I giovani fondatori della startup VAIA, che ha fatto molto parlare di sé nell’ultimo anno, hanno deciso di fare un’escursione di tre giorni nei paesaggi devastati dalla tempesta. “È un modo per ricordarci chi siamo e da dove veniamo”,affermano Federico, Paolo e Giuseppe. “Siamo reduci da una crisi sanitaria senza precedenti, che ci ha costretti a rivedere il nostro stile di vita e le nostre priorità.
Per noi andare in quei luoghi acquisisce quindi un duplice significato:
rappresenta la nostra volontà di ripartenza, un riscatto per il territorio, ma anche il desiderio di riscoprire il nostro bellissimo Paese”. È capitato a tutti di viaggiare per mete esotiche e lontane, dimenticando però quanto l’Italia sia una destinazione ambita in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio naturale, culturale e monumentale. Siamo il Paese con il più alto numero di siti dell’UNESCO e il nostro paesaggio è caratterizzato da una ricchezza e da una varietà uniche. “Il messaggio che vorremmo lanciare con questa escursione”, continuano, “è di concedersi le meritate
vacanze estive nel Paese più bello del mondo, visto che abbiamo la fortuna di abitarci”.
Il Team di VAIA andrà dal 17 al 19 luglio nella meravigliosa catena montuosa del Lagorai, nel tratto che separa la Valsugana dalla Val di Fiemme, luogo dove VAIA ha messo a dimora 500 alberi poco meno di due mesi fa. Lo scopo del viaggio? Vivere la storia, le tradizioni, il cibo di quel territorio. “Sui nostri canali social racconteremo le esperienze e le sensazioni della nostra escursione, tenendo una sorta di diario di bordo che permetta ai nostri Vaier di viaggiare
insieme a noi”.
Ma l’escursione è animata anche da un altro desiderio: “in questi mesi abbiamo lavorato in smartworking dalle nostre case. È stata una situazione complessa per tutti, soprattutto per i tanti ragazzi della nostra età che hanno dovuto affrontare sospensioni di stage, mancati rinnovi o, peggio, licenziamenti dettati dall’attuale stato di emergenza”.
“Siamo vicini a tutti i giovani che come noi si ritrovano in questo delicato momento storico”, dicono Giuseppe, Paolo e Federico. “Nonostante a volte ci dipingano come svogliati e succubi degli eventi, VAIA ha sempre avuto a che fare con ragazzi motivati, determinati, pronti a mettersi in gioco in ogni situazione. E a tutti i ragazzi sfiduciati e scoraggiati dal futuro, vogliamo dire questo: la storia di VAIA ci insegna che da un cambiamento devastante, bisogna avere il coraggio di ricominciare e trovare strade nuove. Cadere, rialzarsi e reinventarsi fa parte dell’essere umano. Per
questo motivo, siamo fiduciosi che l’Italia e i suoi giovani talenti saranno capaci di andare avanti, con spirito di sacrificio, forza di volontà e la determinazione che tutti gli altri Paesi ci invidiano”.
Non possiamo che augurare un buon viaggio a questo splendido gruppo di ragazzi.
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