Paolo Costanzo, nel saggio, affronta infatti alcuni dei temi centrali nel dibattito pubblico italiano come la formazione del debito pubblico, la crisi della liberaldemocrazia, la centralità dell’Europa, l’innovazione digitale e le politiche ambientali. E lo fa in un’ottica di analisi volta al futuro, al PNRR e all’occasione irripetibile che si presenta al nostro Paese con le risorse messe a disposizione, risorse che, qualora non dovessero essere allocate in maniera efficiente, potrebbero pregiudicare il futuro delle nuove generazioni.
L’autore afferma con convinzione che la dimensione politica deve operare al fine di evitare che si crei una forte divaricazione fra sviluppo tecnologico e condizione umana, e deve ancorare lo sviluppo alla finalità di un maggiore benessere, premessa per una felicità fondata sui “diritti umani allargati” (cioè i diritti civili, sociali e ambientali).
“Disegnare un percorso di crescita che guardi alle generazioni future e che quindi sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale è un elemento essenziale per la stabilità politica e macroeconomica, per la creazione di posti di lavoro e per la generazione di risorse per le politiche di coesione a sostegno dei più svantaggiati – afferma l’autore Paolo Costanzo – La politica economica, a livello nazionale e internazionale, deve tendere ad attenuare le disuguaglianze e tenere fede alla promessa del rapido aumento degli standard di vita. È, pertanto, necessario avviare un programma di riforme istituzionali ed economiche per rendere più equa la distribuzione della crescita economica e mitigare l’insicurezza derivante dalla tecnologia e dalla globalizzazione. Per riequilibrare i redditi, servono innanzitutto educazione/formazione, un mercato del lavoro che favorisca l’accesso alle posizioni migliori, una riconversione delle economie. Il nuovo patto sociale si deve basare sulla conoscenza e quindi sull’accesso all’istruzione e alla formazione permanente”.