dell’appartenenza a temi specifici (musica, natura, architettura, concettuale, etc.). L’immagine è come sospesa e dominata da un profondo silenzio, dove luci ed ombre invadono le forme creando evocative trame emozionali.
In un’epoca sempre più attratta dai linguaggi e dalle realtà virtuali, Marinelli sceglie di affermare con forza la sua appartenenza ad un ambiente culturalmente e fisicamente definito, in cui approfondire un dialogo intimo con il proprio io e ricreare un nuovo rapporto con il mondo attraverso le sue fotografie, tutte rigorosamente senza titolo per lasciare sempre spazio alla contemplazione individuale.
In occasione dell’apertura del Padilgione Italia – Biennale di Venezia 2011 ad Urbino esce inoltre il nuovo catalogo di Giovanni Marinelli intitolato L’immobilità del silenzio. Pubblicato da Greta Edizioni con il Patrocinio del Comune di Pesaro e della Provincia di Pesaro e Urbino, il volume di 68 pagine raccoglie un’antologia delle migliori opere fotografiche, realizzate negli ultimi cinque anni dall’artista.
Così scrive Marianna Perazzini nell’introduzione: “Nel corso della sua carriera di fotografo il suo sguardo si è soffermato ad indagare le realtà a lui più intimamente ed emotivamente vicine, situazioni e luoghi che sono diventati il mezzo per riflessioni di natura estetica.
I sentimenti profondi che da sempre lo legano alla musica diventano protagonisti nella serie di scatti dedicati al jazz. Il suo sguardo affascinato, attraverso il teleobbiettivo, si fa medium affettivo dell’evento; si muove indisturbato tra le vibrazioni armoniose degli strumenti, congelando in uno scatto ogni estasi sonora.
I paesaggi naturali, molto amati da Marinelli, sono dominati da profondi silenzi. Immersa nell’abbagliante vibrazione della luce, la Natura perde la sua fisicità, diventando un luogo dell’anima. Sono immagini dal forte potere evocativo in cui l’uomo non viene contemplato. Le sue fotografie aeree, riprese con pellicole ad infrarossi, catturano le rughe della terra che diventano geometrie di sapore concettuale, fortemente stranianti, forme di un linguaggio dove arte e natura si mettono in relazione nell’ impianto stesso dell’opera.
Di toccante suggestione anche la “vita silente” delle riprese d’interni. L’obbiettivo di Marinelli si insinua mestamente tra ciò che resta di un luogo abbandonato, catturando le tracce di un universo dimenticato; racconta il senso inquietante dell’assenza attraverso il lirico silenzio di quelle stanze spoglie, diventando il testimone di una realtà che è stata e che trasuda ancora tutta la sua antica memoria.
Non c’è volontà di denuncia nel suo lavoro, ma una ricerca estetica tesa a riscoprire la bellezza dell’esistenza in ogni sua forma.
Al frastuono cromatico e all’osservazione fugace che caratterizza la nostra epoca, Marinelli propone il silenzio della riflessione attraverso la purezza formale della sua impalcatura compositiva, offrendoci una mappatura emozionale del reale, capace di addentrarsi nel variegato vocabolario del linguaggio dell’arte”.
NOTA BIOGRAFICA / ESPOSIZIONI
Nato a Pesaro nel 1945, Giovanni Marinelli comincia a fotografare fin dagli anni Settanta. Dal 2000 è fotografo ufficiale del Fano Jazz Festival.
Espone dal 2003 e, tra i tanti riconoscimenti, riceve nel 2009 il Primo Premio per la Fotografia al Premio Internazionale Giotto 2009.
Tra le mostre personali degli ultimi anni, in Italia e all’estero, si ricordano: nel 2009 “80 SCATTI NEL MONDO” e nel 2010 “IL TEMPO DEL SILENZIO” entrambe alla Galleria Zamenhof di Milano (curatrice Valentina Carrera); nel 2010 “MOVING TIME” allo Spazio i di Padova (curatrice Diletta Biondani); ” RICORDARE GUERNICA PER RICORDARE ” alla Galleria Voltone della Molinella di Faenza (curatore Gianni Morsiani); la BIENNALE D’ARTE di ASOLO e l’importante mostra “FREQUENCY” alla Onishi Gallery di New York City (curatrice Stefania Carrozzini); ancora nel 2010 “ARTOUR ITALIA-FRANCIA” al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (curatrice Caterina Maggia) e “DISSOLVENZE INCROCIATE” al Palazzo Racchetta di Ferrara (curatore Virgiilio Patarini).
Da gennaio a maggio 2011, Marinelli ha esposto inoltre le sue opere fotografiche nelle mostre: “THE WAIS OF ART” alla Infantellina Contemporary di Berlino (curatrice Rosi Raneri); “CLICK-ART” alla Galleria del Teatro Romano di Fiesole (curatore Simone Gianassi); “INTERNATIONAL FAIR CONTEMPORARY ART ” a Innsbruck (curatore Simone Gianassi); “CONTEMPORARY LANGUAGES” alla AmArt Gallery Brussels di Bruxelles (curatrice Rosi Raneri); “JAZZ FOR THE EYE” alla Cortina Arte di Milano (curatrice Stefania Carrozzini); “PUNTI DI VISTA” alla Galleria Wikiarte di Bologna (curatore Rubens Fogacci) e infine ” EGOS ” Contemporary Art Exhibition alla Royal Opera Arcade Gallery di Londra (curatrice Rosi Raneri).
Una delle sue opere fotografiche concettuali è in esposizione permanente alla Galleria Civica d’Arte Moderna e contemporanea “Giuseppe Sciortino” di Monreale a Palermo.
L’opera di Marinelli viene citata in numerosi libri d’arte.