LUCA MARTINELLI
La settimana scorsa si è conclusa l’ottava edizione di Wikimania, l’annuale incontro mondiale degli utenti di Wikipedia e dei suoi progetti fratelli, che si è tenuta quest’anno a Washington (Stati Uniti). Oltre a passare alla storia come l’edizione con la maggiore affluenza di sempre (circa 1.200 persone da 83 paesi), la tre-giorni di incontri è servita soprattutto a delineare i potenziali sviluppi del mondo “wiki” da qui al 2015.
Uno dei principali progetti di cui si è discusso è il Progetto Athena, ossia una completa riconsiderazione dell’interfaccia e dei mezzi tecnici di interazione fra utenti. Da anni, la Wikimedia Foundation ha posto al centro dei propri interessi lo sviluppo del software MediaWiki, in modo da renderlo più user-friendly e accessibile.
È proprio l’interfaccia uno dei principali ostacoli, largamente riconosciuto come tale anche dai wikipediani di lunga data, all’inserimento dei nuovi utenti. Per questo, si sta pensando a nuove funzioni, come Visual Editor: si tratta di un meccanismo di modifica delle pagine molto più semplice di quello attuale, visivamente molto simile a Microsoft Word o LibreOffice Writer. Visual Editor, che dovrebbe essere pronto per fine 2013, permetterà ai nuovi utenti di non “impaurirsi” troppo di fronte al codice usato da MediaWiki.
Fra le altre iniziative allo studio, c’è una rivisitazione delle pagine utente e di discussione in chiave più “social”, che dovrebbero favorire scambi più dinamici fra utenti, e soprattutto la differenziazione dell’interfaccia in base alle modalità di uso: “lettura” (con pochi comandi, più focalizzata sul contenuto), “modifica” (sostanzialmente quella attuale) e “verifica” (con comandi volti al cosiddetto “pattugliamento” delle ultime modifiche).
Il secondo importante progetto, potenzialmente rivoluzionario tanto quanto lo fu Wikipedia nel 2001, è Wikidata, un database secondario libero, collaborativo e multilingua per la raccolta di dati strutturati che “possa essere letto e modificato sia dagli umani che dalle macchine” e che dovrebbe essere ufficialmente pronto a partire dalla primavera 2013.
Wikidata permetterà innanzitutto di centralizzare in un unico progetto la gestione di dati come il numero di abitanti di un comune, la massa di un corpo celeste o la data di nascita di un personaggio storico, mettendoli poi automaticamente a disposizione di tutti i progetti della Wikimedia Foundation, Wikipedia in testa. Questo alleggerirà notevolmente il carico di lavoro dovuto alla manutenzione di questi dati – con notevoli vantaggi soprattutto per le cosiddette versioni “minori”, ossia quelle con un minor numero di utenti attivi.
Inoltre, i dati saranno strutturati in maniera da essere trasformati in meta-dati, ossia in informazioni leggibili anche da computer. L’obbiettivo ultimo di Wikidata è, infatti, quello di rendere i dati disponibili anche al di fuori dei “confini wikipediani” e di permettere agli utilizzatori di poter effettuare ricerche personalizzate sul database. Riguardo l’affidabilità dei dati, è stato già previsto l’inserimento di un campo per le fonti dei dati inseriti, sia per libri a partire dalle voci di Wikipedia – ma paradossalmente è proprio Wikisource a non poter sfruttare al meglio questa estensione, a causa di alcuni “intoppi” tecnici.
A Washington è stata dunque presentato un progetto per una nuova estensione, che da un lato sfrutti i dati già presenti su Wikisource per fornire meta-dati compatibili con gli standard internazionali usati in ambito bibliotecario e che permetta, dall’altro, di produrre gratuitamente dei file .epub (compatibili con larga parte dei lettori di ebook) a partire dai testi presenti sul progetto – oltre che poterne ordinare una copia cartacea tramite PediaPress in “edizione wiki”.
Tutti e tre i progetti tracciano una strategia volta verso “l’esterno” della Wikimedia Foundation, tanto verso i nuovi utenti, quanto verso le istituzioni culturali. Un dialogo dinamico, fatto di opportunità reciproche per entrambi, perché l’obbiettivo è e resta quello della condivisione della conoscenza – e ovviamente dei suoi prodotti migliori.