Proseguono con grande successo le iniziative speciali promosse dal Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.
Dopo “Kcho. Monumento Final”, “Enzo Cucchi. Disegn…Io Vincent Van Gogh”, “Federico Bonaldi” e “Fausto Pirandello. I nudi” in corso a Palazzo Grimani di Venezia fino al 27 novembre 2011, Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia alla 54. Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, presenta un’altra straordinaria esposizione: “Artisti per Noto e altrove. L’ombra del Divino nell’arte contemporanea”.
Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Generale PaBAAC, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda Lagunare, la mostra è organizzata e prodotta da Arthemisia Group e sarà allestita nelle suggestive sale di Palazzo Grimani dal 1 ottobre al 27 novembre 2011.
L’esposizione è stata realizzata con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della Regione Siciliana, della Regione Sardegna, del Comune di Sant’Antioco, della Banca di Sassari e dell’Associazione culturale Arciere – Isola di Sant’Antioco.
La mostra sarà inaugurata il 30 settembre 2011 nel contesto della seconda e ultima giornata del convegno nazionale “Illuminazioni. Luce e Chiese” promosso dal Patriarcato di Venezia con il Patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni Culturali che, in continuità con la proposta della 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal titolo ILLUMInazioni, affronta il tema della Luce che si irradia all’interno dell’edificio chiesa e “illumina” non solo la struttura architettonica ma anche e soprattutto le opere d’arte custodite all’interno.
Il percorso espositivo inizia con le opere degli “artisti per Noto”: Francesco Mori e Roberto Altmann, Giuseppe Bergomi, Tullio Cattaneo, Vito Cipolla, Bruno d’Arcevia, Gaspare da Brescia, Stefano Di Stasio, Filippo Dobrilla, Giuseppe Ducrot, Roberto Ferri, Cesare Inzerillo, Ottavio Mazzonis, Rocco Normanno, Livio Scarpella, Demetrio Spina, Oleg Supereco, Croce Taravella, Giovanni Tommasi Ferroni.
Per ogni artista saranno esposti alcuni dei bozzetti eseguiti in previsione della realizzazione delle pale d’altare, vetrate, sculture e catino absidale per la Cattedrale di Noto, la grandiosa Basilica barocca del Settecento che, dopo alcuni primi danni alla struttura dovuti al terremoto di Santa Lucia nel 1990, subì il crollo della cupola, avvenuto nel 1996, della navata maggiore e di quella orientale anche a causa di un difetto costruttivo. Subito dopo la Chiesa fu definitivamente chiusa al culto.
A partire dal 2000 la Cattedrale siciliana fu sottoposta a una straordinaria opera di restauro degli apparati architettonici, un grande cantiere che in mostra sarà visibile con un video che documenta le fasi salienti dell’intervento “risanatore”. Ricostruita l’architettura, si è proceduto con la decorazione degli interni e i primi affreschi eseguiti sono stati quelli dei pennacchi, portati a termine dal russo Oleg Supereco. Successivamente, una commissione consultiva di esperti assegnerà gli altri ambienti della Cattedrale – catino absidale, altari laterali, vetrate e arredi sacri -, dopo aver esaminato tutti i bozzetti, compresi quelli esposti in mostra. Ciascun artista si è espresso con un linguaggio visivo che rispecchia l’interiorizzazione del tema sacro, avendo come monito una relazione tecnico-teologico del compianto Monsignor Chenis, Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia (deceduto il diciannove marzo del 2010, prima della portata a termine del progetto).
Il percorso espositivo si snoda dalle piccole sculture che campeggeranno in futuro, a grande dimensione, sugli altari della Cattedrale di Noto, fino ai vari e interessanti progetti decorativi del catino absidale – testimonianza di un grande cantiere “sacro” – dove la Chiesa ristabilisce il suo ruolo di committente delle arti come lo è stata nell’antichità. Inoltre, questa sarà anche la felice occasione per rendere omaggio al maestro Ottavio Mazzonis, chiamato dalla commissione di Noto per aderire al concorso e deceduto durante la realizzazione delle opere per la Cattedrale netina.
Il coinvolgimento dell’Associazione Arciere – Isola di Sant’Antioco ha portato anche all’intuizione di Antonio D’Amico, coordinatore della mostra, di chiedere a Livio Scarpella la realizzazione di una scultura dedicata all’iconografia di Sant’Antioco che sarà collocata in mostra fra le altre sculture pensate per Noto, in un’armonica visione di creatività e senso devozionale.
Oltre agli “artisti per Noto” in mostra altri importanti artisti indagano l’immagine del sacro attraverso le loro opere: Roberto Altmann, Agostino Arrivabene, Paolo Annibali, Carlo Balljana, Renato Balsamo, Maurizio Bottoni, Daniele Cazzato, Adele Ceraudo, Giovanni Cerri, Dino Cunsolo, Mario Donizetti, Ettore Greco, Concetto Guzzetta, Domenico Militello, Riccardo Negri, Carlo Pizzichini, Franco Politano, Stefano Solimani, Lucia Stefanetti, Barbara Tutino e Valentino Vago.
La mostra sarà illustrata dallo straordinario volume “L’ombra del Divino nell’arte contemporanea” (in uscita a metà ottobre per l’editore Cantagalli) che riporta all’attenzione del dibattito culturale il legame imprescindibile tra arte, bellezza e ricerca del significato ultimo dell’esistenza umana.
Prendendo le mosse dalla “Teologia della liturgia” di Benedetto XVI, Vittorio Sgarbi indaga il rapporto tra architettura sacra e fede nel contemporaneo, soffermandosi ad approfondire alcuni casi esemplari, e passando poi a discutere il ruolo della bellezza e la figura dell’artista in relazione al Divino. “L’artista – scrive Sgarbi – non è un semplice mediatore o strumento della volontà di Dio ma divinità egli stesso, in quanto creatore dell’opera d’arte. L’artista manifesta la divinità immanente, la divinità che cammina per strada”.
All’interno del volume si scoprono inoltre l’inedito “Programma iconografico” per la Cattedrale di Noto di monsignor Carlo Chenis, introdotto dalle indicazioni liturgico-teologiche di monsignor Mariano Crociata, Vescovo emerito di Noto e attuale Segretario Generale della CEI; e il racconto del cardinale Stanisław Dziwisz delle ultime ore di Giovanni Paolo II (in mostra sarà inoltre possibile soffermarsi dinanzi al reliquiario di bronzo eseguito da Carlo Balljana in occasione della beatificazione di Wojtyla).
In una breve sezione conclusiva Antonio D’Amico commenta le Lettere e i discorsi agli artisti dei pontefici Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; e Stefano Saponaro, intervista gli artisti in mostra sul loro personale rapporto con L’ombra del Divino nella vita e nell’arte.
Il volume è impreziosito dalle immagini di tutte le opere in mostra.
Da Noto all’altrove, l’arte contemporanea si confronta col sacro, stimolando riflessioni sulla rappresentazione del Divino resa da giovani artisti che vivono all’interno di un interessante panorama contemporaneo finora poco esplorato.
Volume “L’ombra del Divino nell’arte contemporanea”
Edizioni Cantagalli
Titolo
Artisti per Noto e altrove
L’ombra del Divino nell’arte contemporanea
Date
1 ottobre – 27 novembre 2011
Sede
Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa
Ramo Grimani, Castello 4858, Venezia
Orari apertura
Da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00
Lunedì dalle 9.00 alle 14.00
La biglietteria chiude 45 minuti prima
Informazioni
T + 39 041 5200345