Vittoria schiacciante – alle elezioni del 6 dicembre, per il rinnovo dell’Assemblea nazionale venezuelana – con il 67,6% dei consensi (oltre 3 milioni e mezzo di voti), della coalizione socialista del Gran Polo Patriottico Simon Bolivar.
Fondata da Hugo Chavez nel 2011 e ispirata, appunto, a Simon Bolivar, ovvero il “Giuseppe Garibaldi dell’America Latina”, il Gran Polo Patriottico è la coalizione che sostiene l’attuale governo, presieduto da Nicolas Maduro e composta da partiti di ispirazione socialista, guevarista, bolivariana, marxista-leninista, socialista rivoluzionaria e indigenista.
Al secondo posto si è piazzata la coalizione centrista e di centrosinistra Alianza Democratica, che raccoglie il 17,95% dei consensi (944.665 voti); al terzo posto la coalizione Alianza Venezuela Unida, composta da partiti centristi, di centrosinistra e liberali, fra cui il partito di Juan Guaidò (l’autoproclamatosi Presidente, pur non essendo mai stato candidato a tale carica), Volontà Popolare, Primero Venezuela e Venezuela Unida, che raccoglie il 4,19% (220.502 voti) e, a seguire, la coalizione Alternativa Popolare Rivoluzionaria, guidata dal Partito Comunista del Venezuela, che ottiene il 2,73% (143.917 voti). Alti partiti hanno complessivamente ottenuto il 6.79% dei consensi (357.609 voti).
Soddisfazione da parte del Presidente in carica Maduro, il quale ha dichiarato che “E’ stata una gigantesca vittoria elettorale”. E ha proseguito affermando che “oggi, cinque anni dopo, sapendo tutto quello che ha fatto questa Assemblea contro il popolo, colpi di stato, interferenze, sanzioni, oggi abbiamo una nuova Assemblea nazionale”. Ed ha sottolineato “Che nessuno interferisca negli affari del Venezuela. Sappiamo gestire i nostri problemi con il voto popolare’”.
Come nelle elezioni in Romania, tenutesi anch’esse il 6 dicembre, che hanno dato la vittoria ai liberali di centrodestra, anche in Venezuela l’affluenza alle urne è stata del 31% (5.264.104 voti), a causa della pandemia Covid 19.
Alle elezioni parlamentari venezuelani concorrevano 107 forze politiche, 14.400 candidati per conquistare 277 seggi nell’Assemblea.
Alcuni giorni fa era stata presentata una petizione, firmata, fra gli altri, dall’ex relatore speciale del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, Alfred De Zayas e dal cofondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, affinché l’Unione Europea riconoscesse il risultato elettorale, senza interferenze. Rispettando la sovranità e volontà popolare del Venezuela.
Luca Bagatin