Nella 291esima serata di Lodi Liberale di lunedì 25 novembre è stato presentato il libro di Andrew Roberts “Churchill. La biografia“, pubblicato da UTET libri, insieme a Eugenio Biagini (Professore di Storia moderna e contemporanea alla University of Cambridge), Teodoro Tagliaferri (Professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Federico II) e Giulia Guazzaloca (Professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna).
“Il pensiero liberale si incentra sul valore dell’individuo, della democrazia, della proprietà privata, dei diritti civili ed è alla base della civiltà occidentale, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Ci ha consentito di vivere nel migliore dei mondi possibili tra quelli realizzati fino ad ora perché nel nostro sistema liberal democratico ognuno è libero di costruirsi la sua strada.” Il presidente di Lodi Liberale ha così introdotto la serata, presentando i suoi ospiti.
UN ESEMPIO PER FAR FRONTE AI NUOVI DESPOTI DI OGGI
Churchill è senza dubbio uno dei più grandi statisti liberali che siano mai esistiti, dopo Thatcher e Reagan, Cavour, Einaudi, Minghetti, etc.. fra pochi giorni ricorrono i 150 anni dalla nascita di questo grande statista che ha deciso di difendere con le armi la libertà contro il nazionalsocialismo.
“L’uomo giusto al momento giusto, l’uomo della provvidenza, che con competenza e chiarezza di intenti ha guidato la Gran Bretagna e il Mondo libero contro il Nazismo, il suo percorso di vita è particolarmente interessante e stimolante.”
“Questo libro su Churchill è uno dei tanti libri che ha prodotto l’autore. Non è estraneo alle controversie forse anche le più imbarazzanti. Come altre pubblicazioni ha ottenuto una serie di riconoscimenti sulla stampa, sia in Gran Bretagna che in America. Questo libro ebbe un successo enorme. Non si tratta comunque dell’opera principale su Churchill. Il primato spetta a Martin Gilbert (un libro da leggere per conoscere la storia di Churchill ndr).” Il professor Biagini ha elencato le opere che rendono giustizia a questo statista, da leggere.
NON BISOGNA CADERE NELLA CANCEL CULTURE
“La gestione economica di Churchill ebbe problemi in quanto si trovò a più riprese in una situazione di sforzo fiscale; durante la guerra si trovò a dover affrontare una politica fiscale molto dura e stringente. Il vantaggio principale di questo libro è di aver ringiovanito la discussione su Churchill. Recentemente è di tendenza fare dell’anacronismo, che si conclude con una pessima storia e con una cattiva politica.”
LA WELTANSCHAUUNG DI CHURCHILL
Il professor Tagliaferri ha presentato lo statista cercando di descrivere la situazione governativa in cui si trovò a governare, senza dimenticare anche i detrattori. Il suo ruolo fu molto importante nel periodo bellico, successivamente si allontanò per qualche tempo dalla sua parte politica, Churchill nel 1935 si oppose all’India Act; il motivo fu che principalmente vi era una sorta di revanscismo nei confronti del sistema Vittoriano.
“La retorica churchilliana ha avuto un controverso impatto sull’opinione pubblica, ma sono un documento prezioso per testimoniare il punto di vista dell’autore.”
UNA VISIONE STRATEGICA CHIARA
“Al centro del libro vi è il tema della leadership carismatica e della capacità di assumersi i rischi delle scelte. Per ispirare la nazione nel periodo peggiore dell’Europa nel 1940 si impegnò molto. Il libro mette in luce la dimensione retorica e dialettica di Churchill, sulla ricerca minuziosa e maniacale per rivolgersi al paese. Il suo stile era molto accurato, il rigore retorico era rispettato al netto di espressioni complesse o figure retoriche, voleva rendere i cittadini parte integrante di quello che stavano vivendo.” La professoressa Guazzaloca ha spiegato quale fosse la capacità di saper coinvolgere i cittadini, reduci dall’esperienza della prima Guerra mondiale, lo statista sapeva come rivolgersi ai suoi cittadini. Non scese mai a compromessi e a negoziati con i nazifascisti.
“Comprese che la Gran Bretagna non poteva combattere la guerra da sola, fece pressioni per l’intervento degli Stati Uniti e non esitò nel cooperare con Stalin per fermare il nazifascismo.”
“Era una persona complessa, con una fragilità che lo portava a comprendere le difficoltà. La peggiore sconfitta di Churchill fu quella del 1945 quando perse le elezioni contro i Laburisti. Spesso aveva posizioni disallineate rispetto ai suoi compagni di partito, entrato e uscito più volte dal partito conservatore, prevalendo spesso con il partito liberale, fu in realtà un libero battitore, molto attento alle dinamiche della storia e della politica e molto paziente.”
La biografia di Churchill ci lascia, e si nota in questo libro, un modello di difesa instancabile della libertà e della democrazia. Il suo impegno per la libertà e la democrazia è un ritaglio di difesa contro tutte le convergenze estremistiche. La sua difesa intransigente è per la democrazia e per i valori liberali, per tutelare la libertà individuale e la dignità della persona umana. Da qui l’avversione per il Comunismo e l’opposizione al Nazismo. Una sorta di resistenza incrollabile.
di Martina Cecco