Nella 18esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Luigi Marco Bassani e Alberto Mingardi “DALLA POLIS ALLO STATO. INTRODUZIONE ALLA STORIA DEL PENSIERO POLITICO” insieme ai due autori, nonché al Segretario e al Presidente dell’associazione, Lorenzo Maggi e Giuliomaria Montini.
“In particolare nella serata il tema principale è stato quello della LIBERTA’ umana, dall’Antica Grecia fino ad oggi, attraverso un percorso che ha toccato le idee che segnano il corso della storia e vanno nel tempo e nelle epoche” ha detto Montini.
“Una serata importante e stimolante che tratta un tema attuale: la battaglia culturale dell’Italia contro lo Statalismo pervasivo che è onnipresente – ha detto Lorenzo Maggi – una nazione dove mancano concetti come competizione, profitto, consumatori, imprenditori, proprietà privata come diritto sacro da tutelare e inviolabile, le liberalizzazioni come scelta politica, la riduzione della spesa pubblica”.
Alla serata era presente anche Giacomo Zucco, portavoce nazionale Tea Party Italia.
Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni, e Luigi Marco Bassani sono in questo contesto una rappresentanza del mondo liberale italiano: mosche bianche nella realtà statalista imperante che inneggia a Mao nei libri di scuola delle superiori.
GLI AUTORI HANNO CERCATO DI ESSERE IL PIÙ ONESTI POSSIBILE
“Questo libro evoca un vecchio perdente e fallimentare progetto illuminista. L’idea è che, nonostante tutto, le persone possano trovare riferimenti più saldi, aumentando la qualità delle decisioni politiche ” ha detto Mingardi.
Dalla prefazione: “Perché studiare la Storia delle dottrine politiche? Il motivo è semplice: non esiste alcun cambiamento politico nella storia umana che non abbia avuto riflessi nel campo del pensiero. Ogni grande o piccolo mutamento si è nutrito di idee e ha provocato nuove riflessioni. In questo manuale vengono esaminate e illustrate quelle idee che sono diventate “pensiero politico”, ossia teorie sistematiche sulla convivenza umana. Se chiunque può avere idee politiche, sono pochi gli autentici pensatori che hanno saputo aprire nuove strade e fondare tradizioni. La Storia delle dottrine politiche è “una storia di uomini che pensano, non una storia di idee astratte e incorporee”. E l’esercizio del pensiero acquista senso e significato solo in un determinato contesto storico, anche se talvolta – ed è proprio il caso degli autori classici qui presentati – si emancipa dalla sua vicenda per riproporsi in epoche e contesti diversi. Comprendere che le idee politiche non nascono mai dal nulla, essere in grado di collocarle nel tempo e nelle tradizioni da cui provengono, dovrebbe essere fondamentale anche per accostarsi al dibattito pubblico. La conoscenza della Storia delle dottrine politiche non sarà forse condizione sufficiente per saper leggere criticamente la realtà politica: ma ne è certamente condizione necessaria.”
CONOSCERE PER DELIBERARE
“Fioriscono studi empirici in merito all’ignoranza politica, sono studi di stampo Atlantico, servono per capire quali sono i riferimenti intellettuali dei politici. Cadono i miti delle Scienze politiche. Cade anche il mito dell’elettore mediano, quello che si riteneva più preparato e più informato, in quanto si tratta dell’elettore – secondo questi studi analitici – in realtà, più ignorante e manipolabile” ha detto Mingardi.
“Sarebbe proprio l’elettore mediano il più ignorante, politicamente. E rispetto alle funzioni e alla struttura dello Stato e rispetto all’ideologia. Ed in questo secondo contesto c’è poco da fare: nel momento in cui noi guardiamo i fatti politici per come sono, non siamo capaci né di giudicarli, né di vederli!”
“Se noi dovessimo votare solamente per il Sindaco del nostro Comune, non avremmo dubbi, perché conosciamo la realtà. Diversamente accade quando dobbiamo votare a livello nazionale.”
Mingardi ha fatto alcuni esempi per spiegare come mai l’elettore non può essere competente in fatto di programmi elettorali nazionali, ma non è tuttavia colpevole per questa incompetenza, che è la stessa dei politici: non è così chiaro che cosa accada quando si propongono dei cambiamenti, quando si promulgano delle leggi. “Metà del PIL va sempre alla gestione statale, ma neanche chi è a capo del Governo ha chiaro che cosa succede e che cosa ne va di quei soldi, spesso ci tocca votare per cose che non possiamo capire!”
LA POLITICA E’ MOLTO PIU’ RILEVANTE DI QUANTO NON CI SIA DATO CAPIRE
Ci sono molti ambiti in cui gli elettori hanno le idee piuttosto confuse nel confronto tra la realtà e l’apparenza delle cose. Uno di questi errori di percezione si avvertono a livello internazionale relativamente alla concezione della migrazione: spesse volte è molto distorta, si pensa che la maggior parte dei migranti siano islamici e si pensa che ce ne siano molti di più di quanti realmente sono; si pensa che la maggior parte della spesa pubblica vada investita in progetti per lo sviluppo e il welfare mentre non è sempre così, in realtà alcuni fenomeni sono sottostimati ed altri sono sovrastimati.
In questo libro si spiegano queste cose, facendo capire che le scienze politiche riprendono argomenti che hanno una storia, dalla Grecia antica ad oggi. Nello sviluppo del pensiero occidentale vengono evidenziate le storture ideologiche forzate da alcuni centri di elaborazione concettuale che sono principalmente (ad oggi) la chiesa, la scuola, i partiti; si tracciano le linee di come viene forzato il pensiero comune, l’idea che poi viene trasmessa alla società, facendo leva su concetti ampiamente superati, che permangono nell’immaginario. Nel libro poi si fanno dei paragoni, nomi storici che si alternano a nomi attuali.
“Le idee non sono irrilevanti, le idee – quando sono promosse ed applicate – portano a delle conseguenze, il mondo è modellato dalle idee stesse che abbiamo sul mondo, che provengono dalla nostra società. Questo significa che, applicando le idee sbagliate, si arriva a concepire il mondo in modo sbagliato. Idee che sono state storicamente distorte e piegate alla volontà del momento sono ad esempio quelle del commercio, del lavoro, della ricchezza, del capitalismo, dell’industria, dello sviluppo e – più in generale – del denaro in sé. In questo libro si ricostruisce la storia del pensiero politico” ha detto Bassani.
ALLA FINE DEL MEDIOEVO SI È CREATA UNA UNICA SALA DI POTERE, CON UN FONDAMENTO GIURIDICO: LO STATO
“Il sentimento anticapitalista viene da molto lontano, è una polarizzazione tra Stato e Mercato a favore dello stato sin da prima che fosse concretizzato. Lo Stato era stato rafforzato per controbattere alla Chiesa e poi ha cercato di costruire la nazione, infine è divenuto un ente di sovvenzione” ha detto.
Gli uomini della pratica, i quali si credono affatto liberi da ogni influenza intellettuale, sono spesso gli schiavi di qualche economista defunto. Pazzi al potere, i quali odono voci nell’aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro. John Maynard Keynes
STATO IN UN MONDO DI STATI, PACIFICAZIONE INTERNA
Sono le due idee che sono principio dello Stato, che hanno comportato cadute, totalitarismi e dittature. Un modo per capire come mai qualcosa non sia andato per il verso giusto, rispetto alle promesse e al concetto di partenza di fronte all’esordio dello statalismo, è che ad esempio lo Stato Italiano ha avuto una parabola economica al contrario. Partendo da una condizione di vantaggio si è gradualmente assestato in una posizione delle retrovie, divenendo protettivo verso se stesso, rallentando e impedendo la competizione di mercato, frenando l’impresa e l’iniziativa liberista: nonostante siano molti i settori in cui è evidente che il vantaggio della liberalizzazione è per tutti, si pensi alla telefonia, all’energia elettrica, etc..
LA SCUOLA SUPERIORE E’ POLITICIZZATA
La scuola italiana ha aule piene di studenti che non hanno mai acquisito i fondamentali della cultura: spesso le loro idee sono condizionate da una vulgata trasmessa in modo – anche indiretto – dagli insegnanti. I libri su cui si trovano a studiare sono inadeguati, anche volendoli cambiare per un insegnante diventa imbarazzante trovarne di ben fatti. Ovvero quanto viene detto nelle scuole condiziona molto la formazione nel complesso. Secondo Bassani molta preparazione viene preconfezionata con posizioni politiche precise, ad esempio marxiste.
Infine, sempre secondo il professor Bassani, alcuni passaggi della storia, in alcuni libri di testo, sono presentati con un punto di vista eccessivamente politicizzato, polarizzato sul socialismo e sul comunismo come unica fonte di energia di rinascita. In questo modo si concorre ad affievolire se non annullare le idee di commercio, di mercato, di industria e di capitalismo, vedendoli come responsabili della distruzione del pianeta e dello sfruttamento delle persone.
“Il mondo è effettivamente governato dalle idee, purtroppo da quelle sbagliate” ha detto Bassani.
A cura di Martina Cecco