La lotta di tasse è subentrata alla lotta di classe? Francesco Delzio affronta il tema nel suo ultimo libro edito da Rubbettino
Quello dell’evasione fiscale è oggi più che mai il tema cruciale su cui si gioca in buona parte il futuro del Paese. Oggi in Italia l’evasione è molto ridotta per i redditi da lavoro dipendente (pari in media al 3-4%) ma è molto forte tra i lavoratori indipendenti, seppure con differenze rilevanti (all’interno della categoria: i professionisti evadono di meno: 33-35%; e gli imprenditori di più: 50-60%). Diventa così sempre più «socialmente insostenibile» per i lavoratori dipendenti e per i pensionati esser costretti a sobbarcarsi il 78% dell’intero gettito fiscale – pur detenendo solo il 30% della ricchezza nazionale – mentre i contribuenti «indipendenti» (autonomi, commercianti, professionisti, imprenditori) si limitano a pagare il restante 22%, pur possedendo il 70% della ricchezza nazionale.
In uno scenario di questo tipo, dunque, si sta materializzando un grave rischio. Quello dell’esplosione di una nuova «lotta di classe»: un insanabile conflitto tra due categorie portatrici di interessi radicalmente contrapposti. È una «lotta di classe» che non si svolge più sul terreno del mercato e dei fattori della produzione, ma su quello delle risorse pubbliche e dei servizi garantiti dallo Stato. Come nella «teoria» marxista il capitalista padrone produceva per sé plusvalore (ovvero profitto), corrispondendo agli operai un salario inferiore al loro rendimento effettivo e sfruttando il pluslavoro dell’operaio per trasformarlo in plusvalore a proprio esclusivo vantaggio, così nell’Italia di oggi i lavoratori autonomi contribuiscono alle spese della collettività in misura inferiore a ciò che dovrebbero in rapporto al patto di convivenza civile con i lavoratori dipendenti (e i pensionati), avvantaggiandosi del plusvalore che deriva dal fatto di usufruire degli stessi servizi di tutti gli altri cittadini, pagandoli meno del loro rendimento e del loro «valore collettivo».
Con il diffondersi della «coscienza» di questa ingiustizia fiscale, nei prossimi anni potrebbe esplodere tra lavoratori dipendenti e autonomi questa nuova forma di «lotta di classe», fino a rendere molto più complessa la convivenza civile.
Per scongiurare questo rischio – di cui si scorgono già segnali evidenti – è necessario rivoluzionare il rapporto tra fisco e lavoratori autonomi, adottando subito misure impopolari che rendano il sistema tributario molto più giusto e più equo. Perché per coloro che possono “scegliere” ogni giorno se rispettare le regole o meno, pagare le tasse deve diventare, rapidamente, la scelta più conveniente.
Il libro di Delzio fornisce alcune idee originali per risolvere il problema e anche qualche provocazione che però a pensarci bene forse tanto provocatoria non è…
Francesco Delzio, Lotta di tasse. Idee e provocazioni per una giustizia fiscale, Rubbettino, € 10,00 – ISBN 978-88-498-3380-5
Francesco Delzio è considerato una delle menti più brillanti della generazioni dei trenta-quarantenni italiani. Manager, scrittore, giornalista e docente universitario, incarna lo spirito di quella Generazione Tuareg che ha descritto nel suo primo omonimo fortunato pamphlet.