“Dentro il palazzo” il libro di Cottarelli presentato a Lodi Liberale

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Nella 280esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Dentro il palazzo. Cosa accade davvero nelle stanze del potere“, pubblicato da Mondadori, insieme a Carlo Cottarelli (Direttore del Programma di Educazione per le Scienze Economiche e Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Andrea Ruggieri (Avvocato e giornalista) e Gabriele Pagliuzzi (Imprenditore).

 

Il Presidente dell’Associazione Lodi Liberale, Lorenzo Maggi, introducendo la prima serata in presenza di questa stagione, ha presentato gli ospiti e ha orgogliosamente messo in evidenza che l’associazione non fruisce di sponsor. L’organizzazione, un’associazione culturale di politica e volontariato, da tempo ha avuto una notevole crescita con la partecipazione anche di giovani.

 

Il primo ospite della serata è Carlo Cottarelli, più spesso ospita nelle serate: “Il modo di leggere questo libro può essere collegato; chi scrive le leggi attualmente è il Governo, il Senato lo controlla; in merito si arriva a notare che ci sono tre strumenti per approvare le leggi: il primo passo della democrazia è la presenza dei pesi e dei contrappesi a livello di Codice.” Cottarelli ha spiegato che il Presidente del Consiglio, ad oggi, ha troppo potere. In USA, invece, il Presidente è eletto dal popolo, il presidenzialismo proposto in Italia ha qualche lacuna in termini di democrazia”.

 

L’immagine delle Aule parlamentari, in cui avvengono i confronti – o spesso gli scontri – fra maggioranza e opposizione per decidere il futuro del nostro paese, è certo familiare a ogni cittadino. Non molti, invece, possono affermare di sapere con chiarezza come funzioni il sistema politico italiano e cosa accada realmente nei palazzi del potere. A raccontarlo in queste pagine, con ironia e attraverso numerosi aneddoti personali, è Carlo Cottarelli che, oltre ad aver ricoperto per otto mesi la carica di senatore nell’ultima legislatura, dopo le elezioni del 2018 venne incaricato di formare un governo nel corso di una crisi istituzionale senza precedenti. Attingendo alla sua esperienza diretta, Cottarelli esamina lo stato della nostra politica. Ne registra le storture, le inefficienze, le potenzialità perdute, descrivendo dal di dentro il funzionamento del nostro Parlamento e trattando, fra l’altro, temi di scottante attualità come il progressivo ridimensionamento del suo ruolo rispetto a quello del governo, il dibattito ormai ridotto a scontro tra fazioni opposte, gli stipendi di deputati e senatori, il bizantinismo delle pratiche, l’allontanamento dei cittadini dal voto, e cosa si può fare per riavvicinare i cittadini alla politica. E racconta per la prima volta in dettaglio quei quattro giorni che lo videro salire al Quirinale più volte nel tentativo di formare un nuovo governo.

 

“Il problema della politica italiana non è solo la sciatteria e l’impreparazione e la scarsa conoscenza del mondo, ma anche l’incapacità di osservare la realtà intorno a noi, per pensare le cose servirebbe aver preso l’ebbrezza di girare, volare, andare negli Stati Uniti d’America e capire come funziona.” Secondo Andrea Ruggieri l’uso dei soldi pubblici è stato sbagliato, perché ha mantenuto un rapporto clientelare della classe politica, per essere rieletta e la carenza delle alternative ha anche impedito ai politici di essere liberi, anche in aula.” L’Italia ha comunque delle limitazioni che sono determinate dalla cattiva politica e in Occidente le scelte fatte sono sempre molto particolari, siamo noi le persone che ragionano come consumatori, che decidono come vanno le cose e la politica non può sostituirsi ai consumatori. Servono delle scelte ambiziose, che non sono facili ma che consistono nel trattare gli italiani da adulti, da persone che hanno idee e scelgono.

 

“Il periodo del governo Giallo-Verde – ha detto – ha fatto schifo e il Governo non era contestabile perché sosteneva di seguire la volontà della gente. Nel 2024 siamo noi a consegnare il mondo al consumo”.

 

Gabriele Pagliuzzi si è complimentato per la presenza di così tante persone in sala, che seguono delle iniziative per una posizione politica che si nasconde spesso. Ex parlamentare semplice, commenta il libro del dottor Cottarelli come la descrizione di un quadro vero, reale, che si attesta come una interpretazione reale di logica parlamentare, dove intorno c’è il paese.

“Uno degli spunti più interessanti è la disaffezione delle persone alla politica, che non vanno più a votare, le dichiarazioni che vengono fatte fuori da Palazzo Chigi stesse sono organizzate e gestite”.

 

“Le condizioni dell’Italia dopo la Guerra mondiale erano miserrime, la destra storica in Italia ha avuto maggioranza fino al 1870, quella classe dirigente dell’Italia liberale di allora aveva una capacità molto solida di interpretare il paese, adesso invece se pensiamo al Sud, all’anarchia, alla Costituzione che unisce delle regioni completamente distanti, piccoli staterelli che avevano ambizioni di indipendenza”.

 

“La destra italiana ha avuto alti e bassi e non è stata sdoganata da Berlusconi, ci sono stati molti politici che hanno contribuito a liberarla, ci sono italiani che tutt’ora non sono convintamente italiani, che ancora scrivono libri su Mussolini, che sono impegnati a riscrivere la storia, per non parlare dei giornalisti storici che semplificano con antifascismo strumentale, poco serio, le posizioni della destra attuale al Governo che esce sicuramente da Alleanza Nazionale.”

 

“I liberali storici non arrivano da un centro modernizzatore, arrivano da un sano avvicendamento liberale di schemi e di situazioni. Se oggi cominciamo a toccare la Costituzione, dicendo che va difesa ma che è superata, oggi si viene tacciati di fascismo, di essere sovranisti, reazionari, etc.. ma in realtà il nazionalismo italiano era una corrente di pensiero di assoluta dignità che proveniva dal Risorgimento. Questa logica dell’attacco alle parole è tipica del comunismo.”

 

Nella serata si è parlato anche dei Monarchici e delle persone che sono state esiliate dall’Italia con un anacronistico esilio per tre generazioni. Si sono lette delle parti della Costituzione in cui si parla di lavoro e di economia, dove ci sono molti punti di battaglia storici, che hanno visto il socialismo prevalere sul liberalismo. Gli articoli che toccano i concetti economici, geografici, etc.. sono fuori dale tempo. Le Regioni stesse, che non sono mai state attuate fino agli anni settanta, attualmente sono un sistema che consuma risorse.

 

Martina Cecco

 

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