CONTRO LA TRIBU’. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna in Lodi Liberale

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Lunedì 12 luglio, si è tenuto il 138esimo evento di Lodi Liberale in cui è stato presentato il libro di Alberto Mingardi CONTRO LA TRIBU’. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna”, pubblicato da Marsilio, insieme all’autore (Direttore Generale dell’Istituto Bruno Leoni), Angelo Panebianco (Professore di Scienze Politiche presso l’Università di Bologna) e Angelo Maria Petroni (Professore di Scienza dell’Amministrazione presso l’Università Sapienza di Roma).

Recentemente premiato come delle 4 libertà, per la sezione libertà dal bisogno: parla del liberalismo positivo. Il Premio è assegnato da Amerigo, il network nazionale degli Alumni dei programmi ufficiali di visiting negli USA. L’evento è patrocinato dal Consolato Generale U.S.A. di Milano e dal Comune di Milano.

Il Premio libertà d’opinione è stato assegnato a “Il Sogno e La Ragione. Da Harlem a Black Lives Matter” di Daniele Biacchessi –  Jaca Book. Il premio libertà di religione a “Libertà Religiosa e Sicurezza” a cura di Gabriele Fattori – Pacini Editore. Il Premio libertà dal bisogno è stato vinto da “Contro la Tribù. Hayek La giustizia sociale e sentieri di montagna” di Alberto Mingardi – Marsilio Ancora. Il Premio libertà dalla paura è stato conferito a “La pandemia dei dati. Ecco il vaccino” di Armando Massarenti e Antonietta Mira – Mondadori Università.

“Il testo della Marsilio si concentra tendenzialmente sulla figura di Hayek e lo rende semplice: attuale e arricchito con esempi pratici e concreti accessibili a chiunque, rende l’argomento alla portata di qualsiasi lettore che fosse interessato agli argomenti relativi alla libertà e al principio liberale.” Il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi spiega come questo argomento chiarifichi i rischi delle menti centralizzatrici, analizza e critica il concetto di giustizia sociale, che è uno dei totem della filosofia politica dei nostri tempi. Analizza infine il ruolo degli intellettuali e spiega come mai ci siano ostilità dal mondo intellettuale verso il liberalismo.

Angelo Maria Petroni sottolinea che l’argomento liberale è un argomento in genere di controinformazione, ovvero di opposizione in negativo: tuttavia il pensiero liberale avrebbe anche una visione in positivo del liberalismo. “Il liberalismo è fondato sul concetto della libertà individuale, come base per la costituzione di istituzioni politiche che favoriscono sia la libertà della persona che la crescita economica. Noi non abbiamo solo una visione in negativo. La visione in positivo del liberalismo viene messa in evidenza in questo libro: ordini spontanei, cje si costituiscono da soli, autopoietici, di libertà e di efficienza economica, spendibili sul mercato politico, collegando la prosperità e la libertà individuale.”

“Il nucleo fondamentale di questo genere di liberalismo è che la libertà individuale non è solo un valore in sé, ma è un principio per la ricchezza, si garantisce.” Senza libertà non c’è crescita economica. Su questo vi è una grande varietà di evidenze empiriche.

“Il libro di Mingardi è una perfetta sintesi di tipo romantico, ma non si limita a questo, fa capire che senza la libertà non c’è ricchezza.” La maggior parte delle persone, secondo Angelo Maria Petroni, non capisce come funziona questo sistema. Ci sono molte più persone che amano la libertà che quanti crediamo, ma molti di più vogliono anche la prosperità: ma senza libertà non c’è ricchezza.

I SENTIERI DI MONTAGNA

“Come tante altre cose i sentieri di montagna nascono per scelte personali ripetute, corrette e riassettate che poi emergono spontaneamente con la cooperazione tra persone, producendo un risultato spontaneo. Si tratta di una bella immagine che porta al concetto Hayekiano dell’ordine spontaneo” è quanto ha detto Lorenzo Maggi.

“Scegliendo il tema della Giustizia Sociale Mingardi rende l’argomento e lo tratta con un linguaggio semplice e comprensibile, parlando in modo diretto e leggibile da tutti. Il libro spiega gli snodi concettuali dell’autore –  ha detto Angelo Panebianco – e nel libro vi sono argomenti e limiti del pensiero di questo autore. Hayek ha dato un contributo molto forte alle scienze umane, per cui la sua teoria diventa molto importante per la comprensione di molte altre visioni sociologiche della comunità scientifica.”

LE DISTORSIONI NEL MERCATO E LA DEMOCRAZIA

“L’ordine spontaneo esiste. In una società gli aspetti dell’ordine spontaneo interagiscono con altri aspetti che non sono spontanei. Fa una differenza ad esempio il potere politico entro cui lo studio si sviluppa, fa differenza il contesto complessivo di un fatto. In Hayek mancano le definizioni del potere, per cui va messo in dialogo con il realismo politico, da Macchiavelli a Weber ad Aron. Hayek non ha il senso delle dinamiche politiche (guerra e potere locale; politica e gruppi esterni alla politica).”

“Il funzionamento dei mercati è quindi distorto: dalla politica, dai gruppi (facciamo l’esempio degli industriali, etc..) che limitano quindi le aree di libertà di mercato al minimo indispensabile per non generare il malcontento!”

PROSPERITA’ E’ LIBERTA’ E VICEVERSA

“La democrazia protegge un grande numero di gruppi che chiedono la protezione, per cui con una mano aumenta la libertà e con l’altra la limita!” Secondo Panebianco se si perde la dimensione complessiva, si perde la capacità di essere analitici, realisti e completi!

“Le democrazie muoiono quando le classi medie si impoveriscono drammaticamente: come scriveva Aristotele in argomento della Politeia. Come accade in Sud America con le numerose guerre civili. Come succede in crisi economica.” Panebianco sottolinea che sia lo scienziato sociale, che il politico realisticamente liberale, devono tener conto del potere della politica di distorcere i mercati. Insieme al tema della Giustizia sociale, argomento popolare in tutti i sistemi politici.

IL REALISMO POLITICO COME RE-INVENZIONE DEI LIBERALI

“Tra tutti i sistemi politico-economici, il liberalismo è quello che più volte nella sua storia ha subito sconfitte epocali e rinascite inaspettate. Già «orfana» dell’Ottocento, secolo del trionfo della cultura e delle abolizioni di antichi privilegi, con l’affermarsi dei totalitarismi e di ambiziosi progetti di ingegneria sociale, l’idea di una rigida limitazione dei compiti e degli strumenti della politica apparve del tutto anacronistica, così come l’ambizione di fondare la pace fra nazioni attraverso il libero scambio di merci e persone. In questo contesto l’economista austriaco Friedrich von Hayek (1899-1992) fu tra i primi a comprendere la necessità di rifondare una teoria politica in cui non solo il mercato, ma anche il diritto e il suo linguaggio fossero considerati istituzioni in continua evoluzione, regolate dall’incontro fra domanda e offerta e non da governi o intellettuali. Dal trasferimento in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale al premio Nobel, in questo ritratto a tutto tondo Alberto Mingardi prende spunto dalla biografia dell’autore della Via della schiavitù per raccontare il percorso del pensiero liberale dal secondo dopoguerra a oggi, in cui il riaffacciarsi di nuove forme di nazionalismo sembra mettere a repentaglio ancora una volta un modello di società aperto e plurale.”

“Hayek ha sottolineato con delle considerazioni che afferiscono la conduzione del mercato relativamente a questioni interferenti, ma ha mantenuto una precauzione nel pronunciarsi con puntualità! Società che hanno avuto successo si sono confrontate con un mondo che va in una direzione omologante.”

GLI INTELLETTUALI NON SONO LIBERALI

Alberto Mingardi sottolinea che la politica non può sempre avere una linea indipendente dal comune sentire, che è molto lontano dal pensiero liberale. Il cittadino medio non capisce che il lavoro della persona ha a che fare con il contesto economico, crede che siano solo la beneficienza o il volontariato o il welfare i mezzi per la stabilità sociale. Ovviamente non è così.

“Nel caso di Hayek è interessante notare come un grande teorico del pensiero sociale scientifico che si occupa degli effetti delle scelte politiche in economia e nella società, in qualche modo risponde alla domanda di protezione, dando spiegazione di come funzionano i meccanismi dell’evoluzione politica e culturale, cercando lì il motivo per cui non si capiscono, in genere, i benefici della società libera, mentre si cercano i benefici delle certezze” Alberto Mingardi porta alla luce gli strumenti per la comprensione della società.

Il libro è una importante testimonianza di come la vita non dipenda solo dalle nostre scelte, mentre dipende da come ci rapportiamo di fronte alle scelte: nelle vicende umane il mercato consente di fare uso del caso a vantaggio di un grande numero di persone, ma se c’è una ricetta per l’infelicità è proprio dire a loro che la loro felicità non dipende dalle loro azioni, o solo in minima parte! Secondo Alberto Mingardi non è facile determinare quali sono gli eventi che condizionano maggiormente la nostra vita e quindi il successo o l’insuccesso di taluni e l’indifferenza verso il successo di altri.

 

A cura di Martina Cecco

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