Escher

Grande successo di pubblico per Escher la mostra più visitata a Roma.

Oltre 60.000 il numero dei visitatori che nelle prime settimane di mostra hanno affollato il Chiostro del Bramante.

Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra Escher vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato – a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio italiano. Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali.

La mostra dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno, racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt – la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del tempo.

Nel percorso della mostra anche opere comparative quali Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.

L’ESPERIENZA ALL’INTERNO DELLA MOSTRA

All’interno del percorso di mostra il visitatore sarà guidato a vivere un’esperienza “giocosa”, che fa capire l’origine e il perché dell’arte di Escher, permettendo di sperimentare in prima persona e di comprendere le illusioni ottiche e gli inganni visivi a cui inducono le opere.

Attraverso tre esperienze percettive e sei giochi, la mostra fa vivere le illusioni ottiche – i cui effetti sono decifrati dalle Leggi della Gestalt – insite nei lavori del grande artista, dando la possibilità di capirne l’origine e i meccanismi.

La prima esperienza è spiegata attraverso una parete colma di sfere concave e convesse. Il visitatore, riflesso dritto nel convesso e al contrario nel concavo, potrà intuire la legge della riflessione. La seconda esperienza – La stanza degli specchi – spiega il fenomeno tridimensionale dell’opera di Escher intitolata Profondità. La terza esperienza è quella della parete optical che darà un senso di profondità illusoria.

I sei giochi ottici si basano sulla legge della prossimità, quella della buona forma, del triangolo di Kanizsa, la legge del pieno e del vuoto, della continuità e infine del concavo e del convesso. I giochi daranno la possibilità di sperimentare i “trucchi di visione”.

Sarà possibile condividere la propria esperienza all’interno della mostra, scattando selfie e postandoli, utilizzando l’hashtag ufficiale #escherRoma saranno pubblicati sui nostri social network.

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