In occasione dell’esposizione Caravaggio. Una mostra impossibile, grazie alla preziosa collaborazione con ATM, alcuni dei performer che impersonano Caravaggio si sposteranno dalla mostra all’interno delle stazioni più centrali delle tre linee della metropolitana sorprendendo e intrattenendo le persone con aneddoti curiosi sulla vita del grande maestro e sulle sue opere.
I “Caravaggi”, vestiti in abiti seicenteschi, animeranno la metropolitana durante tutti i weekend a partire da domani, venerdì 19 novembre 2010, fino alla chiusura della mostra.
Originali performance teatrali saranno in scena sulla linea rossa nella tratta da Porta Venezia a Cadorna, sulla verde da Garibaldi a Cadorna e sulla linea gialla da Centrale a Duomo, tutti i venerdì dalle ore 8.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00.
Il progetto nasce dall’idea, che ATM ha accolto con grande entusiasmo, di portare la mostra al di fuori della sua sede canonica e istituzionale per renderla dinamica e alla portata di tutti.
“L’idea delle Mostre impossibili – dice Renato Parascandolo, ideatore del progetto – nasce dalla considerazione che nell’epoca contemporanea la riproduzione deve essere tutelata e valorizzata quanto l’originale: una diffusione di massa delle opere d’arte, garantita dalle riproduzioni, risponde a un’istanza di democrazia culturale formulata da Walter Benjamin e André Malraux.
La mostra rende accessibile a un pubblico vastissimo la fruizione di opere d’arte che finora potevano essere ammirate soltanto sul posto o che – tutt’al più – potevano essere intraviste in riproduzioni di piccolo formato. Ora invece, impiegando tecniche digitali d’avanguardia, è possibile realizzare riproduzioni di altissima definizione, in scala 1 : 1, di qualsiasi affresco, dipinto o pala d’altare, ponendo lo spettatore virtualmente di fronte all’opera d’arte originale”.
La ricerca tecnologica sulla modalità più efficace di riprodurre le opere d’arte nel loro formato originale, impegna, da circa dieci anni, un gruppo di specialisti della fotografia, delle luci e della digitalizzazione di immagini. I tecnici della Rai hanno messo a punto una tecnica di riproduzione – basata su supporti trasparenti retroilluminati – che ha consentito di ottenere risultati straordinari, apprezzati anche da severi e autorevoli storici dell’arte come Ferdinando Bologna, Salvatore Settis, Claudio Strinati, Maurizio Calvesi, Denis Mahon, Dominique Fernandez. Come scrive Claudio Strinati: “Numerosi sono gli studiosi e gli appassionati di musica che conoscono certe composizioni ed esecuzioni quasi esclusivamente attraverso la riproduzione discografica. La riproduzione di un’opera pittorica – purché di qualità, sia nell’esecuzione, sia nella rappresentazione – presenta qualche analogia con la riproduzione musicale. Il che non vuol dire che la riproduzione è equivalente all’originale: cionondimeno un’ottima riproduzione di un’opera d’arte può dare una serie di cognizioni, stimoli e intuizioni molto importanti e interessanti. Di qui il mio apprezzamento per il progetto delle “Mostre impossibili”.
Per informazioni
Numero verde ATM 800 80 81 81
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