“Manifesto del libero pensiero” gli autori Ricolfi e Mastrocola di nuovo a Lodi Liberale

0
760

Nella 222esima serata di Lodi Liberale, tenutasi in presenza presso la consueta Sala Granata, è stato presentato il libro MANIFESTO DEL LIBERO PENSIERO di Luca Ricolfi sociologo e la professoressa Paola Mastrocola  in compagnia del professor Luigi Marco Bassani, e del professor Alberto Mingardi.

“Con il Covid Lodi Liberale ha cominciato ad ampliare la sua offerta a un incontro alla settimana, adesso sono due gli incontri che si tengono in presenza: questa sera gli autori sono dei professori che vengono da fuori città per discutere di queste idee e di presentare questo agile e veloce libretto che è scritto da due coautori che hanno già presentato precedentemente un libro IL DANNO SCOLASTICO”.

LA LINGUA E IL SUO USO: LE CONSEGUENZE PRATICHE

“Il libro si concentra sul politicamente corretto dal punto di vista linguistico.”

LA DEMENZIALITA’ DEL FOLLEMENTE CORRETTO

“Vorrei osservare che spesso parliamo di politicamente corretto come di un fenomeno abbastanza noto, ma in realtà esso è iniziato negli Stati Uniti mezzo secolo fa ed ora è cambiato. Inizialmente era una sorta di galateo delle parole che invitava a non usare certe parole ma ad usarne altre. Questa fase del politicamente corretto in Italia arriva dopo e suscita una unica reazione quella di Natalia Ginzburg. Dopo le cose cambiano molto: quello che io ho cercato di mettere in evidenza in questo libro è che dal classico politicamente corretto siamo arrivati al follemente corretto, toccando livelli di demenzialità e di pericolosità.”

Il professor Ricolfi ha fato qualche esempio: ad esempio non si può più usare i termini jack maschio e femmina perché è sessista; non si possono utilizzare le parole come cieco e nano, ad esempio, ma legato a contesti che non sono di matrice denigratoria; il saluto delle compagnie aeree è sostituito e non si può dire signore e signori perché ci sono persone che non si sentono né maschi, né femmine, etc..

LA NORMA UTILIZZATA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO E’ UN DECRETO REGIO DI FEDELTA’ FASCISTA

Il professor Marco Bassani ha raccontato la sua esperienza surreale, quando – appena uscito dal Covid – vede su facebook la vicepresidentessa degli Stati Uniti e scrive che se si frequentano le persone giuste si arriva ad essere alle spalle di un Presidente affetto da demenza senile.

Per questo post è stato aggredito da una sua ex studentessa, che ha scritto allegando lo screen shot del meme al Rettore e alla stampa e ha dichiarato subito che avrebbe punito il colpevole. Sei mesi dopo è stato colpito da provvedimento disciplinare per aver colpito l’intero genere femminile.

SI RASENTA IL MOBBING

“Non stiamo parlando solamente di linguaggio, ma di cose che incidono fortemente sulle nostre vite. Negli Stati Uniti nelle Università i casi di disinvito per questo motivo sono a centinaia. Se non lo ottengono entrano, occupano le sale, impediscono di parlare chi deve intervenire.”

IL NEOFASCISMO ROSSO

I casi in cui alcuni giornalisti sono stati bloccati è Daniele Capezzone e Fausto Biloslavo, che non hanno potuto presentare le loro opere. Allo stesso modo accadde negli anni novanta a Marcello Veneziani e a Matteo Salvini. I censori sono sempre stati di sinistra.

 

“Abbiamo scritto questo libro insieme, anche se non è nostra abitudine occuparci delle stesse cose. Siamo indignati, non sopportiamo questo clima che risale almeno a una ventina di anni fa.” Paola Mastrocola è stata oggetto di censura quando ha scritto nel 2004 un librino rosso sulla scuola italiana. Da quel momento è stata accusata di essere reazionaria, fascista e retrograda.

GUERRA, CLIMA, SESSUALITA’, FAMIGLIA, SONO ARGOMENTI ORMAI DIVISIVI

“In quel libro parlai per la prima volta di cappa, non so se fui la prima a sentire le imposizioni della cappa. L’enorme astronave che cala sulla città, un senso di oppressione. Nessuno è più libero di esprimere il proprio pensiero: questo libro è molto incentrato sul neo-nominalismo, ma la lingua è vincolata al pensiero. Esiste una sorta di pensiero collettivo omogeneo, che è un sistema di pensieri che dovremmo essere tenuti ad avere secondo il parere dei custodi del bene.” La professoressa Paola Mastrocola ha sottolineato che la componente etica nella valutazione del pensiero supera la dimensione delle persone che vengono giudicate secondo a come si esprimono. Sono moltissimi i temi che si aggiungono ogni giorno a questo stillicidio.

SFUMATURE, DUBBI, NON ESISTE PIU’ NIENTE

“Questo clima, che poi diventa pesante per quanto concerne gli aspetti pubblici e le istituzioni, sta diventando pesante anche dal punto di vista delle relazioni interpersonali. Se si dice quello che si pensa si rischia di perdere amici e parenti, se non lo dico non sono contenta perché mi sento limitata da questa grande ipocrisia sociale. Si è giudicati dalle parole che si usano o che non si usano”.

LA CANCEL CULTURE E GLI ARGOMENTI DA TRATTARE PER AVERE SUCCESSO

“Nell’arte e nella letteratura oggi – ha detto la professoressa Mastrocola –  c’è un neo impegno che è fatto di scelte a priori degli argomenti di cui parlare, chi scrive non è libero, non solo perché sono corretti dai sensitive corrector, ma anche perché serve un occhio di riguardo per la suscettibilità sociale.”

Oggi non scriviamo più perché molti argomenti non interessano, altri saranno solo attaccati, infine altri rifiutati, per cui non c’è più il contraddittorio ma c’è solamente il silenzio.

 

“Il libro si sintetizza molto bene dicendo che le parole sono innocenti: l’Occidente ha un problema, quando ascoltiamo qualcosa non ci limitiamo più a fruire del prodotto, ma cerchiamo anche la fonte e quindi giudichiamo le opere secondo quel che pensiamo dell’autore.” Il professor Alberto Mingardi ha messo in risalto come noi siamo convinti per la maggiore che le parole siano pericolose, che la realtà sia data dalle parole, che esse possano forgiare il mondo in cui viviamo.

L’INTELLIGENZA NON E’ SEMPRE RAZIOCINIO

“Alessandro Manzoni lo aveva già capito: se pensiamo alla cultura dei promessi sposi egli riconosce che le persone siano ignoranti, ma non le squalifica, le rappresenta nella loro interezza. L’intelligenza non è legata alla razionalità. Persone intelligenti possono sostenere tesi assurde, fuori dalle loro competenze, senza alcun problema.”

“Viviamo in un contesto in cui tutto è emergenza: le persone sono in mobilitazione permanenze, non ostacolata, non limitata, che punta a migliorare qualcosa della nostra vita.”

NON CI SOPPORTIAMO PIU’

 

<iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/buXjIQdaz_E” title=”YouTube video player” frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share” allowfullscreen></iframe>

 

“Molte canzoni degli anni sessanta – ha citato Lorenzo Maggi – sarebbero oggetto del pubblico ludibrio.”

Il professor Marco Bassani ha appena scritto un libro per la collana Volteriana, che si intitola “Tolleranza” ed è intervenuto in serata per parlare dell’argomento del clima in cui sta succedendo tutto questo nella società occidentale. “Negli anni ’80 la maggior parte dei migranti ha cercato di andare negli Stati Uniti, perché c’era una forte pressione. Attualmente le persone sono immerse in un contesti di immigrazione invece.”

 

“Questa tolleranza accade nel momento in cui incontriamo l’altro. Per bene accogliere l’umanità che arriva in Italia abbiamo deciso di guardarci il nostro ombelico e in una sorta di autodafé chiamata follemente corretto ci siamo decisi di darci una cappa, in un programma della sinistra politica post marxista che vuole promuovere l’uguaglianza economica e sociale in una nazione post moderna che punta alla differenza di gruppo annullando la differenza di classe. Ovviamente l’autentica classe operaia attuale è circa del 3/7% e molte persone non hanno la minima idea di cosa sia politicamente corretto.” Il professor Marco Bassani ha raccontato di come il disciplinamento dei chierici da parte dei chierici (intellettuali) sia un gioco di parti in cui ci sono diverse parti in lizza e che vogliono limitare e far declinare la libertà secondo principi dittatoriali politici veri e propri.

Il professor Marco Bassani ha raccontato di come alcune parole, storicamente, siano cambiate coscientemente: dietro le parole ci sono i giochi del potere. A seconda di come sono usate le parole, si capisce chi ha più potere e chi non ne ha.

Ha citato molti esempi in cui l’estremismo ideologico per la pulizia del linguaggio e del pensiero è ormai a livelli estremi e si rischia molto per molto poco.

Martina Cecco

SHARE
precedenteUn ricordo, in versi, di Francesco Nuti
successivoUna Regina nella sua Arena
Giornalista e blogger: scrivo per Donnissima il blog in rosa. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Lavoro per un progetto sperimentale di AI che riguarda le lingue e il loro rapporto con i motori di ricerca e la SEO.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome