Nella 187esima serata di @lodiliberale è stato presentato il libro di Adam Smith “Teoria dei sentimenti morali” insieme a Alessandro De Nicola (Presidente di The Adam Smith Society), Carlo Scognamiglio Pasini (Presidente Emerito del Senato della Repubblica) e Adelino Zanini (Professore di Storia del pensiero economico presso l’Università Politecnica delle Marche).
“Lodi Liberale si è ripromessa lo scopo di far conoscere anche gli autori meno noti, nonché di parlare degli statisti liberali e delle loro vittorie politiche. Un libro che ci mostra un Adam Smith che va fuori dalla descrizione che ne viene in genere fatta. Come vedremo nel corso della serata il libro è coerente e ricco di spunti”. Il presidente di Lodi Liberale ha ricordato che il prossimo anno è l’anniversario della morte di Adam Smith, per cui Lodi Liberale farà la dedica della propria attività a questo autore.
IL SISTEMA MORALE NON E’ UN SISTEMA STABILE
“Sarà l’Inghilterra in una posizione di debolezza rispetto agli Stati Uniti, parlava così l’autore in “La ricchezza delle Nazioni” nel settecento – spiega Scognamiglio – i due testi sono stati concepiti simultaneamente quando Adam Smith teneva un corso di Filosofia Morale presso l’Università di Glasgow; questo libro ebbe immediatamente un enorme successo.”
“Tipico prodotto dell’illuminismo, dice che le regole morali ed i precetti etici, non dipendono da una legge divina o da una legge positiva promulgata dal re o dagli Stati, ma viene dal sentimento dei singoli e dal loro desiderio di non andare contro il comune sentire: in tal modo le regole morali vengono a ricadere nell’ambito dell’animo umano, fondamentalmente buono; argomento apprezzato da Hume e dagli intellettuali francesi.”
UN “PERICOLOSO” SOVVERSIVO
“Le regole del comportamento, quindi, possono cambiare: come cambia il comune sentire, così cambiano le regole.” Scognamiglio spiega dunque che, per leggere Adam Smith, serve aver presente che il sistema dell’economia decentrata funziona bene solo se il contenuto etico della maggior parte degli individui è un contenuto positivo. Se prevale un altro spirito, non quello del common sense, ma un sentimento diverso dal self restrain, allora anche tutto il presupposto fondamentale dell’eticità del sistema, cade.”
UNA TEORIA DELLE PASSIONI ASCOCIALI E SOCIALI, E DELLE PASSIONI EGOISTICHE
“Il libro permette di comprendere l’originalità dell’autore, come ha detto Shumpeter, anche se l’intreccio delle varie edizioni di quest’opera e della precedente citata, consente di dire che si tratti di una stessa linea di elaborazione: essendo Adam Smith notoriamente estremamente attento a quello che usciva dalla propria penna, che sarebbe rimasto dopo la sua morte, se avesse ritenuto sorpassata e desueta quest’opera, non l’avrebbe riedita fino all’anno precedente la sua morte.” Adelino Zanini ha spiegato che c’è un equivoco di fondo: mentre nella “Ricchezza delle nazioni” emerge il lato egoistico dell’uomo, in quest’opera si parla del rapporto simpatetico dell’uomo con i suoi simili.
GLI UOMINI QUANDO AGISCONO SONO MOTIVATI DA UNA MOLTEPLICITA’ DI PASSIONI
“Il contesto in cui si sviluppa l’opera di Smith è quello della filosofia scozzese della prima metà del settecento. L’importanza di Hume è decisiva, per quanto riguarda il riferimento al criterio dell’esperienza che egli sintetizzava nel “Trattato sulla natura umana” e che consente di comprendere il senso dell’egoismo in Smith.”
“Pochi sono gli uomini che agiscono guidati dalla sorte altrui, ma anche vedendola in questa direzione compiremmo un errore.” Adam Smith parla di una società che non nasce dall’egoismo o dall’aspettativa di guadagno, bensì dalla simpatia, dalla benevolenza e dall’amore di sé. Passioni che consentono stabilità e coesione: il limite all’attività economica coincide con la trama più ampia della condotta sociale virtuosa.
APPROPRIATO, IL COMPORTAMENTO MORALE ADEGUATO SECONDO SMITH
“Secondo Smith è necessario insistere sulle virtù inferiori (medietas aristotelica) perché la maggior parte delle persone fa parte degli individui prudent man, per cui possiedono virtù inferiori tipiche di tutte le professioni intermedie o inferiori, che rivelano come l’onestà di un procedere di un individuo che bada a se stesso e poi agli altri sia il fondamento di ogni libera azione.“
COLUI CHE AGISCE HA SUCCESSO SE ALLINEA I SENTIMENTI ALTRUI AI SUOI
“Una volta accettata la prudenza, la verifica si attende quando lo spettatore imparziale pronuncia la sua approvazione o la sua disapprovazione” detto questo, spiega Zanini, oltre alla differenza tra benevolenza e prudenza, la fa da padrona la simpatia come strumento che rende possibile o meno l’immedesimazione o l’approvazione, tanto delle virtù superiori che di quelle inferiori.
LA MANO INVISIBILE DI GIOVE NON PUO’ ESSERE MESSA IN DISCUSSIONE
“L’uomo è spinto a cedere parte di quello che possiede ad altri, perché lavorino per lui, perché fisiologicamente non può tenere tutto per sé, ma lo metterà in circolo per produrre per sé, ma grazie ad altri.”
“Un aspetto della simpatia che Smith fa risaltare è che questa immaginazione che noi proiettiamo sugli altri epr capire come si sentono, fa sì che noi vediamo i due lati della medaglia: proiettiamo i sentimenti da spettatori esterni, ma grazie a questa simpatia cerchiamo di immedesimarci con entrambi.” Alessandro de Nicola ha cercato di far capire come funziona il giudizio in una prospettiva esterna.
ANCHE CHI HA TORTO HA DIRITTO ALLA SUA PARTE DI SIMPATIA
“Nell’analisi economica del diritto ci sono due situazioni che sono in contrasto: non sempre necessariamente c’è la prelazione di un diritto sull’altro, ma si cerca un accordo. Non esistono più diritti assoluti, ma procedure che consentono di capire come mettere in accordo le parti per ottenerne i maggiori interessi.” Alessandro de Nicola ha spiegato come funziona, in epoca moderna, la ricomposizione delle fratture economiche.
“Hume dice che la società non nasce perché ci si mette d’accordo con un contratto sociale come dicevano Locke o Hobbes, bensì nasce pezzetto per pezzetto perché le persone si rendono conto che è più semplice rispettare certe regole; Adam Smith ritiene che anche nel caso dei torti le reazioni controllate possano farti considerare in modo più simpatetico. La temperanza delle passioni consente di ottenere maggiore simpatia: questo è un esempio di ordine spontaneo relativamente alle buone maniere. Esse esistono perché è un modo per rendere gradevole il proprio comportamento, ovvero maggiormente accettato dagli altri.”
LA MODERNITA’ IN ADAM SMITH
“Infine resta da capire il ruolo della coscienza, che non si esaurisce nello spettatore imparziale: la reazione di quest’ultimo è il caposaldo della teoria freudiana, in chiave laica.” Questo è un ulteriore aspetto della modernità di Adam Smith, ha detto De Nicola.
“Nessuno può obbligare ad avere benevolenza nei confronti di qualcuno oppure ad usare prudenza: è solo la Giustizia la virtù in qualche modo prerogativa dello Stato perché è negativa nei confronti delle azioni che coinvolgono gli altri, punitiva.” Secondo De Nicola Adam Smith era prudente nel definire che l’uomo non rischia l’impossibile: la perdita ha un peso diverso rispetto al possibile guadagno, ovvero – come si dice nella Teoria dell’avversione al rischio – gli individui hanno una avversione al rischio tale che gli è molto più difficile mettersi in una situazione in cui perdono qualcosa, che vederci una possibilità di guadagno e questo, se da un certo punto di vista accentua la prudenza, dall’altra spiega in modo chiaro un procedimento che, attualmente, è arcinoto nelle teorie economiche e di mercato.”
“L’Upper class non era la classe preferita di Smith, perché a suo parere i potenti hanno la tendenza ad avere dei comportamenti che sono moralmente un pochino dubbi, ma siccome sono amati dalla popolazione, la passano liscia, a meno che non facciano qualcosa di davvero orribile.” Secondo Alessandro De Nicola anche nel mondo moderno questo sentimento di approvazione implicita verso i potenti genera un senso di impunità.
MC