Le paure alimentari, una disamina con Alberto Grandi a Lodi Liberale

0
201

Nella 282esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Storia delle nostre paure alimentari. Come l’alimentazione ha modellato l’identità culturale”, pubblicato da Aboca Edizioni, insieme a Alberto Grandi (Professore di Storia del cibo all’Università di Parma), Roberto Brazzale (Imprenditore), Antonio Boselli (Presidente di Confagricoltura Lombardia) e Alessandro Rota (Coldiretti).

“Lodi Liberale è un’associazione che si impegna per insegnare l’importanza della libertà e delle aspirazioni dell’uomo al liberalismo, due momenti importanti e poco compresi dall’umanità. Lodi Liberale sin dall’inizio si è occupata anche di cibo, ma oggi – ha detto il Presidente Lorenzo Maggi – la pubblicazione presentata, è un saggio pieno di ricche provocazioni.”

La serata vede alternarsi sul tavolo dei relatori degli ospiti particolarmente frizzanti, insieme ad ospiti del territorio di Coldiretti Milano. Il quadro complessivo delle associazioni di categoria sono tra i relatori perché in Italia vige, purtroppo, una sorta di oscurantismo scientifico e tecnologico, perché siamo l’unico paese in cui i divieti e le paure superano le certezze e in Italia non si può nemmeno fare dibattito e ricerca.

L’UOMO E’ CIO’ CHE MANGIA

L’autore del libro, Alberto Grandi, ha voluto scrivere un’opera per smontare alcune false convinzioni, che partono sia da questioni storiche che da questioni economiche; ha curato delle ricerche di storia economica della storia delle popolazioni, ovvero delle città e delle campagne, paragonate tra loro. Si è quindi soffermato sul ruolo della politica rispetto alla quantità e alla qualità degli alimenti a disposizione della gente.

“Il libro arriva a delle conclusioni che sono molto diverse rispetto alle premesse di partenza, l’uomo è ciò che ha paura di mangiare, che la nostra storia e le nostre tradizioni ci impediscono di mangiare. Noi siamo in mezzo a un reticolo di divieti etici, economici, sociali e morali che sono cominciati con l’avvio all’agricoltura e con la stanzialità.

“La politica manipola facilmente questo tema, scrive le sue posizioni e poi ne fa argomento politico. Intorno alle regole alimentari costruiscono interi programmi senza essere al punto centrale di nulla. Molte persone sono quindi poi obbligate a vivere con delle regole che non sono fatte da competenti e non sanno niente.”

UN PAESE ANCORATO ALLE SUE BALLE

“Non c’è motivo per rimpiangere i tempi in cui il cibo non si trovava e non era sano, la narrazione che si è creata intorno al cibo è falsa e il mitomane crede alle balle che racconta. Non sa distinguere le bugie intorno alla sua narrazione ed è quel che sta accadendo in Italia, dove anche la politica si vincola su questa difensiva.”

Il libro ironicamente attacca il governo attuale, preoccupato che farine di insetti e cavallette possano mettere a rischio i prodotti nazionali.

“Il podcast dell’autore – ha introdotto Roberto Brazzale – è un interessantissimo programma informativo che merita di essere ascoltato. Siamo in mezzo a molti interessi economici che sono tutti intorno a noi e la cosa curiosa è che ci si chiede qual è la castroneria che stiamo facendo oggi di cui un domani qualcuno riderà?”

DOVREMMO SMETTERE DI CREDERE NELLE BALLE CHE RACCONTIAMO

“Quante e quali sono le bufale che sono intorno a noi? Qualche elemento in più lo abbiamo, per esempio veniamo da una cultura in cui burro, pecorino, formaggio erano molto usati. Oggi emerge che siamo in mezzo a una quantità enorme di pressioni, suggestioni, paure indotte e propaganda, che in questo libro sono sintetizzate benissimo.”

CARNE SINTETICA, OGM, ALIMENTI INNOVATIVI, TUTTO VIETATO

“L’interpretazione è poco utile al momento storico, ci guardiamo intorno privi di comprendere quale sia il vero interesse delle comunità. Quali sono le cose che possono dare un valore alle persone che ci circondano? La tendenza attuale è di bloccare le innovazioni, ma la produzione nazionale non riesce a coprire le spese, per guadagnare esportiamo e quindi non possiamo fare a meno di andare avanti. Per ottenere questi risultati si spaventa la gente.” Questa politica è stata duramente criticata da Brazzale.

IL CORAGGIO DI METTERE IN DISCUSSIONE ALCUNE LEADERSHIP

“Senza acqua non possiamo coltivare e senza coltivare non abbiamo materie prime. Quello che sta succedendo oggi è che stiamo perdendo tutte le risorse, le tecnologie, le produzioni. Speriamo che le cose cambino”.

Antonio Boselli ha portato la voce di agricoltori e allevatori, ma ha cercato di smontare le previsioni per cui il cibo possa essere davvero di destra o di sinistra, spesso con i social gli alimenti nuovi prendono subito piede, ma altrettanto poi ci chiudiamo nel nostro cibo.

“I social purtroppo sono un grande reticolo di fake news che sono infarcite di nozioni di pseudo-scientificità. Il fenomeno dei social è pari a quella dei supermercati dove troviamo molte cose con la logica del “senza”, lattosio, sale, zucchero, carne, etc..”

IL CIBO SIA SANO, SICURO E SUFFICIENTE

“Oggi la biodiversità è messa a rischio dalla globalizzazione degli insetti e delle fitopatie. L’uomo è messo in difficoltà dalle fake news, dalla mala informazione e dalla superficialità delle cose che sono dette.”

“La ricerca e l’innovazione servono per avere cibo sano, ma il cibo attuale è comunque più sano rispetto al cibo come era usato un tempo. E’ difficile convincere le persone che il cibo e l’innovazione vadano di pari passo, eppure rappresentano la salvezza per il futuro.”

RICERCA E INNOVAZIONE NEL SETTORE ALIMENTARE

“L’intensificazione sostenibile della produzione italiana può essere possibile solamente con la ricerca e l’innovazione”.

“In merito alla carne sintetica uno dei dubbi riguarda il processamento della carne cellulare di oggi, perché gli animali hanno movimento per cui la consistenza è data dal muscolo e la ricerca va fatta perché altrimenti non va avanti. E’ impossibile che il consumatore non possa decidere e essere informato in modo chiaro per essere libero.”

BISOGNA DARE SPAZIO ALLE NUOVE GENERAZIONI

Alessandro Rota è intervenuto al posto del Presidente di Coldiretti impegnato a Roma.

“Viviamo con un modello basato sulla precauzione, sulla paura, siamo una delle popolazioni più longeve al mondo e la tradizione dell’agricoltura italiana può vantarsi di produrre con molte restrizioni e pochi additivi, nonché sarebbe utile spiegare come utilizzare bene i principi attivi dei prodotti, che sono utilizzati a enorme costo e su prescrizione di medici e studiosi. In Italia noi siamo tendenzialmente spinti anche da traffici con principi attivi che vengono dall’estero che non sono gestiti come in Italia.”

LA GLOBALIZZAZIONE NON E’ FALLITA

“Dal 1990 nel mondo – ha detto Lorenzo Maggi – grazie alla globalizzazione oltre 220 milioni di persone sono uscite dalla povertà e dalla indigenza totale.” Dal 1961 il consumo del vino in Italia è diminuito e le bibite sono state spesso attaccate dal partito comunista perché erano prodotte in USA: i valori del mercato, della concorrenza e del capitalismo, in Italia, sono sempre mal digeriti.

Martina Cecco

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome