E’ morto, l’8 gennaio scorso, a San Pietroburgo – a causa di un infarto – il musicista, pittore e poeta Aleksandr Lebedev-Frontov.
Nato a Leningrado il 26 agosto 1960, da una famiglia di militari, Frontov fu artista d’avanguardia.
Negli Anni ’90, come molti artisti russi della sua generazione, aderì al dissidente Partito NazionalBolscevico di Eduard Limonov, Aleksandr Dugin e Egor Letov e curò l’immagine estetica, sia del partito, che del giornale “Limonka”.
Fu grande amico del musicista di fama internazionale Sergey Kuryokhin, anch’egli anima del Partito NazionalBolscevico e, nel 1995, fondò l’etichetta discografica indipendente “Ultra”, che pubblica rock sperimentale.
Nel 1999, fu co-fondatore della galleria d’arte GEZ21 (Galleria sonora sperimentale) di San Pietroburgo.
Fra gli album più famosi di Lebedev-Frontov, “Veprisucida” del 1996.
Convinto, della necessità di fondere arte, controcultura e politica, del nazionalbolscevismo disse: “A mio parere, non esiste una definizione completa del nazionalbolscevismo. Esso accumula in sé vari aspetti: politico, filosofico, esoterico, religioso.
I moderni nazionalbolscevichi trovano ispirazione nel nazionalismo di sinistra e allo stesso tempo nell’anarchismo di Bakunin-Proudhon, nell’ortodossia e nella storia degli ordini cavallereschi, nel bolscevismo di Lenin, nel social-imperialismo di Stalin e nel fascismo iniziale.
E tutto questo è interconnesso È impossibile spiegarlo a questi pseudo-intellettuali superficiali, che ragionano per compartimenti stagni.
E Kuryokhin poteva capire tutto ciò in una volta. Aveva una profonda comprensione della stretta connessione interna, a prima vista, di correnti e idee apparentemente opposte”.
Luca Bagatin