Alla Sala conferenze della Fondazione Bruno Kessler Il Rotary Club Trento, con il presidente della sezione di Trento, Massimo Fedrizzi, ha spiegato in cosa consiste il progetto “End Polio Now” per l’eradicazione della grave malattia infettiva. In Italia la malattia è stata debellata con la diffusione dei vaccini, a partire dagli anni 60. Nel mondo, però, ci sono ancora diversi paesi dove essa è presente.
Il Rotary è un’organizzazione no profit, una rete globale di 1,2 milioni di uomini e donne impegnati nella società locale. È composta da amici, professionisti, imprenditori e altre persone che credono in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine e in quelle lontane.
Fondato nel 1905 da Paul Harris, il Rotary con i suoi oltre 33.000 club nel mondo è impegnato in sei aree di azione: promuovere la pace, combattere le malattie, fornire acqua e servizi igenici, proteggere madri e bambini, sostenere l’istruzione e sviluppare le economie locali.
Lo strumento operativo per le azioni umanitarie è la Fondazione Rotary, che trasforma le donazioni raccolte in progetti che prendono vita a livello locale e internazionale. Fin dalla sua creazione, avvenuta più di 100 anni fa, la Fondazione ha speso oltre 4 miliardi di dollari in progetti sostenibili e capaci di cambiare la qualità della vita delle persone deboli.
Il principale progetto della Fondazione Rotary si chiama “End Polio Now”, che ha l’obiettivo di eliminare completamente la poliomielite nel mondo. Una patologia virale che riguarda gli arti, altamente contagiosa e diffusa da individuo a individuo principalmente per via oro-fecale, che induce a paralisi flaccida. La malattia colpisce soprattutto in età infantile, anche se dalla seconda metà dell’800 è diventata sempre più aggressiva, colpendo anche adolescenti e adulti.
Dalla fine degli anni ’80 è stato svolto un prezioso lavoro di eradicazione della poliomielite. Nel 1988 nel mondo erano registrati ben 350.000 casi in 125 Paesi considerati endemici. Nel 2016 i casi si sono ridotti a 34 persone malate di polio in tre paesi considerati tuttora endemici (Afghanistan, Nigeria e Pakistan). Al momento ci sono alcuni Stati africani considerati a rischio di scoppio (i cosiddetti “outbreak”), mentre altri vengono classificati come “a rischio reintroduzione”.
La poliomielite è una malattia prevenibile tramite i vaccini. Con l’inizio della vaccinazione di massa a partire dagli anni ’60, in Italia i casi di polio indigena si sono ridotti a zero. I vaccini antipolio sono due: OPV (vaccino Sabin orale costituito da 3 virus viventi attenuati) e IPV (vaccino Salk iniettivo costituito da 3 virus inattivati con formaldeide).
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