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Nasce da un viaggio del maggio 2009 durante il quale si è potuto toccare con mano la condizione servile di alcune popolazioni di pastori pakistane e l’assoluta mancanza di avviamento all’educazione scolastica dei bambini da parte dei genitori. I bambini dell’area, infatti, sono usualmente impiegati, dall’età dei 3 anni, nella costruzione dei mattoni.
Il progetto “Una scuola per Giuliano” si svolge in uno dei villaggi che vanno sotto il nome comune di Pattoki, nella regione del Punjab, posizionato lungo la autostrada che unisce, con un percorso di 3500 km nel nulla, Lahore (capitale culturale del Pakistan) a Karachi (capitale economica del Pakistan).
Il villaggio, nel quale sarà costruita la scuola, ha una popolazione stanziale di agricoltori, di circa 35 persone, ed una popolazione itinerante di pastori di capre e bufale di circa 60-70 persone, che si trattengono nell’area per circa 1 anno. Attualmente i figli delle famiglie itineranti non frequentano alcuna scuola
La popolazione è organizzata in modo feudale e di fatto la grandissima maggioranza delle famiglie vive su terreni di proprietà di 3 soli latifondisti, il proprietario del nostro villaggio, ad esempio, ne possiede un’altra decina.
La costruzione della scuola è stata approvata dal consiglio dei saggi del Villaggio, dal Mullah e dal proprietario del Villaggio. Il progetto consiste nel restaurare l’attuale edificio (a cui mancano il pavimento, il soffitto, le porte e le finestre e alcuni pezzi di parete) e nell’istituire delle lezioni regolari affidate ad una giovane insegnante, di gradimento degli anziani del villaggio.
La scuola avrà circa 30 allievi, tra i 5 e i 14 anni, per lo più legati a famiglie itineranti, ed avrà una funzione di avviamento allo studio. Entro un anno i ragazzi impareranno a scrivere (sanno già leggere, imparano dal Mullah sul Corano), a fare di conto e le basi della geografia del loro paese. Un obiettivo fondamentale durante l’anno di insegnamento sarà far capire che lo studio permette di capire meglio la realtà, essere più liberi e guadagnare di più: l’intenzione è quella di avviare le famiglie itineranti ad occuparsi della educazione dei figli.
La scuola è riservata ai bambini delle famiglie in condizione servile e itinerante (lo strato più basso della popolazione) e l’accesso è garantito sia ai bambini sia alle bambine.
È seguito dalla Ambasciata italiana in Pakistan ed è coordinato da un giovane ingegnere pakistano (Mohammad Faizal) , che ha recentemente ottenuto il visto di studio per specializzarsi anche in UK.
Attualmente sono in corso due borse di studio a favore del piccolo Afzel e di sua sorella Iqra (12 e 14 anni), che stanno frequentando una delle migliori scuole superiori della regione, nonostante la loro famiglia sia estremamente povera e di condizione servile (vivono su terra e in casa altrui e pascolano bestiame altrui: in tutto posseggono tre bufale).
Sono state attribuite altre due borse di studio a due ragazze, Sumeera e Isha, ma – nonostante l’autorizzazione religiosa – la famiglia si è opposta a lasciarle studiare ritenendo vergognoso che una donna potesse imparare a scrivere.
La BBC ha deciso di supportare il progetto e intende realizzare una trasmissione radiofonica sullo stesso
Con il progetto “Una scuola per Giuliano”, LiberalCafè non vuole solo ricordare il nome del suo creatore, ma anche rendere tangibile quel senso della solidarietà liberale che il nostro amico Giugen dispiegò nella direzione del giornale e nella sua vita.
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