Carabinieri, lui può tradire la moglie. Lei, libera, la paga cara. Per ora

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Lei è Paola, nome di fantasia.
31 anni, pugliese, figlia di un carabiniere.
Nel 2014 firma per quattro anni di ferma volontaria.
Vuole restare nell’Arma come suo padre.
Viene assegnata alla caserma di Lucca, ma qui succede l’imprevedibile.
Si innamora di un  brigadiere, sposato e con figli.
Tra i due inizia una relazione.
Il fatto dovrebbe essere privato, ma quando lei trascorre delle notti fuori dalla caserma, viene sanzionata con due giorni di consegna.
Lui no.
Il 27 maggio del 2019,  il comando generale dell’Arma dei Carabinieri notifica una lettera a Paola. La mette in congedo “per non ammissione in servizio permanente con decorrenza 3 dicembre 2018”.

Le motivazioni sono abbastanza tendenziose.
Paola avrebbe “carenze comportamentali e scarsa consapevolezza del proprio stato, scadente affidabilità sul piano attitudinale, rendimento in servizio progressivamente in flessione nel tempo e non soddisfacente nell’ultimo periodo”.  E inoltre: ”Carenti qualità morali e buona condotta, per poter continuare a permanere in servizio nell’Arma dei Carabinieri”.
Nel caso specifico “la qualità morale e la buona condotta” si riferiscono alla sanzione disciplinare subita dalla carabiniera  per aver dormito fuori dalla caserma.
Una cosa che in caserma facevano tutti.
Maschi e femmine!
Ma l’unica a subire una punizione è lei “ che pernottava regolarmente all’esterno della caserma e intratteneva contestualmente relazione sentimentale con altro militare dell’Arma coniugato”.
Il brigadiere non ha alcuna colpa.  Nessuna sanzione per lui.
L’unica “svergognata” è lei, la donna libera e senza figli.
L’avvocato che difende Paola, presenta ricorso al Tar di Firenze.
Il Tar annulla il provvedimento, dà ragione a Paola e condanna l’Arma a pagare le spese processuali di tremila euro.
L’avvocato chiede l’immediato reintegro di Paola che, nel frattempo, per mantenersi fa lavoretti di ogni genere. 
L’Arma adesso ha sei mesi di tempo per impugnare la sentenza del Tar.
“L’’Arma ha dimostrato di non essere pronta a gestire la presenza delle donne all’interno dei carabinieri e di garantire l’uguaglianza tra uomini e donne”, commenta il legale di Paola.
 E soprattutto, vogliamo aggiungere, si è mostrata giudicante nei confronti di tutte le donne.
Un uomo sposato e con figli può intrattenere una relazione extraconiugale,  una donna libera e senza figli no.
Due pesi, due misure.

Foto di repertorio Furto mimose Arzano

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