Contro l’egalitarismo, Rothbard a Lodi Liberale

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Nella 235esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Murray Newton Rothbard “Contro l’egalitarismo”, pubblicato da Liberilibri Editrice, insieme a Roberta Modugno (Professore di Storia delle Dottrine politiche presso l’Università degli Studi Roma Tre), Arianna Liuti (Dottore di ricerca in Scienze politiche presso l’Università degli Studi Roma Tre) e Greta Mastroianni (Dottore di ricerca in Storia delle Dottrine politiche presso L’Università degli Studi Roma Tre).

“Questa sera siamo felici per vari motivi, innanzi tutto perché è uno degli autori classici a cui dedichiamo un incontro l’anno come grande classico – ha detto il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi – ma questa è certamente la prima presentazione che viene fatta in assoluto. E’ parte di una raccolta, è curato dalla professoressa Roberta Modugno, nostra socia, persona ormai nota in Lodi Liberale, che ha curato la nota introduttiva dell’opera.”

“L’autore è un libertario che ha fatto della sua scienza sociale il liberalismo e viceversa e questi tre saggi sono importanti perché, pur essendo stati scritti oltre 50 anni fa, hanno un filo conduttore comune. Quello più particolare è quello che si occupa della tematica dell’ambientalismo commerciale, cioè la tutela dell’ambiente e il libero mercato, la privatizzazione delle risorse naturali; il terzo saggio si occupa di lavoro e del mito della contro rivoluzione industriale, che di fatto non esiste, egli le smonta dal punto di vista teorico e sostanziale; infine il primo che è argomento della serata, dove Rothbard smonta la filosofia dell’egualitarismo come contraria all’essenza dell’uomo.”

Il presidente Lorenzo Maggi ha spiegato come mai il Comunismo non solo è una distopia impossibile e non realizzabile, ma anche sarebbe dannosa se appiattisse empatia e umanitarismo su un continuo intervenire coercitivo, che dovrebbe essere di potere giudice, con una redistribuzione fisiologicamente dannosa. Probabilmente uno dei peggiori incubi dell’umanità.

L’AMBIENTALISMO POLITICIZZATO DELL’EUROPA DI OGGI

“Per noi si tratta di temi caldi, ma quello sull’ambiente è un argomento particolarmente attuale. L’argomento riguarda il fatto che ciascuno ha diritto alla tutela del corpo umano, che è di nostra proprietà, per questo le aziende si adoperano per l’elaborazione di tecnologie sempre meno inquinanti. Rothbard si spinge a dire che, privatizzando fiumi, laghi, oceani, si difenderebbero le risorsa naturali dagli inquinamenti.” La professoressa Roberta Modugno ha introdotto in questo senso la tutela del diritto della proprietà privata come mezzo attraverso cui tutelare in stampo libertario l’ambiente. Essa è fondata sul possesso delle risorse naturali.

“Se ci fossero persone proprietarie del mare e dell’oceano si potrebbero insediare delle attività pulite. Le imprese, se sono costrette dalla politica, a cambiare rotta, subiscono una violenta invasione sul mercato da parte di soggetti che gestiscono le altrui proprietà private. Questa violazione di proprietà privata è un attacco che, attualmente, ha cambiato colore. Sotto il manto dell’ambientalismo vi è questo.”

IL MITO DELLA INESISTENTE ARCADIA

“L’ultimo saggio, peraltro, che si occupa di divisione del lavoro, parla della tecnologia industriale come un problema, eppure il progresso tecnologico è la base del sistema che, secondo la logica ambientalista, ci avrebbe allontanato da una vita in armonia con la natura, una realtà sociale bella e armoniosa dove i rapporti umani erano calorosi e fondati sull’affetto, mentre la rivoluzione industriale avrebbe danneggiato il tessuto sociale.” Rothbard naturalmente non è di questo parere: i lavoratori, prima della rivoluzione industriale, erano nelle campagne e anche i bambini lavoravano, nella miseria.

“Il possesso e la ricchezza si sono diffusi nell’epoca industriale a componenti sempre più ampie della popolazione, il progresso tecnologico ha portato nei tempi moderni alla soluzione di molte malattie, a un tempo la mortalità era di molto superiore e quindi la popolazione è cominciata ad aumentare, l’alimentazione è migliorata, la mortalità infantile è diminuita.”

LA GIUSTIZIA SOCIALE, IL NUOVO MITO POSTMODERNO DEL MARXISMO

“Il marxismo e la sua economia non sono più proponibili ai giorni nostri: si propone un egalitarismo che in realtà è fortemente collegato al sentimento dell’invidia e viene però fatto passare come giustizia sociale.”

La nuova sinistra propone questa sorta di modello disumano in una situazione in cui, invece, ogni individuo è diverso dall’altro ed ha le sue preferenze, che consentono – tra il resto – la collaborazione e la divisione e la specializzazione del lavoro, che sono modi di collaborare tra individui che non si conoscono.

La manipolazione del linguaggio è funzionale alla manipolazione del pensiero, diceva George Orwell.

La professoressa Modugno ha accennato al problema della censura dovuta al canone del politicamente corretto.

LA RISCOPERTA DI ROTHBARD, IN ITALIA

“Il trittico di saggi di Rothbard era fino a poco tempo fa non disponibile in lingua italiana: i saggi sono stati scritti alla luce di un’altra pubblicazione lodevole che era un testo sull’autore, che parlava del contesto di riferimento e della filosofia e politica dell’autore, pubblicato e curato sempre dalla professoressa.” Il testo, ha spiegato Arianna Liuti, conteneva un saggio sull’eredità di Rothbard e quindi i saggi di oggi sono il culmine conseguente del lavoro svolto da Roberta Modugno.

ANTIUMANITA’ DELL’EGALITARISMO

“L’autore era arrivato alla consapevolezza già negli anni ’70; un aspetto importante dell’autore, però, torna conto di riprenderlo in mano, è la decostruzione delle teorie che si oppongono al libero sviluppo dell’individuo. Contrariamente al comune sentire dell’uguaglianza come ideale nobile e moralmente alto, l’autore lo riprende in mano: l’egalitarismo è contro natura perché nega le basi della ragione, non è attinente alla realtà, è antiumano.”

“Per essere totalmente umano l’individuo deve essere libero e più è libero, più è diverso dagli altri!”

LA CANCEL CULTURE

“Lo status di oppressi è un modo per farsi presenti come destinatari di una serie di benefici, peggiormente di quando gli oppressi erano solo i componenti del proletariato. In realtà, a dimostrazione del fatto che tale ideologia non può essere parodiata, ci sono degli esperimenti sociologici per cui vi sono taluni elementi di contrasto, tra cui non ultimo quello verso i meritevoli, o verso chi è basso, verso chi ha una tendenza sessuale non dominante: prendendo atto di questo prende il via la riflessione per cui chi agisce non solo censura, ma anche tendenzialmente reprime il linguaggio e il pensiero; non potendo parlare liberamente non si può pensare adeguatamente.” La professoressa Arianna Liuti ha fatto un paragone con i nuovi social come Instagram e Facebook e la limitazione nella lunghezza, nell’intuitivo e nel breve e conveniente.

 

“L’ipocrisia dei nuovi pensatori nega se stessa, è ovvio che non viviamo in un mondo perfetto, il perfettismo, come diceva Ricossa, non fa parte dell’essere umano, anche se viviamo nel mondo migliore possibile, grazie alla collaborazione internazionale della globalizzazione che lotta anche contro la povertà e la malattia.” Il presidente di Lodi Liberale ha citato come per chi sostiene queste teorie ci sono spazi selvaggi, ma invece queste masse dimostranti occupano i centri delle città e spendono lì le loro energie. Vivendo agiatamente e comodamente in panciolle.

 

“Vi parlerò del femminismo rothbardiano, autore che si è distinto per aver criticato il ’68 e il femminismo radicale mainstream. Eppure egli è stato uno dei pochi libertari che ha appoggiato il femminismo anarcoindividualista e anarcocapitalista di Wendy McElroy la prima Joan Kennedy Taylor e Ayn Rand. Ancora oggi il libertarismo non vede il posto del femminismo libertario, che spesse volte nell’individualismo tocca il maschilismo, insomma si tratta di un gradino fondamentale. Il soggetto non ha razza e non ha genere, ha se stesso. Eppure in realtà sarebbe il bias politico di individuare gli anni Sessanta come la voce del femminismo, il resto non lo percepiamo. Vi sono in realtà femminismi al plurale, che hanno meno pubblico, ma non sono non impattanti: nel femminismo di seconda ondata abbiamo avuto anche il percorso libertario. Quello anarchico, Quello conservatore e tradizionalista materno.

“Wendy McElroy ha seguito pedissequamente Rothbard nel suo impianto teorico: l’auto proprietà come principio ontologico femminista che difende aborto, prostituzione e pornografia, dove le donne maggiorenni e consenzienti sono le proprietarie esclusive del proprio corpo, non lo stato e non la società o le altre donne. Vi troviamo la difesa del capitalismo, dove si dice che il capitalismo è la fondazione della liberazione delle donne perché ha consentito l’entrata in massa delle donne nel mondo del lavoro, che ha emancipato dalla famiglia patriarcale e paternalista, la donna, dandole la sua indipendenza economica.” Greta Mastroianni ha spiegato come, sulla base di questo e sulla base del giusnaturalismo rothbardiano individualista, difende i diritti umani come diritti inalienabili, universali e naturali che si acquisiscono alla nascita e non al concepimento.

L’uomo è responsabile di se stesso, quindi ha il diritto di sbagliare e di prendersene la colpa. Il femminismo libertario porta avanti l’empowerment, come ad esempio attivarsi e imparare anche cose che possono sembrare atipiche, fare sport, fare corsi, fare esperienze formative poliedriche.

“L’uguaglianza della donna davanti alla legge è un principio libertario, dove la donna rinuncia sia ai vantaggi che rifiuta le penalizzazioni di genere, da parte del privato cittadino.”

“Il femminismo porta avanti un argomento che va oltre il principio statale, si guarda altrove. Al libero mercato. Il femminismo radicale è passato dal marito allo stato, insomma senza liberarsi dall’oppressione.”

 

Martina Cecco

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