A Napoli occorre patto sociale per nuovo modello di sviluppo

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“Napoli, con le sue tante vocazioni sociali e produttive, con il suo importante tessuto industriale, agroalimentare, con le sue potenzialità turistiche, logistiche e commerciali, rimane l’emblema delle disparità sociali e territoriali del nostro paese”. Lo ha detto oggi a Napoli il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra concludendo il Congresso della Cisl di Napoli. “Napoli ed il suo territorio rappresentano oggi il simbolo della sfida per un nuovo modello di sviluppo, equo e sostenibile. Oltre alle tante disponibilità finanziare  del Pnrr e di altre norme legislative l’ultima Legge di Bilancio ha messo in campo risorse dedicate per sostenere la Città nei prossimi anni che non possono essere considerate  un semplice aiuto, ma un vero e forte sostegno allo sviluppo. Starà anche alla nuova classe dirigente cogliere in pieno l’occasione, misurandosi con la fatica di mettere a posto i conti del Bilancio, facendo al tempo stesso investimenti e garantendo servizi di qualità. Ma le istituzioni da sole non potranno affrontare questa grande sfida. Occorre coinvolgere le parti sociali per un grande patto territoriale giustamente proposto dalla Cisl di Napoli sulle scelte che bisognera’ fare per accelerare con trasparenza  la realizzazione dei progetti e degli investimenti. Parliamo del  potenziamento del trasporto pubblico locale e della mobilità, garantendo i livelli occupazionali e salariali del personale. E poi di servizi  in campo sanitario e stabilizzazione dei tanti lavoratori precari, per garantire standard essenziali di assistenza.
Investimenti deve far rima con una nuova politica industriale perche’ non esiste Sud senza industria. E al tempo stesso un Sud industrializzato è indispensabile per il Paese. Transizione ecologica, innovazione, digitalizzazione, formazione delle nuove competenze, politiche sociali   possono davvero  aprire porte formidabili al Mezzogiorno ed ai giovani. Vanno messe a sistema le vocazioni e le eccellenze, rilanciata la manifattura e messa in rete con tutti gli altri terminali del nostro sistema produttivo nel segno della valorizzazione del capitale umano. La sfida passa anche attraverso infrastrutture strategiche da completare, le tante incompiute del nostro sud, a partire dall’alta velocità Napoli-Bari, che è il più grande investimento infrastrutturale in fase di realizzazione”.

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