All’indomani della giornata internazionale dei migranti il convegno è l’occasione di una riflessione che collochi l’emergenza profughi e rifugiati nel quadro del fenomeno più generale delle migrazioni.
Che si tratti di un fenomeno strutturale che richiede risposte differenziate di medio e lungo periodo è questione fuori discussione sia tra gli studiosi che tra i responsabili politici.
Queste risposte non possono che nascere da un concerto tra i paesi di provenienza e i paesi di arrivo. Parliamo naturalmente dei migranti, non di quelli che fuggono dal loro paese in cerca di protezione internazionale.
Questo concerto non può riguardare solo la regolazione dei flussi o la gestione di problemi come quelli dei rimpatri, ma anche la dimensione economica, sociale e culturale del fenomeno.
La crescita demografica che vista dall’Europa appare una minaccia può essere vista dall’Africa anche come una ricchezza e una risorsa.
Basti pensare al rilievo che le rimesse dei migranti hanno assunto nell’economia di molti paesi o all’importanza e al peso politico delle diaspore, che votano per scegliere parlamenti e governi dei paesi di origine.
Per non parlare del delicato problema dell’identità di persone che domandano una piena integrazione nelle nostre società senza rinunciare alla propria lingua, alla propria religione, alle proprie tradizioni.
Le nuove possibilità di comunicazione in tempo reale cambiano l’esperienza della migrazione e rendono concretamente possibile una nuova esperienza degli individui e delle collettività.
Costruire attraverso l’azione politica e diplomatica questo concerto è una sfida nuova per la politica estera italiana e europea.
Non c’è solo la necessità di proteggere una popolazione più debole come quella dei migranti e di verificare l’effettivo rispetto dei suoi diritti fondamentali, ma anche quella di aiutare l’Africa a valorizzare quel “bene umano” che costituisce una delle sue risorse fondamentali.
L’Italia può farlo nelle istituzioni multilaterali nelle quali agisce – in primo luogo l’Unione Europea – e nelle sue relazioni bilaterali con i paesi di provenienza.
Il tema delle migrazioni può assumere grande rilievo nello sviluppo dell’iniziativa politica e diplomatica italiana verso i paesi africani ed essere proposto come uno dei punti importanti dell’Agenda Italia – Africa.
Per quanto il fenomeno migratorio sia un fenomeno globale è unanime la convinzione che l’Africa ne possa diventare l’epicentro. L’Italia che ha deciso di fare dell’Africa una delle priorità della propria politica estera può giocare su questo tema un ruolo al quale forse nessun altro paese può candidarsi con la stessa forza e la stessa credibilità.
E’ intorno a questo tema, le migrazioni come capitolo essenziale della politica estera e in particolare delle relazioni Italia – Africa, che il 12 gennaio prossimo si svolgerà alla Farnesina (Sala delle Conferenze Internazionali) il convegno organizzato dal Centro Studi Africani in collaborazione con lo IAI, che sarà aperto da Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Per partecipare all’evento, è necessaria la registrazione al link Migrazioni e Relazioni Internazionali
Per informazioni: segreteria@csapiemonte.it | tel. 011 43.65.006 | www.csapiemonte.it