di ERNESTO ALICICCO *
La mia veste di medico, dello sport in particolare, mi fa prendere in considerazione tutta una serie di problematiche che si concentrano sul fisico acerbo che dovrà venire su il più sano possibile, perché è su di esso che verrà a poggiare il proseguo di tutta la sua vita.
La ultime statistiche sui difetti posturali del giovane, riportano dati allarmanti: più dell’80% presenta paramorfismi più o meno evidenti, che se non scoperti e controllati precocemente, diverranno veri e talvolta importanti, dismorfismi.
L’obesità e la sedentarietà, aggravate da posizioni viziate, vanno a peggiorare pesantemente quei difetti posturali presenti e spesso sottointesi, che si scaricheranno sulla colonna vertebrale e sulle grandi articolazioni specie degli arti inferiori.
Con il risultato di instaurare patologie osteo-articolari davvero gravi per il futuro dell’adolescente.
Svariati sono i campi specialistici che devono intervenire, con particolare riferimento all’ortopedia e alla dietologia. Il movimento inteso come sport, dapprima prevalentemente ludico e poi, magari, come vera e propria attività sportiva costituisce il “comune denominatore”.
Fare sport non vuol dire diventare per forza un campione osannato, ma significa per tutti essere un “campione nella vita”.
Per i problemi posturali, in speciali modo quelli che vanno ad interessare la colonna vertebrale, esiste oggi la possibilità di valutarli – e una volta scoperti di correggerli – con modernissime apparecchiature diagnostiche assolutamente prive di qualsiasi effetto collaterale nocivo (come può averli invece l’uso dei raggi X).
La nostra esperienza in questo campo specifico ci permette di affermare che questa metodica potrebbe rappresentare un vero e proprio screening della popolazione infantile, a cominciare dai 7 o 8 anni.
In tal modo si è in grado di scoprire iniziali patologie posturali, talvolta davvero impreviste e inaspettate, apportarne la correzione e seguire con un follow up successivo l’effettivo risultato raggiunto del trattamento.
A seguire, si può suggerire al genitore l’attività sportiva più appropriata, che oltre a far crescere il bambino da un punto di vista psicofisico, funzionerebbe da vera e propria chinesiterapia correttiva.
Ci ripromettiamo di tornare sull’argomento e approfondirne più specificatamente i contenuti, anche se già da quanto accennato balza evidente l’ importanza del problema dello sviluppo psicofisico del bambino.
Invitiamo le autorità politiche e gli stessi genitori ad attivarsi sul campo della prevenzione, avendo cura dello sviluppo dell’adolescente a trecentosessanta gradi attraverso un mirato e precoce inizio dell’attività motorio ludico sportiva, a cui associare i controlli ortopedici sulla postura e il rispetto delle norme d’igiene alimentare.
Mai vi fu detto popolare più veritiero di quello che recita: “prevenire è meglio che curare”.
* Ernesto Alicicco è stato nello staff medico della Roma dal 1978 fino al 1999. Specialista in medicina dello sport, fisiochinesiterapia, endocrinologia, esperto di analisi posturali.
Professore a Contratto Univers. Tor Vergata