Ritorna nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica la leggenda della chitarra Pat Metheny, dopo il concerto in trio del novembre scorso e dopo un altro Grammy Award assegnatogli per l’album What’s It All About, nella categoria Best New Age Album. Questa volta salirà sul palco accompagnato dagli altri tre componenti dell’inedito quartetto Unity Band con i quali ha di recente realizzato l’album omonimo per la Nonesuch Records: Chris Potter al sax, Ben Williams al basso e il fedelissimo Antonio Sanchez alla batteria.
Pat Metheny è forse il chitarrista più famoso del mondo: la sua enorme popolarità è dovuta a una carriera che l’ha visto protagonista nei più svariati contesti e in continue tournée internazionali. Metheny è riuscito a forgiare un jazz quanto mai libero e aperto alle più svariate influenze, in particolare quella sudamericana, mettendo comunque sempre in primo piano una forte melodicità e una complessa armonizzazione.Ma, qualsiasi cosa stia suonando, rimane sempre se stesso, innamorato delle sue chitarre e del suo mondo variegato. Un modello per tutte le generazioni.
Pat Metheny è nato a Kansas City il 12 agosto 1954 in una famiglia di musicisti. A otto anni inizia a suonare la tromba e passa alla chitarra quattro anni dopo. All’età di 15 anni suona già regolarmente con i migliori musicisti jazz di Kansas City. Irrompe sulla scena jazz internazionale nel 1974. Nel corso dei suoi tre anni di militanza nella band del grande vibrafonista Gary Burton, il giovane, nativo del Missouri, mostra già quello che presto diventerà il suo inconfondibile stile, in cui scioltezza e articolazione del linguaggio, mutuate dal suo amore per la tromba, si fondono con una sensibilità ritmica e armonica molto avanzata in un modo di suonare e improvvisare moderno nella concezione ma anche profondamente radicato nella tradizione della melodia jazz, swing e blues. Il suo primo album, Bright Size Life (1975), è caratterizzato dall’utilizzo di sonorità del tutto originali per la chitarra jazz, che influenzeranno le seguenti generazioni di chitarristi.
Durante la sua carriera Pat Metheny ha continuato a ridefinire il genere, utilizzando nuove tecnologie e lavorando costantemente per sviluppare il potenziale sonoro e improvvisativo del suo strumento. La versatilità di Metheny è praticamente senza eguali.
Nel corso degli anni ha suonato con artisti molto diversi fra loro, quali Steve Reich, Ornette Coleman, Herbie Hancock, Jim Hall, Milton Nascimento, Charlie Haden, David Bowie, Michael Brecker, Brad Mehldau e molti altri. Da trentacinque anni lavora alla composizione dei brani del Pat Metheny Group con il tastierista Lyle Mays; un’associazione che è stata paragonata, da parte della critica e del pubblico, a quelle di Lennon-McCartney e Ellington-Strayhorn. Oltre a essere un musicista di valore, Metheny si è anche dedicato all’insegnamento. A 18 anni, era il più giovane insegnante presso l’Università di Miami. A 19 è diventato il più giovane insegnante presso il Berklee College of Music, dove, vent’anni dopo, ha anche ricevuto un dottorato onorario. Ha insegnato in diversi seminari musicali in tutto il mondo, dal Conservatorio Reale Olandese al Thelonius Monk Institute of Jazz, in Asia e Sud America. È stato anche un vero pioniere musicale nel campo della musica elettronica e uno dei primi musicisti jazz a fare un uso serio dei sintetizzatori. Anni prima dell’invenzione della tecnologia MIDI, Metheny utilizzava il Synclavier come strumento di composizione. Ha anche svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di diversi nuovi modelli di chitarre, come la chitarra acustica soprano, la chitarra con 42 corde Pikasso, la chitarra jazz Ibanez PM-100, oltre a una varietà di altri strumenti personalizzati fra cui spicca il più recente Orchestrion. Metheny ha ottenuto diversi riconoscimenti nel corso degli anni, dalle vittorie in innumerevoli sondaggi come Best Jazz Guitarist a importanti premi, tra cui tre dischi d’oro, per Still Life Talking, Letter from Home e Secret Story, oltre ai ben 19 Grammy Awards distribuiti su una varietà di categorie diverse, tra cui Best Rock Instrumental, Best Contemporary Jazz Recording, Best Jazz Instrumental Solo, Best Instrumental Compositione Best New Age Album. Il Pat Metheny Group ha vinto, fatto senza precedenti, sette Grammy per sette album consecutivi.
SABATO 14 LUGLIO CAVEA ORE 21
PAT METHENY UNITY BAND
Pat Metheny: chitarre
Chris Potter: sassofoni
Ben Williams: contrabbasso
Antonio Sanchez: batteria
BIGLIETTI DA 35 A 55 EURO
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Viale Pietro de Coubertin