Popper e la sua socialdemocrazia liberale antidogmatica ed epistemologica

La società aperta e i suoi nemici, Karl Popper

0
1968

 

Nel 124esimo evento di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Karl Popper “LA SOCIETA’ APERTA E I SUOI NEMICI”, pubblicato da Armando Editore, insieme ad Angelo Maria Petroni (Professore di Scienza dell’Amministrazione all’Università La Sapienza di Roma), Pierluigi Barrotta (Professore di Filosofia della Scienza all’Università di Pisa) e Enzo Di Nuoscio (Professore di Metodologia delle Scienze Sociali all’Università degli Studi del Molise).

“Si tratta di un gigante del pensiero liberale, che consente – tra i grandi classici del pensiero liberale – di ricostruire il pensiero occidentale: sono i fondamentali per affrontare il dibattito pubblico, formare anticorpi liberali contro le demagogie e i populismi di destra e di sinistra. Lo si fa anche partendo dai libri, seppure in un periodo di crisi in cui non si possono tenere delle conferenze” ha detto Lorenzo Maggi, Presidente di Lodi Liberale.

“Questo libro è senza dubbio il capolavoro di Popper e in Italia è stato tradotto nella metà degli anni ’70 grazie all’Armando Editore, una casa editrice pionieristica. Autore promulgato per di più in Italia grazie allo studioso Dario Antiseri.”

Recentemente venne anche sfruttato in politica contemporanea, Popper, grazie a un libro edito dalla Marsilio nella collana “I libri di Reset” nel 1996, [Nuova edizione riveduta e ampliata con scritti di Karol Wojtyla] [introduzione di Giancarlo Bosetti]: venne usato per fare della contro politica al leader del centro destra Silvio Berlusconi. Fu in sostanza sfruttato in maniera strumentale.

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto” Karl Popper.

“Popper in questo libro smonta delle figure storiche tra cui Hegel, Marx ed infine Platone. Egli affronta sistematicamente, in maniera puntuale e dettagliata, il pensiero di Platone, dedicandogli un intero volume e definendolo come totalitario. Popper tra le varie definizioni di democrazia scrive che si tratta dell’unica forma di governo che consente di sostituire in modo pacifico i politici che non rispondono alle aspettative!” Ha detto Maggi.

IL COLLETTIVISMO NON E’ ALTRUISMO, L’INDIVIDUALISMO NON E’ EGOISMO

Libri consigliati: “Come controllare chi comanda” di Karl Popper, Curatore: D. Antiseri, Editore: Ideazione nella collana “Lettere scarlatte”

“Quando si affronta la teoria democratica spesso ci si interroga sulla sovranità per sapere chi debba prendere le decisioni utili: i filosofi, gli esperti, gli onesti … ma secondo Popper non esiste una risposta giusta o sbagliata, perché essa dipende dai sistemi valoriali, quindi è proprio sbagliata la domanda!”

“Dobbiamo cercare di costruire delle Istituzioni per fare in modo che – se comandasse il peggiore – possa comunque fare il meno danni possibile. Egli spiega in maniera interessante la differenza tra ingegneria utopica e gradualistica, pensando a una sorta di palingenesi della società perfetta che ribalta l’uomo nella sua umanità, dove la prima diviene monotematica e fissa, mentre la seconda cerca di identificare le negatività e cerca di arrivare alla soluzione di questi problemi.” Ha detto Maggi.

La cosa più importante è che mai nessuno sia senza un capo […] in una parola si insegni alla propria anima mediante abitudini a non conoscere, a non sapere assolutamente l’agire in qualche cosa separatamente dagli altri”. Platone

“Il metodo pacifico per cambiare i vecchi governanti, secondo Popper, relativamente alla democrazia, più o meno come pensava Churchill, scetticamente, consiste in una sostituzione di “mascalzoni” al Governo. Popper è nato nel 1902 e ha avuto una vita lunghissima. Se ne va da Vienna, nato da una famiglia ebrea e borghese: similmente ad Hayek la sua vita viene rovinata dalla guerra. Nonostante non avesse neanche la carta, scrive molto e nel 1945 trova un editore in Inghilterra, quando era in Nuova Zelanda. Quest’opera è in realtà la meno scientifica tra quelle di Popper.” Ha spiegato Angelo Maria Petroni.

“Si iscrisse alla Mont Pelerin Society, istituita nella Svizzera francese il 10 aprile 1947 da 36 fra economisti, storici, filosofi e altri riunitisi presso il centro termale di Mont Pelerin, inizialmente essa era chiamata Acton-Tocqueville Society, in onore dei due grandi pensatori liberali. Smise di frequentare le riunioni in quanto lì fumavano e lui non amava particolarmente il fumo. Era un filosofo della scienza, aveva partecipato agli esperimenti della Vienna rossa socialdemocratica precedentemente.” Ha detto.

“Nel 1994 l’associazione lo ricordò, per l’occasione della morte, nonostante il suo operare fosse maggiormente un socialdemocratico, con degli accenti non sistematici liberali, che stanno tra le pieghe della pars destruens.” Ha detto.

Isaia Berlin ha affermato che Popper produsse uno dei più impressionanti rifiuti del marxismo e della visione marxiana. Le due questioni del nazismo e del comunismo, ovvero dei totalitarismi, sono il suo principio originario. Nella Vienna degli anni ’30 le critiche all’organicismo societario contro Platone erano molto diffuse.”

“La parte costruens invece è votata alla socialdemocrazia. Prese come punto di riferimento il giuridico Hans Kelsen, filosofo austriaco tra i più importanti teorici del diritto del Novecento e il maggior esponente del normativismo. La critica a Platone è epistemologica. La critica a Marx invece sul profitto, sottolinea che sia proprio il concetto economico ad essere sbagliato, come si evince dall’esperienza di Croce in Italia.” Ha detto.

UN’OPERA DA LEGGERE NEL SUO INSIEME

“Non fu probabilmente molto originale, ma mettendo tutto insieme la sua opera diviene importante. Quest’opera darà luogo ad alcune discussioni, come ad esempio Marcuse fece nella Scuola di Francoforte, probabilmente dando un elemento forte, il riformismo.” Ha detto Angela Maria Petroni.

“In Italia diviene famoso negli anni ’80 quando i socialisti italiani cercavano del materiale per separarsi dal Partito comunista italiano: andarono quindi a scoprire Popper per affrancarsi dal comunismo, particolarmente nel partito socialista. Popper nel 1987 fu pubblicato anche in Cina, si tenne anche un Convegno a Wuhan, finanziato da George Soros.”

FONDAMENTALE PER CHI HA A CUORE LA LIBERTA’ E LA SOCIETA’ APERTA

“Negli anni ’70 era difficile essere liberale, il liberale era legato all’idea del capitalismo, quindi opposta al comunista, ovvero fascista. Tale era l’argomento. Io mi definivo liberale.” Ha detto Pierluigi Barrotta introducendo la sua presentazione del classico.

“Popper e Hayek furono reciprocamente utili. In una fase successiva alla società aperta non tornò più su questi temi e non lo fece in modo organico. Cambiò idea sulla politica però, dando letture positive sui politici conservatori, come Churchill e la Thatcher.” Ha detto.

“Quest’opera va collocata in un’epoca molto distante da noi, ma rimane importante perché Popper ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere vivace la cultura italiana. Non è adeguato parlare di egemonia del marxismo, anche se era molto influente, infatti quando si cominciavano a diffondere le sue idee era chiaro che i tempi erano cambiati. Egli mostrava in modo molto chiaro come il marxismo non poteva essere scientifico.” Ha detto.

“Secondo Popper dunque, poiché l’economia dipende dall’uomo e dalle decisioni politiche, non esiste un mezzo previsionale per fare in modo che da uno schema possa discenderne un altro. Questo concetto colpisce al cuore e decostruisce l’idea marxista” ha detto “e questo è il principale debito culturale che abbiamo nei suoi confronti”.

 

Dobbiamo distinguere soltanto fra due forme di governo, cioè quello che possiede istituzioni di questo genere e tutti gli altri; vale a dire fra democrazia e tirannide. Una costituzione democratica consistente deve escludere soltanto un tipo di cambiamento nel sistema legale, cioè quel tipo di cambiamento che può mettere in pericolo il suo carattere democratico. In una democrazia, l’integrale protezione delle minoranze non deve estendersi a coloro che violano la legge e specialmente a coloro che incitano gli altri al rovesciamento violento della democrazia. La democrazia offre un prezioso campo di battaglia per qualsiasi riforma ragionevole dato che  essa  permette l’attuazione di riforme  senza violenza. Ma se la prevenzione della democrazia non diventa la preoccupazione preminente di ogni battaglia particolare condotta su questo campo di battaglia; le tendenze antidemocratiche latenti che sono sempre presenti (e che fanno appello a coloro che soffrono sotto l’effetto stressante della  società), possono provocare il crollo della democrazia. Se la comprensione di questi principi non è ancora sufficientemente sviluppata, bisogna promuoverla. La linea politica opposta può riuscire fatale; essa può comportare la perdita della battaglia più importante, che è la battaglia per la stessa democrazia.” Karl Popper

UNA DIFESA EPISTEMOLOGICA DELLA DEMOCRAZIA

“Difficile collocare Popper nel pensiero liberale classico. L’opera in questione potrebbe essere collocata in un filone di studi molto interessante ed efficace, in tema di democrazia e di libertà, che propone una difesa molto diversa della democrazia rispetto a quello sociologico od economico” ha detto Enzo Di Nuoscio “visto che come per John Stuart Mills e John Spencer viene scelto l’approccio epistemologico”.

“In questa tradizione ci è consentito individuare quelli che sono i nemici della democrazia e da cosa si devono guardare i democratici e i liberali: l’assolutismo gnoseologico ed il fondazionismo etico sono – ad esempio – due principali presunzioni che stanno alla base della nascita di tutte le tirannidi. Infatti qualora si pensi di aver sempre ragione, dove sta il dibattito pubblico?” Ha detto.

“Secondo Popper, se nella scienza abbiamo dei criteri per scegliere la migliore teoria, in termini di oggettività, nel campo etico non è automatico capire la scelta migliore, trattandosi di una questione di coscienza. La democrazia quindi dovrebbe essere il luogo in cui si discutono le idee”. Ha detto.

LA COMPETIZIONE TRA LE IDEE: UNA RIVOLUZIONE DELLA CRITICA

“Popper scriveva nel 1945. Dietro a questo cambiamento c’è tutta la storia dell’umanità. Nel ‘900 assistiamo al momento del cambiamento, il secolo in cui è prevalsa la critica della persona rispetto alle idee. La democrazia invece gestisce le idee, le fa morire. Secondo Popper la rivoluzione democratica è conoscitiva, morale e epistemologica. Popper illustra i paradossi della democrazia (governo della legge e non del popolo, che potrebbe scegliere con libere elezioni anche Hitler) e della libertà.” Ha detto.

Popper a differenza di Hayek parla della necessità inderogabile di uno Stato forte. Il pensiero di Hume contiene la chiave per capire tutte le differenze intellettuali tra Hayek e Popper. Gli elementi principali della filosofia di David Hume sono l’empirismo, lo scetticismo, il conservatorismo e la critica logica all’induttivismo.

Popper adotta l’anti-induttivismo e lo scetticismo di Hume, l’idea che le osservazioni servono a mettere le teorie alla prova empirica ma non le giustificano: è uno dei pilastri del suo razionalismo critico. Hayek, elabora la variante osservazionalista dell’empirismo di Hume assieme al suo conservatorismo.

Testi consigliati: Eduard Bernstein “The International Working Men’s Congress of 1889 A Reply to Justice (1889)” Pubblicato come saggio nel 1889. Tradotto in inglese da Ted Crawford for marxists.org 2002.

 

“Evitare errori è un ideale meschino. Se non osiamo affrontare problemi che sono così difficili da rendere l’errore quasi inevitabile, non vi sarà allora sviluppo della conoscenza. In effetti, è dalle nostre teorie più ardite, incluse quelle che sono erronee, che noi impariamo di più. Nessuno può evitare di fare errori; la cosa grande è imparare da essi”.

“Popper in questo libro propone anche un argomento epistemologico, che poi si ripete in Hayek, relativo a una giustificazione evolutiva della libertà, che diviene lo strumento principale per produrre conoscenza. Grazie alla libertà la conoscenza aumenta, aumenta la capacità di problem solving e quindi l’evoluzione.” Ha detto.

“Oggi leggere quest’opera è una fatica oggettiva, anche se il libro è scritto in modo molto chiaro”. Ha detto Di Nuoscio.

“Per conoscere il pensiero di Karl Popper in Italia si possono seguire le pubblicazioni di Dario Antiseri: maestro di due generazioni di liberali, quelli cresciuti negli anni settanta, a cui ha insegnato Popper e quelli cresciuti nei due decenni successivi, a cui ha insegnato Friedrich von Hayek. L’autore è importantissimo.” Ha detto Lorenzo Maggi.

“È mia convinzione che, esprimendo il problema della politica nella forma: “Chi deve governare?” o “La volontà di chi dev’essere decisiva?”, ecc., Platone ha prodotto una durevole confusione nel campo della filosofia politica. […] È evidente che, una volta formulata la domanda: “Chi deve governare?”, non si possono evitare risposte di questo genere: “i migliori” o “i più sapienti” o “il governante nato”… Ma una risposta siffatta, per quanto convincente possa sembrare — infatti, chi potrebbe propugnare il governo del “peggiore” o del “più grande stolto” o dello “schiavo nato”? — è, come cercherò di dimostrare, assolutamente sterile.[…] Ma ciò ci porta a un nuovo approccio al problema della politica, perché ci costringe a sostituire alla vecchia domanda Chi deve governare la nuova domanda Come possiamo organizzare le istituzioni politiche in modo da impedire che i governanti cattivi o incompetenti facciano troppo danno?” La società aperta e i suoi nemici

POPPER ERA TROPPO LIBERALE PER IL MONDO CATTOLICO

Sarebbe in questa logica che, in Italia, di Popper si parla poco; nonostante il pensiero cattolico abbia preso e attinto a piene mani da molti pensatori, non ha considerato questo, ha detto il professor Angelo Maria Petroni.

 

A cura di Martina Cecco

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome