Incontro con il Dr. William Thomas Polick Jr. Angiologo – Roma
di BIANCA MARIA SEZZATINI
La lunga esperienza ambulatoriale nel campo angiologico mi ha permesso di classificare le malattie più frequenti e di catalogarle in ordine di importanza.
Senza dubbio le patologie venose degli arti inferiori sono le più diffuse ed in particolar modo nel sesso femminile.
Le giovani si preoccupano maggiormente dei capillari, le anziane più delle vene varicose.
Le patologie arteriose riguardano quasi sempre gli over 50 e colpiscono più frequentemente il sesso maschile.
Sono le più delicate poiché le tubature arteriose servono per irrorare gli organi.
Al di fuori dei comuni fattori di rischio (fumo, obesità, diabete, ipertensione, dislipidemie e sedentarietà) non tutti sanno che l’usura di queste tubature dipende dalla formazione strutturale congenita del circuito medesimo.
In poche parole la nostra circolazione arteriosa è simile ad un circuito automobilistico dove con il passare degli anni le curve e le biforcazioni rappresentano un pericolo in quanto la formazione di placche non permette il giusto scorrimento del sangue con conseguenti turbolenze.
I sintomi che ne derivano nel campo arterioso sono sempre di due tipi: acuti o cronici.
Acuti – a seconda dell’organo colpito, spesso sono di natura ostruttiva, rarissime volte di natura emorragica.
Cronici – variano da un periodo di asintomaticità fino ad arrivare a manifestazioni caratterizzate da scarsa irrorazione ed in questo caso, a seconda dell’organo colpito, si possono avere disturbi di tipo vertiginoso, scarsa concentrazione, perdita di memoria, disturbi visivi, sbandamenti e cefalee persistenti, claudicatio intermittens, etc.
Ritornando alla patologie venose è opportuno evidenziare che anche le vene, vie di ritorno ematico al cuore, manifestano problematiche di tipo acuto e cronico.
Le classiche malattie acute sono le flebiti e/o le tromboflebiti mentre nelle tipologie croniche, dove il ritorno venoso è rallentato a causa di dilatazioni venose (varici), si possono manifestare sintomi di pesantezza, dolenza e crampi.
Ovviamente le insidie sono sempre dietro l’angolo ed un trombo localizzato al polpaccio può non manifestarsi con i classici sintomi (es. gonfiore) ma portare ad un evento embolico misconosciuto, con ritardo della giusta diagnosi e complicanze anche gravi.
Fortunatamente sono stati fatti passi avanti nel campo angiologico e le nuove tecniche di diagnostica vascolare permettono rapidamente di risolvere le problematiche ripristinando benessere e serenità.
Pertanto una scrupolosa visita di tutto il sistema circolatorio può prevenire l’insorgenza di patologie più complesse e, come per le automobili, un tagliando annuale, l’adozione di misure di prevenzione (corretta alimentazione, deambulazione, corretta ossigenazione, ecc.) ed eventuali assunzioni di prodotti anche fitoterapici possono mantenere il benessere del corpo.