Pordenonelegge 2012

LUCA BAGATIN

Che cos’hanno in comune Toni Negri, il comico Paolo Rossi, il redivivo Gianni Minà e lo scrittore Paco Ignacio Taibo II ? La comune ideologia politica di matrice marxista, direte.
Sì, forse, ma, si sa, i tempi sono cambiati. Ed oggi il marxismo che piace alle “masse indottrinate” è quello “radical-chic”. Oggi, infatti, costoro sono protagonisti della kermesse del libro di Pordenone, Pordenonelegge 2012 – che si tiene dal 19 al 23 settembre – a dimostrazione che “la cultura è di sinistra”, ma solo perché l’ha deciso la stretta cerchia degli organizzatori della manifestazione con, in testa, anche quest’anno, il solito Gian Mario Villalta, coadiuvato da Alberto Garlini e Valentina Gasparet.
Una Pordenonelegge in rosso, a dispetto del logo della manifestazione che, chissà perché, è giallo ed ha per simbolo, anziché il Pulcino Pio, un salvagente a forma di paperella.
Sarà il salvagente sul quale si salvò Toni Negri, ideologo delle Brigate Rosse e cattivo maestro dei tempi che insanguinarono l’Italia del Terrorismo, poi fuggito all’estero per evitare il mandato di cattura e rifugiatosi persino nelle liste del Partito Radicale, alla faccia di Marco Pannella e dei diritti civili ? Non sappiamo.

Fatto sta che, proprio nel trentennale della morte dell’eroe dell’antiterrorismo Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Pordenonelegge, si presenta il libro di Mimmo Sersante “Il ritmo delle lotte” a memoria proprio del terrorista Antonio Negri (sic !), che ancora oggi si diverte a fare l’intellettuale radical-chic no-globalista e mai ha chiesto perdono per le tante vittime della follia brigatista, da lui fomentata.
Il comico Paolo Rossi e Pino Roveredo, invece, ricorderderanno l’epopea berlingueriana attraverso il ricordo del padre di Roveredo, che votava “Berlinguer perché era una brava persona”. Chissà se, nel corso dell’incontro, ci ricorderà anche che Berlinguer prendeva i rubli dalla dittatura sovietica per finanziare il Partito Comunista Italiano. Così, tanto per gradire, dico.
Gianni Minà, invece, ci mancava. Ricorderà, come al solito, l’epopea del dittatore Fidel Castro, ma in chiave, per così dire, moderna con un documentario dal titolo “Cuba nell’epoca di Obama”. La Cuba di Fidel, ovvero quella dei pregiudizi sugli omosessuali, spesso internati ed ove ancora non esiste democrazia. Bella roba davvero !
Come se non bastasse, a Pordenonelegge, quest’anno, ci sono anche le radical-chic Concita De Gregorio, già direttrice de L’Unità e l’attrice Valieria Golino che, con una kermesse del libro, proprio non sappiamo che cosa c’entri.
Curioso poi che, a presentare due eventi, uno su “come allenersi a studiare meglio” ed uno sui “neuroni”, vi siano due noti coordinatori giovanili pordenonesi del Popolo delle Libertà: Enrico Paludet e Matteo Rizzato, già pluricandidati e pluridecorati dal loro Partito.
La cultura pordenonese a scatola chiusa, insomma, gestita dall’alto e finanziata anche con danari pubblici, è davvero ben lottizzata sotto il profilo politico. Non c’è che dire.
Chi scrive, come ogni anno, si godrà ad ogni modo le ottime bancarelle del libro fuori catalogo e si augura di avere modo di chiacchierare con Milo Manara, unico fiore all’occhiello di quest’anno, magnifico fumettista del nostro tempo, il quale presenterà “Il trombettiere”, a ricordo del combattente Giovanni Martini, patriota italiano garibaldino e successivamente eroe del Settimo Cavalleggeri.
E speriamo di riuscire a dimenticare tutto il resto.

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