Sabato 24 ottobre prossimo, su internet, a causa delle misure anti-Covid in Russia, si terrà l’XI Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggiore partito di opposizione alla Duma, ovvero il Parlamento russo.
Lo storico Segretario del Partito, Gennady Zjuganov – che già negli Anni ’90 guidò la resistenza ad Eltsin e all’avvento degli oligarchi – ha rilanciato, in vista dell’importante assise, la creazione di un Fronte Popolare unito.
Un Fronte composto da “forze patriottiche di sinistra” che possa “resistere all’alleanza dei globalisti occidentali e dei collaboratori locali”, ha dichiarato Zjuganov nei giorni scorsi.
E ha denunciato: “La crisi sistemica del capitalismo prende ancora una volta il mondo per il collo. Sappiamo come la Cina socialista sia contraria, confidando nello sviluppo e nella costruzione di una società giusta dal destino comune. Vediamo come gli Stati Uniti stanno combattendo la crisi: stampando dollari e aumentando il budget militare. Sentiamo come l’Europa stia vacillando, impegnandosi nelle sanzioni di Washington contro la Russia (…). L’oligarchia dominante non ha un programma per lo sviluppo del Paese per sopravvivere in un cinico mondo borghese”, ha osservato il leader comunista.
Denunciando altresì come “Alla Russia è stata dichiarata una guerra ibrida, che comprende sanzioni economiche, pressioni militari, provocazioni politiche e attacchi informatici (…).”
E non lesina critiche al governo di Putin: “Le autorità continuano a dare priorità agli interessi dell’oligarchia (…). La ristretta cerchia si sta palesemente ingrassando a spese della maggioranza lavoratrice. (…). Il reddito reale dei cittadini diminuisce da sei anni consecutivi (…).
E rilancia l’idea di un Fronte Popolare unito di forze patriottiche di sinistra, per riportare il Paese al socialismo per “trasformare il malcontento popolare in resistenza attiva, per aiutare i cittadini a realizzare i loro obiettivi”.
Per la costruzione del socialismo popolare, anche il principale partito di sinistra patriottica e di opposizione di piazza, al quale non è consentito avere rappresentanza nelle istituzioni, ovvero il partito nazionalbolscevico “L’Altra Russia di Eduard Limonov”. Il quale ad ogni modo considera il KPRF di Zjuganov eccessivamente moderato e transigente nei confronti del governo.
Attivisti de “L’Altra Russia di Eduard Limonov”, nei giorni scorsi, hanno distribuito il loro giornale “Mobilitazione Totale”, manifestato contro lo spaccio di droga, contro le discariche del business illegali e per una nuova politica ambientalista e contro l’aumento generalizzato nei prezzi, che il partito vuole siano calmierati e controllati direttamente dal pubblico.
Luca Bagatin