Ignoranza o paura?

di PAOLA FERRARIO

Continuano le aggressioni e gli atti incivili nei confronti degli omosessuali, sia in Italia che all’estero. In Europa, l’ultimo episodio reso noto è avvenuto in Russia, per la precisione a San Pietroburgo dove la polizia ha fermato cinque omosessuali che hanno inscenato un mini gay-pride all’Hermitage. La manifestazione non era stata autorizzata dal Comune, secondo il quale tutti i luoghi proposti dagli organizzatori erano già stati occupati: la stessa obiezione già usata dal sindaco di Mosca Iury Luzhkov in un altro episodio avvenuto nel centro moscovita. Infatti era durato pochissimi minuti il tentativo da parte degli omosessuali russi di sfilare in un corteo anti-Unione europea e anti-comune cittadino.
Il sindaco ha più volte dichiarato, con l’appoggio dei cittadini, che finché sarà in carica, i gay non avranno alcuna autorizzazione.
In Italia invece gli atti incivili vengono effettuati solo dai cittadini.
Solo nel 2010 ci sono state numerose aggressioni ad omosessuali, scordando il rispetto che si deve sempre mantenere per la persona che ci sta di fronte straniero, donna, uomo, gay o lesbica che sia. Ma soprattutto il fatto non ammissibile è l’uso della violenza gratuita. L’ultima aggressione ad omosessuali è avvenuta a Milano Sabato sera 29 maggio, una giovane coppia gay è stata brutalmente aggredita da tre individui. L’episodio è stato reso noto dal sito internet Gay.tv.

I due ragazzi si trovavano in corso di Porta Ticinese in compagnia di due amiche. Secondo quanto racconta il sito, i due hanno incassato calci e pugni, prima di riuscire a divincolarsi dallo scontro e fuggire via. Il tutto sarebbe iniziato con insulti e provocazioni di vario genere ed è bastato ribattere ad uno di questi insulti per scatenare l’ira dei tre aggressori e finire all’attacco fisico. Questo episodio è avvenuto ad una settimana di distanza da un’altra brutale aggressione ai danni di un 24enne romano, pestato a sangue nei pressi del Colosseo da un gruppo di quattro o cinque ragazzi, la vittima ha persino rischiato di perdere un occhio. Il giovane residente nell’hiterland capitolino, stava tornando a casa dopo essere stato nel vicino locale della Gay street, il “Coming out”. Una volta arrivato alle scale per raggiungere via Cavour e poi la stazione Termini, è stato accerchiato dal gruppo di ragazzi tra i 25 e i 30 anni. La vittima ha subito capito di essere stato seguita e di essere in serio pericolo così ha lanciato l’SOS chiamando al cellulare il suo compagno. Hanno cominciato a prenderlo a pugni, poi, una volta finito a terra, gli hanno sferrato calci dappertutto e prima di scappare gli hanno rubato il cellulare. Unanime lo spirito di solidarietà al giovane aggredito e lo sdegno per la vicenda, dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal presidente della provincia Nicola Zingaretti e dalla presidente della regione Renata Polverini.
Per omosessualità si intende l’attrazione sessuale di un individuo maschio o femmina per gli individui del suo stesso sesso. Più frequente nei maschi che nelle femmine. Sono state avanzate moltissime ipotesi sulla scelta di questo orientamento sessuale ma tutte quasi sempre smentite.

Nel 1991, il biologo omosessuale americano Simon LeVay, fondatore dell’institute of Gay and Lesbian Education, ha elaborato una teoria secondo la quale il comportamento omosessuale non sarebbe un comportamento sessuale frutto di abitudini apprese, subite o liberamente scelte, ma una condizione biologica innata. L’ipotesi di LeVay è che il terzo nucleo interstiziale dell’ipotalamo anteriore sarebbe più voluminoso nei maschi mentre nelle donne e negli omosessuali sarebbe più piccolo e che tale nucleo potrebbe essere determinante nella genesi del comportamento sessuale. L’ipotesi tre anni dopo fu smentita da William Byne, psichiatra al New York State Psychiatric Institute e ricercatore all’Albert Enstein College of Medicine della Yeshiva University di New York, presso il quale studia la struttura cerebrale dell’uomo e degli altri primati e il modo in cui i fattori biologici e sociali interagiscono nell’influenzare il comportamento. In seguito molte altre ipotesi e ricerche sono state determinanti per smentire l’ipotesi del biologo. Il tutto prova in modo in equivoco l’importanza del libero arbitrio. Altri invece sostengono che sia un fattore psicologico e derivante dal rapporto con il genitore dello stesso sesso avuto nell’infanzia.
Molti omosessuali convinti di essere sbagliati si affidano ad associazioni come il movimento internazionale “Ex Gay” a cui aderiscono per non rinunciare alla loro tendenza, si tratta di un autentico movimento di base che si è organizzato, negli Stati Uniti d’America, in enti come Exodus International e Courage. Ma tutto questo ha poca importanza, sono uomini e donne che hanno fatto una scelta di vita. Scelta di vita che va rispettata come qualsiasi altra scelta. Non sono diversi da nessuno e infondo nella società in cui ci ritroviamo oggi piena di contraddizioni di vario genere, diversi da chi?

Nel corso della storia, alcuni aspetti individuali dell’omosessualità sono stati ammirati o condannati, relativamente alle norme sessuali delle varie società. Quando essa veniva elogiata, tali aspetti erano visti come un miglioramento per la società; quando veniva condannata, particolari attività venivano viste come un peccato o una malattia; ed alcuni comportamenti omosessuali erano proibiti dalla legge. Dalla metà del XX secolo, l’omosessualità è stata gradualmente disconosciuta come malattia e decriminalizzata in quasi tutte le nazioni sviluppate, comunque, lo status legale delle relazioni omosessuali varia enormemente da uno stato all’altro e rimangono ancora giurisdizioni in cui alcuni comportamenti omosessuali sono considerati crimini e vengono puniti con pene severe, tra cui la morte. Ma non nel nostro paese, spesso ci vantiamo di essere un paese democratico e con la mentalità aperta, ma questo non viene sempre rispecchiato. Ma la vera ragione di tutti questi episodi così brutali dove si cela? Può essere una sorta di movimento politico di estrema destra o una forma di razzismo misto ad ignoranza? O forse più semplicemente è una forma di paura? Paura di scoprire in noi stessi una certa affinità con queste persone. Infondo si sa quando desideriamo fortemente qualcosa o qualcuno si tende quasi sempre prima dargli contro.

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