Il presidente di Lodi Liberale, Lorenzo Maggi, ha introdotto la serata presentando l’ospite più noto, Daniele Capezzone, che è socio dell’associazione, per l’occasione gli è stata consegnata una tessera socio.
Maggi ha parlato dell’associazione e dell’enorme crescita che essa ha avuto in questi ultimi anni: in Italia la cultura liberale classica non sta emergendo come dovrebbe, in questo periodo siamo a metà di una situazione critica.
Il libro al centro della 296esima serata di Lodi Liberale è “Occidente. Noi e loro. Contro la resa a dittatori e islamisti” discusso insieme a Daniele Capezzone (Direttore editoriale di Libero), Stefano Piazza (Giornalista) e Alessandro Borganti (Presidente Istituto Liberale Lombardia).
E’ fondamentale avere la consapevolezza di chi siamo, da dove siamo venuti e dove andiamo
Capezzone ha presentato l’occidente partendo da Winston Churchill, per spiegare come nel tempo le idee e le ideologie siano cambiate sempre più: attualmente ci troviamo in una situazione in cui vi sono molti opinionisti politici, informatori e critici che fin dal mattino iniziano a parlare di come nelle città dell’oriente ci siano qualità e risorse. Ma allora come mai l’occidente, se è così pieno di difetti, rimane tanto ambito?
C’è un gusto tipicamente legato a coloro che amano sognare i paradisi, nel criticare l’occidente, nel continuare a creare un giochino illusionista di un occidente come una specie di oggetto di cui farsi carico, complessivamente alle sue nefandezze. Questo non è vero: la storia occidentale è stata resa grande da persone che hanno fatto le loro battaglie, rispetto a quel che non funziona nella storia.
“Non solo la libertà è fragile e necessita di vigilanza, ma il nostro esperimento è estremamente giovane nella storia dell’umanità, stiamo parlando di pochi secoli in una parte limitata del pianeta. Il mercato e la democrazia convivono in poche nazioni e da pochi secoli.”
Un esempio calzante è il 25 Aprile, una festa dedicata alla Liberazione che continua invece a essere incentrata sul proprio argomento e che crea divisioni, lo stesso dicasi per l’11 settembre e per tutte le situazioni in cui la cultura diventa improvvisamente serva del regime.
“Il centro destra si trova a volte con enorme potenziale elettorale, ma non riesce a renderlo concreto, a realizzare progetti e a farlo fruttare, questo consenso.” Nel libro di Capezzone si parla anche delle Elezioni americane.
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Da anni, una folta e agguerrita schiera di politici e commentatori spara a palle incatenate contro il nostro Occidente. Chissà perché, però, questi signori stentano a trasferirsi a Pechino-Mosca-Teheran: molto meglio restare qui, nei loro confortevoli salotti di Roma-Parigi-Berlino-New York, per spiegarci che la nostra metà del mondo fa schifo, è colpevole di vecchie e nuove atrocità, ed è moralmente responsabile di tutti i mali del pianeta. Intendiamoci: i nostri Paesi sono pieni di guai e di difetti, ci fanno disperare ogni giorno, occorre lottare senza sosta per cambiarli. Ma come si fa ad avere un solo istante di esitazione nella scelta del modello di riferimento? Di qua, c’è un mix di democrazia politica e libero mercato: combinazione discutibile e imperfetta quanto si vuole, ma è il modo meno violento di organizzare i rapporti civili e sociali che gli esseri umani abbiano saputo inventare. Di là, invece, nei presunti “paradisi” anti-occidentali, cosa c’è? Autocrazie, oppressione, fondamentalismo religioso, molto spesso accoppiati a una vita più povera e alla persecuzione di dissidenti e oppositori. È lì che ci si vorrebbe portare? » Daniele Capezzone, in un saggio agile e provocatorio, polemizza contro i nemici della libertà, i commentatori terzomondisti, i cripto-antisemiti, gli haters dell’Occidente, i guru e i paraguru progressisti, prende di petto le proteste e le polemiche di questi mesi e cerca di scuotere chi rischia di cadere vittima di argomenti tanto suggestivi quanto infondati.
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La dinamica delle elezioni americane è importante perché spiega come mai, fino in fondo, stampa, giornalisti e tutto l’apparato degli esperti, cerchino di dare informazioni falsate e di parte per condizionare l’opinione pubblica.
“Capezzone – ha detto Maggi – ha spiegato molto bene come mai, al netto della politica tra stati, siamo in guerra, economica, imperiale, tecnologica. In questo ambito è fondamentale la battaglia delle idee, il motivo per cui si fanno delle coxe e altre, no. L’occidente ha una posizione negli equilibri mondiali e serve capire come mai è arrivato fino a qui.
Alessandro Borganti ha introdotto un importante argomento: la presenza di anti-occidentali in occidente. Chi sono queste persone e perché la pensano così?
Stefano Piazza ha invece parlato della deriva italiana: verso l’antisemitismo e in grave pericolo. Russia e Cina sono parte attiva sia nella Guerra in Israele, che nella guerra terroristica, le dittature appoggiano questi criminali e con essi, la sinistra radicale italiana.
In conclusione di serata il giornalista Daniele Capezzone ha illustrato da diversi punti di vista il problema di una convivenza improbabile con l’estremismo islamico e con l’islamicità in generale. Ha fatto un elenco di argomenti che sono utilizzati dai media per trattare di Hamas, condannando le giustificazioni che si danno a questo gruppo di terroristi che ha dichiarato guerra a Israele.
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