«Questa riforma è attesa da 70 anni!». Posto che siamo nell’anno 2015, se ne deduce che nel 1945 i nostri nonni ed i nostri genitori avessero una questione fondamentale che li travagliava: riuscire a trovare un assetto istituzionale che li salvasse dalla trappola del bicameralismo paritario. Certo, c’erano anche problemi minori: i guasti di una dittatura ventennale, una guerra rovinosamente persa, centinaia di migliaia di caduti e di dispersi, un Paese economicamente in ginocchio ed in gran parte da ricostruire.
Purtroppo, un’Assemblea Costituente non all’altezza dei tempi, nella quale sedevano De Gasperi e Togliatti, Nenni e Saragat, Croce ed Einaudi, Sforza e Calamandrei, tradì le attese popolari e approvò una Costituzione in cui il Senato partecipava al procedimento legislativo, con le medesime attribuzioni e competenze della Camera dei Deputati.
Oggi il livello della classe politica che siede in Parlamento si è finalmente elevato: abbiamo Boschi, Calderoli e Finocchiaro. Soprattutto c’è lui, Renzi, il Presidente del Consiglio che realizza quanto gli Italiani veramente volevano quando elessero l’Assemblea Costituente, il 2 giugno del 1946.
Questa ricostruzione creativa della Storia patria dovrebbe essere prontamente segnalata dal Ministro competente alle autorità scolastiche perché se ne tenga conto nella didattica della buona scuola.