Visti da vicino

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(Lega, PDL, PD, IDV, UDC + circa 170 altri partiti)

di Salvatore Italia

La Lega è un vero partito, o meglio lo è per i canoni formali.
E’ radicata sul territorio, e non perché ha aperto dei gazebo, ma perché ogni giorno è vicina alla sua gente: parla con loro e da questi riceve la sua forza. Quelli dati alla Lega sono voti convinti.
A questi pregi si contrappone un grave difetto: l’essere nella storia della seconda repubblica il primo partito dell’antipolitica. La Lega non interpreta la volontà popolare per immaginare un Paese migliore, ma assorbe l’odio, la rabbia, il sentimento di rivalsa verso le istituzioni. La sua ideologia (rectius: l’ideal-politico come dicono i post-ideologici) è la Roma ladrona, la secessione, l’autonomia, l’idea della razza.
Curiosamente in tutto questo somiglia ad un partito dei primi del novecento.
Antistorica e tribunizia ha come missione quella di dividere e governare ciò che è stato separato.

Se nella Lega si sente poco l’idealpolitico, ne Il Popolo delle Libertà di questo ingrediente ve n’è in abbondanza: esso si proclama liberale ma anche un po’ socialista (comunista mai!), cattolico ma anche laico, elitario ma popolare, rivoluzionario, anzi riformatore, innovatore e conservatore.
Il PDL è tutto questo perché Silvio è un po’ tutto.
Soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’inno “meno male che Silvio c’è”, il PDL pare più una tifoseria che una vera parte politica. Attenzione però a sottovalutarne l’importanza storica, questo partito rappresenta un grande passo verso la costruzione di un nuovo assetto partitico in Italia e sbaglia chi crede che non abbia vita al suo interno. Il grande limite è l’essere costruito intorno ad una sola persona: tutto accade intorno al leader e il partito sembra esistere solo per un suo atto di volontà, è pensato, progettato e guidato da un solo uomo, con tutto il suo carisma e tutti i suoi difetti.
Ma non scandalizzatevi troppo perché Berlusconi è l’autobiografia della nazione tra la fine del novecento e il nuovo secolo e perché Berlusconi non è il male, è solo il più forte.

Quelli del Partito Democratico hanno preso alla lettera il loro nome, con una stupefacente pervicacia a dimostrare che è tutto veramente e fortemente democratico.
Il partito è interamente impegnato a discutere su se stesso, è ipertrofico nella sua organizzazione, sino a dimenticare che esiste una politica da fare in Parlamento. Recentemente sul voto del tanto contestato Scudo Fiscale pare che parte dei parlamentari del PD non erano in aula perché stavano scrivendo le regole del dibattito tra i candidati segretari al partito. Se la notizia è vera c’è da preoccuparsi. Per ora la linea politica sembra solo fare la guerra a Berlusconi. Lui è come Andreotti! Ma alla gobba e all’ironia vi ha sostituito il sorriso smagliante e una certa sfacciataggine.
Anche qui pare di essere rimasti quantomeno a trent’anni fa.
Se il Cavaliere non è il nuovo che avanza, i suoi più diretti avversari non brillano certo per originalità e chiosando G. Lakoff direi agli amici del PD di “non pensare (troppo) all’elefante”.

Italia dei Valori, un tempo annoverato tra i piccoli partiti personali è oggi la grande incognita dell’opposizione al centro destra.
Spesso nelle parole del suo leader maximo si dichiara liberale e democratico, ma al suo interno sembra come certi stati del Sud America. Antonio Di Pietro è dictator legibus scribundis come Silla: egli è sì tiranno, ma lo fa per il bene del Partito. E ci chiediamo se non abbia ragione.
Chiaramente personale, post-ideologico e antipolitico si rintraccia però in questo partito una vera tensione a divenire soggetto organizzato intorno ad un’idea, ideologicamente orientato, addirittura endo-democratico e riformista. Ma chi non sa che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni?

L’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, alias UDC è tutta in movimento.
E’ il luogo in cui da tempo si aggregano e si disaggregano alleanze, progetti, nuovi partiti.
La costola uscita dall’allora costituendo PDL è l’altra grande “x” della politica italiana.
Speriamo solo che la sua leadership non si faccia sedurre da un nuovo biscione e che Casini abbia davvero l’X-factor.

Poi c’è il partito di quelli che “non si sa mai dovessero diventare i numeri uno”, quelli che non scendono mai in politica, ma sono sempre lì per farlo, dei “dietroquintisti”, delle quinte colonne.
Quelli che aspettando Godot (rectius: che Silvio tiri le cuoia) gli sono venuti i capelli bianchi.

Visto poi che il referendum elettorale non è passato ben presto potremo avere la gioia di rivedere miriadi di partiti e partitini cimentarsi nelle sfide elettorali (ricordiamo che per le elezioni del marzo 2008 sono state depositate ben 177 liste) e chissà che in tutto questo sciame non ci sia una zanzara capace di pungere l’elefante!

Il Popolo della Libertà, Partito Democratico, Lega Nord, Italia dei Valori, Unione di Centro, Alleanza Autonomista e Progressista, Alleanza di Centro (presente in Parlamento con 1 deputato fuoriuscito dall’UDC), Liberal Democratici (presenti alle Politiche nelle liste del PdL, in Parlamento nella componente del gruppo Misto della Camera Liberaldemocratici-MAIE), Movimento per le Autonomie, Movimento Repubblicani Europei (come partito autonomo nel PD), Partito Liberale Italiano (presente in Parlamento con 1 deputato fuoriuscito dal PdL), Partito Repubblicano Italiano (presenti alle Politiche nelle liste del PdL, in Parlamento nella componente del gruppo Misto della Camera Repubblicani Regionalisti Popolari), Radicali Italiani (presenti come delegazione autonoma nel gruppo parlamentare del PD), Südtiroler Volkspartei, Vallée d’Aoste Autonomie Progrès Fédéralisme, Federazione dei Verdi, >Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Socialista, Sinistra Democratica, Movimento per la Sinistra, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Internazionalista, Partito dei Socialdemocratici, Partito di Alternativa Comunista, Partito Marxista Leninista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano, Sinistra Critica, Forza Nuova, La Destra, Movimento Sociale Fiamma Tricolore, Alleanza Monarchica, Movimento Fascismo e Libertà, Partito Pensionati, Democrazia Cristiana, Federazione dei Liberali Italiani, No Euro, Partito Democratico Cristiano, Partito Umanista, Patto dei Liberaldemocratici, Pensionati Uniti, Popolari Democratici, Popolari UDEUR, Consumatori Uniti, Sinistra nazionale, Movimento di Azione Popolare…e ne ho tralasciati alcuni.
Poi ci sono quelli regionali, ad esempio:

Verdi del Sudtirolo, Union für Südtirol, Die Freiheitlichen, Unione Democratica dell’Alto Adige, Unitalia, Ladins, Süd-Tiroler Freiheit, Demokratische Partei SüdtirolFronte Friulano – Front Furlan, Movimento Indipendentista Ligure, Lega per l’autonomia Alleanza Lombarda, Popolari retici, Fronte Indipendentista Lombardia, Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, Partito Sardo d’Azione, Riformatori Sardi, Sardigna Natzione Indipendentzia, Fortza Paris, Fronte Nazionale Siciliano, L’Altra Sicilia, Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Nuova Sicilia, Unione per il Trentino, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Lega Nord Trentino, Leali al Trentino, Unione Autonomista Ladina, Trentino Autonomista, Valli Unite, Unione Popolare Autonomista, Autonomie Liberté Démocratie, Fédération Autonomiste, Renouveau Valdôtain, Stella Alpina, Union ValdôtaineVallée d’Aoste Vive, Liga Fronte Veneto, Progetto Nordest, Partito Nazionale VenetoVeneto per il Partito Popolare EuropeoLega Sud Ausonia….e la lista continua…continua…

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