Trastevere Noir Festival – giunto alla sua quinta edizione, prodotto da Artix e curato da Paolo Petroni e Marco Panella – torna a presentare al suo vasto pubblico una serie di incontri dedicati al noir contemporaneo ed ai suoi vari linguaggi. Al Museo di Roma In Trastevere, dal 9 al 13 luglio con inizio alle ore 21.00, autori tra i più rappresentativi della scena italiana ed esordienti all’opera prima metteranno a nudo le dinamiche narrative che animano le trame, i personaggi e le atmosfere di uno stile che, sempre spesso, viene visto come un paradigma per esplorare e comprendere storia, cronaca, attualità e persone.
Ampio il panel degli ospiti che, quest’anno, vede la presenza di 17 autori: Donato Carrisi, Ilaria Beltrame, Carlo Callegari, Riccardo Gazzaniga, Francesco Carincella, Mario Falcone, Massimo Maugeri, Maurizio De Giovanni, Marco Polillo, Leopoldo Viscomi, Michael Perth, Roberto Costantini, Dario Buzzolan, Vito Bruschini, Roberto Riccardi e Loredana Lipperini.
Novità assoluta nel panorama delle manifestazioni letterarie italiane sarà il Laboratorio di Scrittura con Delitto, ideato da Marco Panella e realizzato in collaborazione con la scuola di scrittura Omero. Trenta aspiranti autori saranno infatti guidati nella scrittura di un racconto breve dedicato a narrare un crimine ambientato all’interno del Festival stesso: le vittime, gli investigatori, i testimoni e i luoghi della narrazione saranno quelli veri e reali e gli autori ospiti potranno diventare a loro volta detective, criminale, vittime o indagati. Una vera e propria scena del crimine che sarà supervisionata da una speciale giuria che assegnerà una menzione speciale ai migliori racconti, alcuni brani dei quali saranno letti nella serata conclusiva (sabato 13 luglio) per essere successivamente pubblicati in un e-book. L’articolazione del laboratorio prevede lo svolgimento di cinque seminari giornalieri, con partecipazione libera previa registrazione e sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Nato nel 2009, Trastevere Noir Festival è già divenuto un classico tra le manifestazioni letterarie romane, presentando al suo pubblico i differenti linguaggi per indagare il lato oscuro del quotidiano all’interno di una suggestiva cornice, ex monastero delle carmelitane scalze e ora attivo museo ospitante collezioni permanenti e mostre temporanee, che rappresenta uno scenario straordinariamente affine con le atmosfere richiamate dal Festival.
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Ottobre 1980. Un evento drammatico scuote un’intera città. Due adolescenti, Elen e Luca, scompaiono misteriosamente. Nessuna spiegazione, nessun colpevole, nessun testimone. Eppure i due, l’ultima volta, sono stati visti in mezzo a decine di ragazzi, a una festa: una festa indimenticabile per i partecipanti, tutti figli della buona borghesia torinese. Adolescenti che amano soltanto divertirsi e sballarsi, apparentemente ignari ma in realtà imbevuti del clima pesantissimo di una città scossa dalla tensione eversiva, dai conflitti sociali, dalla crisi dell’industria. Oggi Matteo ha quarantasette anni, una ex moglie e due figli, e un’indolenza che lo sta portando a perdere se stesso. Dentro di lui, costante, sordo, un segreto che lo tormenta. Lui c’era, a quella festa dove tutto è cominciato e tutto è finito. Una notte che potrebbe dirsi da incubo, se solo non fosse tutto terribilmente vero: l’incontro giusto, la gente sbagliata, la morte che cala improvvisa. Anche se quella è un’età in cui è assurdo, è ingiusto morire. Può Matteo, a più di trent’anni di distanza, liberarsi di tutto quel peso? Una cosa enorme. La scelta di una vita. Eppure basterebbe un passo. Un passo soltanto, e la verità verrebbe a galla. Una verità buia, tormentata, come l’epoca da cui è dolorosamente riemersa.
Una festa, l’incontro giusto, la gente sbagliata
“Tra le infinite versioni possibili di quel racconto deve naturalmente esserci anche la verità, almeno la sua; e potrebbe essere il caso, finalmente, di raccontarla. Un memoriale. Che non servirebbe soltanto al pubblico ministero, e non servirebbe soltanto a ridare un ordine a quel viluppo di oggetti sul fondo dello scatolone; ma anche, e forse soprattutto, a rimettere in sesto la sua vita: perché da quella sera la sua vita – o quanto meno il suo coraggio, ma è probabile tra le due cose non ci sia poi molta differenza – non è che il fantasma di se stessa. Riaccende la luce. Da dove farebbe muovere il suo memoriale? Dalla festa? Naturalmente: quella notte è la festa, la festa è quella notte. Ma da cosa, in particolare? Potrebbe cominciare dalla musica. Quella musica presente, piena, che non concedeva tregua e che certe volte ti dava l’impressione che nel mondo non ci fosse altro che musica.”
Dario Buzzolan è nato a Torino il 12 ottobre 1966 ed è capo autore di Agorà. Il suo primo romanzo, Dall’altra parte degli occhi (Mursia) vince nel 1998 il Prix Calvino; in seguito pubblica Non dimenticarti di respirare (Mursia 2000), Tutto brucia (Garzanti 2003), Favola dei due che divennero uno (Baldini Castoldi Dalai 2007) e I nostri occhi sporchi di terra (Baldini Castoldi Dalai 2009), selezionato tra i candidati al Premio Strega 2009. Scrive su la Repubblica e su Linus.
Collana: Fandango Libri
Pagine: 171
Prezzo: Euro 14,00
Data di pubblicazione: 17 giugno 2013