di STEFANO BETTERA
Penati sbaglia: no a Bertolaso commissario straordinario di Expo 2015 ma occorre che la società inizi a operare. Alle istituzioni milanesi e lombarde chiediamo o un rilancio del progetto e di ascoltare le proposte della società civile.
Siamo contrari ad affidare Expo 2015 alla Protezione Civile e a Bertolaso commissario straordinario. È ora invece che le istituzioni milanesi e lombarde rilancino il progetto e mettano fine al blocco delle attività, ascoltando e coinvolgendo anche la società civile.
“Tra i tanti problemi sofferti in questi anni da Expo 2015, quello del rapporto con Roma è stato certamente uno dei più difficili – dice Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -. Anzi, forse la causa prima di ritardi e scontri di interessi e potere. Non fa bene né all’Expo, né a Milano e all’Italia farci fare la misera figura di dover ricorrere alla protezione civile per poter trovare i soldi per la metropolitana di Milano. Ecco perché Penati sbaglia”.
Nei giorni scorsi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale un’ordinanza del Governo italiano che consente alla Protezione Civile di agire in “deroga integrale”, in pratica, su tutti i temi che riguardano Expo2015. Le deroghe riguardano infatti piani urbanistici, contratti, appalti, espropri, vincoli e valutazioni ambientali, gestione dei beni culturali e pianificazione paesaggistica, fino al piano parcheggi.
“Se Penati voleva solo lanciare una provocazione per stimolare il governo, le istituzioni e la politica locale a darsi un colpo di reni, allora le richieste che facciamo sono altre – continua Andrea Poggio – : quando Roma concede a Milano di uscire dal Patto di stabilità per gli investimenti infrastrutturali? Quando finanzia metropolitane e non solo inutili autostrade? Quando Stanca presenta alla città il Masterplan che ad aprile deve portare a Parigi? Quando le istituzioni si aprono agli apporti della società (economica e no profit) milanese e lombarda? Chiudersi nelle beghe tra pochi potentati non fa bene a nessuno, neanche a Penati e a Milano”.
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