La crisi ha ucciso il libero mercato?

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Il capitalismo ha fallito: è questa la chiave di lettura più comune della crisi finanziaria. Secondo l’opinione prevalente, ciò che è avvenuto prima negli Stati Uniti e poi nel mondo a partire dall’esplosione del bubbone dei “subprime” è una catena di “fallimenti del mercato”. L’eccessiva deregolamentazione degli anni Novanta e la mobilità di capitali che si è venuta a realizzare con la globalizzazione avrebbero reso ingovernabile il complesso mondo della finanza. Per questo, l’unica via di scampo dalla crisi passa attraverso un maggiore intervento pubblico. Da parte dello Stato, come regolatore e fornitore di servizi. E da parte delle banche centrali, come necessario puntello delle banche private.

La crisi ha ucciso il libero mercato?Ma le cose stanno davvero così? In questo volume, il Premio Nobel per l’Economia Vernon L. Smith e altri importanti economisti (Kevin Dowd, Stan Liebowitz, Pascal Salin, Lawrence White) si confrontano con la crisi più grave dei nostri tempi, le sue cause e le conseguenze che l’azione degli Stati potrà avere, nel breve e nel lungo periodo.

Le vere cause della crisi sono rimaste in ombra: la politica monetaria della Fed, l’azione di enti parastatali come Fannie Mae e Freddie Mac, la garanzia implicita (”troppo grandi per fallire”) concessa dai governi alle mega-banche. Il risultato è un quadro complesso, nel quale il mercato c’entra poco con le vere ragioni del crac ed al contrario è stato messo a repentaglio, nelle sue caratteristiche più fondamentali, proprio dai presunti “rimedi”. Con esiti potenzialmente disastrosi, per il futuro di noi tutti.

giovedì 16 aprile 2009
Ora: 18.00 – 20.00
Luogo: Libreria EGEA
Indirizzo: Via Bocconi 8, Milano

Partecipano:

Alberto Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni

Oscar Giannino, giornalista e opinionista di spicco del panorama economico italiano

Roberto Perotti, ordinario di Politica Economica all’università Bocconi

Guido Rosa, presidente dell'”Associazione fra le banche Estere in Italia”

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