Come ricordò il Gran Maestro Giordano Gamberini (1915 – 2003), la Massoneria è un metodo. Non è una filosofia, né rappresenta alcun pensiero. Questo perché adogmatica e apolitica.
Il metodo non si insegna. Il metodo è una ricerca. E, nella fattispecie, quello massonico è un metodo atto a perfezionare sé stessi, attraverso una ricerca interiore. Un cammino fatto di simboli e allegorie capaci di risvegliare, nell’aspirante iniziato, la sua coscienza.
Chiunque parli di “filosofia della Massoneria” o di “pensiero massonico”, è fuori strada.
La Massoneria non è né “libero pensiero” materialistico-ateista, né una filosofia astratta o, peggio, un’ideologia politica.
Non è nemmeno una congrega di affaristi, come vorrebbe certa vulgata, diffusa un tempo dalle Chiese dogmatiche, da certa letteratura e da certi media alla ricerca di facile sensazionalismo o di astruso “esotismo” da dare in pasto a masse incolte.
La Massoneria non fornisce alcuna conoscenza superiore che l’essere umano non abbia già interiorizzata, attraverso le sue innumerevoli esistenze (siamo esseri immortali, in cammino da millenni, alla ricerca dell’unione con il Divino). Nessun metodo può fornire alcuna conoscenza superiore. Ogni cammino è individuale, ma il metodo massonico sarà efficace solamente se porterà l’aspirante iniziato a scavare dentro sé stesso e a ritrovare, in sé, l’unità con tutti gli altri esseri. E sarà in grado, assieme a loro, di costruire un universo affratellato, pacifico e armonico. Costruendo quella catena d’unione invisibile in grado di sprigionare la magia che unisce tutti i cuori, le menti e gli spiriti liberati dall’ego, dall’attaccamento, dal materialismo.
L’essere umano non risvegliato, nella sua ignoranza e spesso nella sua viltà, non è in grado di capire che il mondo è regolato dall’incertezza e dall’insicurezza.
Egli cerca di creare le sue sicurezze su progetti vani e fonda tutto ciò che lo circonda su sé stesso e sul suo ego. E così è destinato, in eterno, a soffrire e a illudersi, perché attaccato alla materia e vive nell’illusione che possano esistere certezze. E così nascono i conflitti, interiori ed esteriori e così nasce il malaffare (ricerca di ricchezze materiali in modo facile e illecito), la violenza, l’odio, l’incomprensione, il giudizio e il conseguente pregiudizio. L’essere umano non risvegliato (ovvero colui il quale fonda la sua esistenza sull’ego e sull’attaccamento alla materia) fa tutto ciò, anziché ricercare la propria Divinità interiore e abbandonarsi ad essa. Senza tornaconto alcuno.
Studio, ricerca interiore, superamento dell’ego, abbandono al Divino in noi. Questo l’unico metodo capace di risvegliare la coscienza e sprigionare quella magia invisibile, ma reale, tangibile, che aspetta solamente di essere usata per riportare ordine spirituale nel caos portato dalla materia.
Luca Bagatin