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Clima: falliscono i vertici ma l’attivismo ambientale è forte, il caso di Greenpeace

di MARTINA CECCO Interessi politici ed economici, autonomia finanziaria, povertà a confronto, Greenpeace con il suo bilancio spiega come mai i vertici internazionali sul clima e sull’ambiente falliscono, non consentendo ai paesi poveri di svilupparsi e lasciando in stallo trattati e accordi che non raggiungono mai il numero minimo di firme per poter essere applicati e legittimati operativamente.

Le barriere alla crescita

di FRANCESCO GIAVAZZI Più libertà, più mobilità sociale Rassegnarsi alla stagnazione è una sventura. E non perché la crescita economica sia priva di costi. Sempre...

Navarro falls

di GENGIS La giornata dell’ambiente è coincisa con i primi caldi. Con effetti a volte devastanti. Sabato Tozzi ci ha rivelato sulla Stampa che ciò...

I salari pubblici? Ad personam

di ALBERTO ALESINA e ANDREA ICHINO Se l'Italia non ricomincia a crescere, il rapporto debito/Pil non scenderà mai e il...

Evasioni…

di MARINA RIPOLI «L’evasione fiscale è macelleria sociale!», ha tuonato il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nelle sue Considerazioni Finali all’assemblea ordinaria dei partecipanti...

Ci siamo dimenticati l’Africa. E intanto la Cina…

Non è un continente morto, ed è tempo di rivedere l'economia globale di EDOARDO CAPRINO Il mondo è in piena crisi, nulla sembra girare per il...

Messico: l’enigma della catastrofe

di MARTINA CECCO BaracK Obama si assume la colpa del disastro ambientale in quanto Presidente degli Stati Uniti d’America, la British Petroleum ammette che il guasto è responsabilità della compagnia, i tecnici ammettono di non essere stati in grado di intervenire e di essere stati vittima di una grossolana negligenza: a “tarallucci e vino” si discute di una catastrofe ambientale ed economica che da quasi un mese sta imperversando senza sosta e all’improvviso ci si accorge di quanto le opere colossali pensate dall’uomo siano piccole e inconsistenti di fronte alla forza della natura.

Emergenza clima e emigrazione di massa

di MARTINA CECCO Saranno forse 250 milioni i “profughi ambientali” fra dieci anni, un problema quello del clima che riguarda l’economia e la società dei paesi poveri tanto quanto quella dei paesi ricchi. E non esistono leggi internazionali per il diritto alla ospitalità permanente nei casi di fuga dal clima impazzito.

Miseria e nobiltà

di BRUNO POGGI In Emilia quando si vuole indicare una persona che spende generosamente e che ostenta la sua ricchezza si dice che è uno...

Ultime news

Hola Todos: il miracolo Milei in Argentina ad Atreju

Il miracolo del Presidente economista argentino Milei, accolto da Meloni ad Atreju, ed è il miracolo del cambiamento, che finalmente spacca le regole e...

Se le parole fanno pensare, ma non capire: la scelta di Montaigne

Ora, spesso, parliamo, anche per ore, ma non ci capiamo. Poi magari, nel silenzio, altri si capiscono. Lì qualcosa ci fa scattare un campanello...

Romeo, si parla del famoso storico a Lodi Liberale, con Pescosolido

Nella 294esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Rosario Romeo. Uno storico liberaldemocratico nell'Italia repubblicana”, pubblicato da Editori Laterza, insieme a...