DONNA ROSITA NUBILE

di Federico Garcia Lorca
Adattamento e Regia di Antonio Nobili

Con Martina Milani, Antonella Petrone, Alberto Albertino, Margherita Caravello, Riccardo Merlini, Alessio Chiodini, Alessia Sala, Alessia De Martino, Lorenza Sacchetto, Sara Signoretti, Lily Lauria, Cristina Frioni, Mary Ferrara, Andrea Guerini, Rossella Morese, Marco Fioravante, Matteo Maria Dragoni

Composto nel 1935 da Federico García Lorca una anno prima della sua morte, la prima avvenne il 13 dicembre 1935 nel Teatro Principal Palace di Barcelona. “Per riposarmi, dopo Yerma e Bodas de Sangre, che sono due tragedie, volevo realizzare una commedia semplice e amabile. La cosa non m’è riuscita perché m’è venuto fuori un poema che mi sembra abbia più lacrime delle mie due produzioni precedenti”. Questa dichiarazione di Federico Garcia Lorca è certamente la migliore presentazione dell’opera. Concepita inizialmente come un “poema granadino diviso in vari giardini”, una sorta di commedia borghese dai toni leggeri, intrisa di dolce ironia e di garbate raffinatezze di tempi andati, man mano che la stesura procedeva, la commedia si mutava in dramma intriso di pianto, come egli stesso constatava.

Donna Rosita nubile si svolge in tre tempi: il 1885, l’inizio del Novecento, il 1911. Il primo atto ci presenta Rosita come una giovane donna fidanzata al cugino, e proprio come dice il suo nome ha la stessa bellezza fresca priva di complicazioni di un fiore in boccio. Tuttavia, l’allontanamento del fidanzato dal paese per questioni di affari introduce una prima nota di malinconia esacerbata poi dalla fiducia con cui Rosita lo attende per vent’anni, convinta che lui tornerà, come le promette in periodiche lettere. L’elemento innovativo rispetto ai testi precedentemente affrontati è la rappresentazione della società borghese, con il suo pudico contenimento domestico dei sentimenti, con l’importanza delle forme e delle convenzioni sociali, l’accettabilità dell’apparire, la rigidezza delle strutture relazionali. Rosita però non può accettarlo, né scendere a compromessi con il proprio destino.

Dopo il debutto con La Casa di Bernarda Alba, Yerma e Nozze di Sangue, Nobili torna ad accarezzare Lorca con immutato trasporto nei confronti del poeta andaluso a cui affianca una nuova consapevolezza, la necessaria maturità artistica per affrontare un testo poco conosciuto ma estremamente interessante per i toni e i temi delicati e soffusi, che si discostano dalle passioni violente in favore di una più sottile malinconia, con cui Nobili ha recentemente avuto occasione di confrontarsi dirigendo un magnifico adattamento di Cechov. Anche in questo caso, fedelmente al panorama degli scritti Lorchiani come alla linea registica di Nobili, le donne e la loro intelligenza emotiva, la loro dignità nell’affrontare la vita e le sue disgrazie, sono un punto fermo dell’opera; le protagoniste femminili hanno ruoli profondi, nobili, caratterizzati da forza, passione, volontà.

 

Domenica 7 – Ore 18,30

Teatro Furio Camillo di Roma

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