Caos Libano

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È ancora molto presto per poter affermare se le esplosioni che hanno distrutto il porto di Beirut a la zona limitrofa hanno origine dolosa o accidentale, ma si possono già tracciare delle linee di riflessione rispetto a quello che potrebbe accadere prossimamente nel paese dei Cedri.

Le conseguenze di quello che per ora è considerato un incidente saranno molto gravi per un paese che è già duramente provato dal punto di vista economico e quindi sociale. La crisi economica che è molto peggiorata nell’ultimo anno e che ha causato manifestazioni contro il governo, soprattutto a causa della mancanza di servizi essenziali, sta avendo una escalation significativa. Questa situazione già di per sé precaria è ulteriormente peggiorata quando il sistema bancario è crollato, con la caduta di valore della moneta, determinando l’impoverimento immediato della classe media, che ha visto precipitare il potere d’acquisto della moneta.

Le conseguenze della distruzione del porto di Beirut possono essere classificate in termini di breve e medio termine. Le conseguenze immediate saranno il blocco degli scambi commerciali e quindi un ulteriore peggioramento della situazione economica. Dal punto di vista politico è prevedibile un abbassamento di gradimento della popolazione nei confronti del partito Hezbollah, che nel corso del tempo è stato accusato di tenere le redini del potere nel paese, e che quindi ora è considerato responsabile rispetto alla disastrosa situazione economica e sociale.

Oltre alle conseguenze dal punto di vista interno ve ne sono anche a livello internazionale: si prospetta infatti, se l’instabilità del paese dovesse continuare, un possibile intervento della comunità internazionale, che in molti casi fino ad oggi ha compiuto un’azione di isolamento rispetto al Libano, imponendo ad esempio delle pesanti sanzioni economiche, come nel caso degli Stati Uniti. Oggi questi stessi attori internazionali potrebbero decidere di intervenire direttamente nella politica libanese. La credibilità internazionale del Libano è oggi ai minimi storici, infatti, anche se si considera l’incidente un caso fortuito, non si potrebbe non valutare negativamente la pessima gestione del porto, lo stoccaggio di sostante pericolose e nocive.

Un’altra conseguenza diretta rispetto a questa situazione potrebbe configurarsi nella non lontana possibilità che il Libano si inserisca a pieno titolo nelle grandi crisi che scuotono il medio oriente dalla Siria all’Iraq passando per l’Iran.

Per questi motivi l’incidente che ha devastato il porto di Beirut non può essere considerato alla stregua di un incidente che può capitare nella normale gestione di un centro di stoccaggio e smistamento, esso ha aperto un ulteriore scenario che rischia di mettere il Libano in una posizione molto delicata sia dal punto di vista interno sia internazionale.

Emanuela Locci

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