L’iniziativa dedicata ad Antonio Russo, il coraggioso giornalista assassinato in Georgia nel 2000 a cause delle sue coraggiose inchieste relative alla questione cecena
Sono stati consegnati alla Fondazione Dragan i premi ”Italia diritti umani 2010”, istituiti dalla Free Lance International Press, presieduta da Virgilio Violo, e dedicati alla memoria dell’ ex Vice-presidente della Flip Antonio Russo, il grande giornalista assassinato in Georgia nel 2000 a cause delle sue coraggiose inchieste relative alla questione cecena.
Tre i premiati di quest’anno: Enrico Calamai,console italiano nell’Argentina dei desaperecidos, definito ”l’eroe discreto di Buenos Aires”, o lo Schlinder italiano ”che salvò centinaia di persone strappandole ad un orrendo ingranaggio che, anche grazie alle complicità internazionali, ha potuto distruggere un’intera generazione di oppositori politici, molti dei quali giovanissimi”; Chiara Tiezzi, per la sua inchiesta “L’industria della morte”, trasmessa da Rai Storia, ”che ha contribuito a riportare nel presente un tragedia del secolo scorso” ovvero la spaventosa tragedia di Bhopal e Umberto Rondi, collaboratore Peacelink.
Nella motivazione, si legge: “Umberto Rondi, autore,consulente e collaboratore di programmi televisivi. Ha pubblicato numerosissimi articoli su tematiche culturali e sociali su quotidiani e riviste(…) in ogni suo impegno professionale si è sempre contraddistinto per la sensibilità con cui ha trattato la tematica dei diritti umani, dalla realtà dei migranti a quella dei malati di mente, passando per la negazione del diritto alla salute, in particolare per la trasmissione da lui condotta sul canale Salute! (Sky 484) relativa alla negazione dei diritti in Birmania”.
Questo premio, scrive la Flip, “nasce dall’esigenza da parte delle associazioni coinvolte di voler dare un giusto riconoscimento a coloro che, per la loro attività, si sono distinti nel campo dei diritti umani(…) I Mass Media spesso non prestano la dovuta attenzione al tema dei diritti umani, se non in maniera superficiale. È giunto quindi il momento, non solo di dare un giusto riconoscimento a chi lotta per la difesa dei più deboli, ma anche di parlare su come possano essere tutelati meglio questi diritti che, anche in Paesi come l’Italia oltre che all’estero, sono sistematicamente violati, soprattutto nei confronti dei più deboli”.
Il premio è stato realizzato in collaborazione con la Sez. Nazionale di Amnesty International e l’adesione di: Antigone, Comitato Paul Rougeau, Comunità di S.Egidio, Emergency, Italians for Darfur, Laogai Research Foundation Italia, Medici contro la tortura, Robert F. Kennedy Foundation of Europe Wcrp (commissione italiana della Conferenza mondiale delle religioni per la pace)