Fa’ la Cosa Giusta 2010

di MARTINA CECCO

Tre giorni molto intensi per parlare di compatibilità tra lo stile di vita delle persone e le esigenze dell’ambiente e della società, per guardare alla realtà con un occhio critico e per assumere consapevolezza delle proprie azioni che si consumano giorno per giorno in una contemporaneità sempre più tesa a vedere realizzarsi esigenze del momento anche a scapito di quello che è l’equilibrio economico e ambientale globale della situazione.

Leggere un evento come quello della Fiera Fa’ la Cosa Giusta che si è tenuta a Trento nei giorni dal 30 al 1 di Novembre è una impresa assai ardua, tenuto conto poi che non solo sono in gioco gli ideali di chi organizza e di chi propone questo genere di evento, ma sono direttamente coinvolti poi i reali destinatari delle proposte che si trovano presentate, cioè gli utenti e gli avventori, che tra gli stand arrivano a percorrere un ideale cammino di approfondimento sullo stile di vita che più si adatta alle molteplici esigenze di una società moderna consapevole.

La Fiera non è solo un evento mondano per cui si decide un giorno di andare a visitare qualcosa di diverso per passare un giorno diverso, è un momento culturale che serve per aprire gli occhi su quello che ci circonda e che rende merito a iniziative di pregio che possono essere sia delle proposte alternative per affrontare decisioni importanti, che messaggi urgenti per mettere in luce le criticità del presente.

Se da un lato osservare le proposte del consumo sostenibile diventa una occasione per trarre delle idee al fine di cambiare qualcosa del proprio stile di vita, ad esempio imparare qualcosa di nuovo in fatto di alimentazione, in fatto di cure mediche alternative, intrattenimento, tempo libero e passatempi, dall’altra diventa importante anche osservare e tenere presente le proposte per risolvere, come anticipato, le criticità della società economica moderna.

Quindi si è parlato di energia, di consumi, di risparmio, di riciclo, di recupero dei materiali, di ecologia, di servizi, oltre che di cibo, di abbigliamento, di giochi e di tempo libero.

Conoscere il significato dell’acquisto di un prodotto al posto di un altro, sapere come viene prodotta la merce, che cosa costa in termini non solo economici ma anche ambientali e umani, sapere se e come sono rispettati i criteri per la erogazione di un servizio, sapere come si gestiscono le risorse ambientali ed economiche non è il punto di arrivo per “mettere mano” alla società, ma il punto di partenza.

Ecco perché, a mio avviso, è importante che le famiglie prima di tutto e in fiera se ne sono viste tantissime, siano unite nello spiegare ai propri figli l’importanza di conoscere il significato delle cose, non tanto per dare un imprinting ideologico ai figli, ma per renderli consapevoli delle proprie scelte una volta che saranno diventati adulti.

L’adulto, formato e deciso a volte fermo sulle proprie posizioni, ha bisogno di sapere come effettivamente si sviluppano le dinamiche economiche e partire fin da giovani con una coscienza pulita, che poi lo sappiamo, fa sempre in tempo a prendere tutte le possibili scorciatoie, è un fatto indispensabile, ma non solo: non essere coscienti della importanza e delle conseguenze delle proprie azioni è una delle mille ignoranze che non si possono più perdonare ai giorni nostri.

Facciamo un esempio? Scegliere il tipo di automobile, scegliere il cellulare, valutare le esigenze sanitarie personali. Ecco tre settori per cui è indispensabile conoscere le proprie necessità e saperle gestire secondo le proposte del mercato. Lo stesso vale per un investimento economico, per una scelta che riguarda il proprio stile alimentare, per una scelta che riguarda la gestione della casa.

Intanto, prima di fare passi falsi, serve “conoscere” sapere, saper gestire, aprirsi le porte a diverse possibilità, poi ognuno è libero di decidere se quello che ha acquisito gli sarà utile, è adatto, oppure invece non lo sarà e quindi potrà decidere per qualcos’altro.

Tuttavia tra le varie presenze in fiera, localizzato nel settore non – profit, ha avuto grande spazio l’ente pubblico della Provincia Autonoma di Trento, presente con tutti i suoi servizi mirati per i giovani, per le donne, per il trasporto pubblico e per il tempo libero, con un grande spazio dedicato ai progetti sull’ambiente e sulle politiche sostenibili.

Martina Cecco

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