I videogame targati Brenda e John Romero sono solitamente una garanzia. La coppia di sviluppatori statunitensi è infatti famosa sin dagli Anni ’80 ha sviluppato e realizzato, nel corso degli anni, videogame entrati ormai nella leggenda, quali “Doom”, “Wolfenstain 3D” , “Quake”, “Dungeons & Dragon: Heroes” e numerosissimi altri.
Il loro nuovo ambizioso lavoro, che avrebbe dovuto vedere la luce questa primavera ed invece è stato rimandato al prossimo autunno, è “Empire of Sin” (https://www.empireofsingame.com), che sarà editato da Paradox Interactive e disponibile per pc (su Steam), Ps4, Xbox One e Nintendo Switch.
Un videogame di cui abbiamo potuto vedere solamente le anteprime, ma che, a quanto pare, sembra davvero un lavoro profondo e di classe.
Ambientato nella Chicago che va dal 1920 sino al 1933, “Empire of Sin” rievoca gli anni ruggenti del proibizionismo e dei gangster alla Al Capone. E Al Capone sarà infatti uno dei 14 personaggi giocabili e interpretabili e che potrà iniziare a gestire le sue bische clandestine, i suoi bordelli, oppure i suoi spacci di alcolici.
La qualità grafica e l’accuratezza storica sembra alitissima. Al punto che, chiunque avesse letto la monumentale opera d’inchiesta “L’impero dei gangster” di Kenneth Allsop, editata per la prima volta negli Anni ’60 e con tanto di fotografie dell’epoca del proibizionismo, potrebbe scoprire quanto i personaggi giocabili in “Empire of Sin” siano visivamente accurati e somiglianti agli originali.
Pensiamo non solo al calebre Al Capone, ma anche al gangster irlandese Dean O’Banion, oppure all’afroamericano Danien Mckee Jackson o all’ungherese Joseph Saltis. Tutti personaggi che gli sviluppatori del gioco promettono essere somiglianti non solo nelle fattezze fisiche, ma anche nella caratteristiche di combattimento (i combattimenti del gioco saranno a turni, stile XCOM) e di personalità.
“Empire of Sin” appare, almeno a chiunque al momento abbia avuto la possibilità di vedere i primi video su YouTube o su Twitch, come un insieme di generi diversi e interessanti, che permettono sia di gestire l’aspetto economico del proprio “impero del crimine”, che i combattimenti contro le altre bande, passando per la diplomazia e la contrattazione…sino a diventare il Re incontrastato del crimine di Chicago !
Non essendo ancora uscito e non avendolo potuto quindi testare, non possiamo dire, effettivamente, quali possano essere i suoi effettivi punti di forza (che sembrano comunque molti) e di debolezza, se non unicamente il fatto che, purtroppo, manca del tutto una tradizione in italiano. Il che è un vero peccato, visto il potenziale interesse che potrebbe riscontrare anche fra il pubblico del nostro Paese.
L’epoca storica del videogame non è peraltro affatto abusata e richiama l’ambientazione della celebre serie televisiva “Bordwalk Empire”, con Steve Buscemi, pur non facendo alcun riferimento diretto alla serie e non avendo con essa altro in comune se non l’epopea proibizionista della Chicago Anni ’20.
Non ci resta dunque che attendere qualche mese, per avere la possibilità di testare il gioco e di poterne parlare più approfonditamente. Augurandoci che, ad ogni modo, una tradizione in italiano sia presto o tardi disponibile !
Luca Bagatin