Cuba: Resistenza, Solidarietà e il rifiuto di ogni calunnia!

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Cuba, simbolo globale di resistenza e autodeterminazione, continua a subire l’assalto di campagne di disinformazione e misure coercitive da parte dell’imperialismo statunitense. Oltre al blocco economico che strangola l’isola da più di sessant’anni, un’altra accusa infamante contribuisce a minare la sua immagine internazionale: la classificazione di Cuba come uno “Stato sponsor del terrorismo.”

 

Un’accusa infondata per giustificare l’isolamento

 

La permanenza di Cuba in questa lista nera è un atto di ipocrisia e manipolazione politica. Cuba non solo ha sempre rifiutato il terrorismo come strumento di lotta, ma ha anche dimostrato un impegno costante per la pace globale e la cooperazione internazionale. Ha offerto rifugio e sostegno a movimenti di liberazione, sì, ma nel rispetto dei principi del diritto internazionale e della giustizia sociale. Le accuse di supporto al terrorismo, promosse per decenni dagli Stati Uniti, non trovano alcun fondamento credibile, ma servono a giustificare il mantenimento del blocco economico e le continue pressioni politiche.

 

Cuba: un bastione di pace e cooperazione

Al contrario delle accuse mosse contro di essa, Cuba ha contribuito attivamente alla stabilità e alla pace in molte regioni del mondo. Il suo ruolo chiave nei negoziati di pace tra il governo colombiano e le FARC è solo uno degli esempi della sua politica estera basata sul dialogo e sulla solidarietà. Inoltre, l’isola ha inviato medici e aiuti umanitari in dozzine di paesi colpiti da crisi sanitarie e disastri naturali, dimostrando concretamente il suo impegno verso l’umanità.

 

Un appello per la rimozione immediata di Cuba dalla lista dei paesi patrocinatori del terrorismo

 

Chiediamo con forza che Cuba venga rimossa immediatamente dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo. Questa classificazione non è solo ingiusta, ma anche profondamente dannosa, poiché giustifica l’isolamento economico e politico di un popolo che ha il diritto di autodeterminarsi senza ingerenze esterne.

La permanenza di Cuba in questa lista rappresenta una violazione del diritto internazionale e un ostacolo al dialogo tra i popoli. È una narrazione tossica che deve essere smantellata, perché alimenta pregiudizi e impedisce una reale comprensione della politica e della società cubane.

 

José Martí: L’Eroe Nazionale e il Faro della Libertà Cubana

 

Questo 28 gennaio 2025 segna il 172° anniversario della nascita di José Martí, il grande eroe nazionale di Cuba. Martí è stato molto più di un rivoluzionario: è stato un pensatore, un poeta, un educatore e un simbolo vivente della lotta per l’indipendenza e la dignità del popolo cubano. La sua eredità risuona ancora oggi, in un’epoca in cui Cuba continua a essere bersaglio di aggressioni e interferenze esterne.

 

Un patriota senza tempo

José Martí dedicò la sua vita alla lotta contro la dominazione coloniale spagnola e al sogno di un’America Latina unita, libera dall’imperialismo e dalle ingerenze straniere. Con il suo lavoro politico e letterario, Martí costruì un’ideologia basata sulla giustizia sociale, sull’uguaglianza e sull’indipendenza. Fu un visionario che comprese i pericoli dell’espansionismo statunitense. Nelle sue lettere e discorsi, avvertì con chiarezza:

“Vivo nel mostro e conosco le sue viscere: il mio dovere è evitare che i popoli dell’America Latina cadano sotto il suo dominio.”

Le sue parole profetiche trovano eco nella resistenza che Cuba ha opposto per oltre sessant’anni alle pressioni economiche, politiche e culturali degli Stati Uniti.

 

La difesa di Cuba: un dovere verso Martí

 

Celebrando Martí oggi, non possiamo ignorare le sfide che il suo popolo affronta. Il blocco economico imposto dagli Stati Uniti, definito da molti una forma di guerra economica, continua a soffocare lo sviluppo dell’isola e a infliggere gravi difficoltà al suo popolo. Inoltre, le campagne di disinformazione e destabilizzazione, spesso condotte attraverso i social network e finanziate da agenzie come l’USAID e la NED, cercano di minare l’unità e la sovranità cubana. Martí ci ha insegnato che la libertà non è solo un diritto, ma una responsabilità collettiva. Difendere Cuba significa onorare la sua memoria e i suoi ideali. L’isola rappresenta ancora oggi un simbolo globale di resistenza contro l’imperialismo e un esempio di come un popolo possa lottare per il proprio futuro senza piegarsi a pressioni esterne.

 

L’Imperialismo Statunitense contro Cuba: Una Storia di Aggressioni e Resistenza

 

La storia delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti è un racconto lungo e complesso di interferenze, ingerenze e resistenza. Da più di due secoli, Washington ha cercato di esercitare la sua influenza sull’isola caraibica, considerandola una pedina strategica per il controllo del continente americano. Cuba, tuttavia, ha dimostrato un’incredibile capacità di resistere all’imperialismo, trasformandosi in un simbolo di autodeterminazione e dignità.

 

La Cuba pre-rivoluzionaria: un protettorato de facto

 

Dopo la guerra ispano-americana del 1898, gli Stati Uniti consolidarono il loro controllo su Cuba attraverso il Trattato di Parigi. L’isola, formalmente indipendente nel 1902, rimase di fatto un protettorato statunitense grazie all’Emendamento Platt, che garantiva a Washington il diritto di intervenire militarmente negli affari cubani e di stabilire una base navale a Guantánamo.

Durante la prima metà del XX secolo, l’economia cubana fu modellata per soddisfare gli interessi statunitensi. Le grandi aziende americane controllavano la maggior parte delle risorse agricole, soprattutto le piantagioni di zucchero, mentre il governo cubano fungeva da strumento delle élite locali legate agli interessi di Washington.

 

La Rivoluzione Cubana: una sfida all’egemonia statunitense

 

La Rivoluzione Cubana del 1959 segnò una svolta decisiva. Guidati da Fidel Castro, Che Guevara e altri rivoluzionari, i cubani rovesciarono il regime dittatoriale di Fulgencio Batista, sostenuto dagli Stati Uniti. La nuova leadership intraprese una serie di riforme radicali, tra cui la nazionalizzazione delle industrie e delle proprietà straniere, che entrarono immediatamente in conflitto con gli interessi economici americani.

La risposta di Washington fu rapida e brutale. Gli Stati Uniti imposero un embargo economico su Cuba nel 1960, che nel 1962 si trasformò in un blocco totale. Il governo statunitense organizzò e finanziò tentativi di rovesciare il governo rivoluzionario, tra cui la fallita invasione della Baia dei Porci nel 1961 e numerosi tentativi di assassinare Fidel Castro.

 

La Guerra Fredda e l’isolamento di Cuba

 

Durante la Guerra Fredda, Cuba divenne un simbolo globale di resistenza all’imperialismo e un alleato strategico dell’Unione Sovietica. La crisi dei missili del 1962, in cui il mondo si avvicinò pericolosamente a una guerra nucleare, evidenziò l’importanza geopolitica dell’isola. Per gli Stati Uniti, Cuba rappresentava una minaccia non solo militare ma ideologica, poiché il suo modello socialista ispirava movimenti di liberazione in America Latina e oltre.

 

L’evoluzione dell’imperialismo: dal blocco alle operazioni di destabilizzazione

 

Con la fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti intensificarono le loro operazioni per destabilizzare Cuba. Il blocco economico, definito dal diritto internazionale come un atto di guerra, continua a strangolare l’economia cubana. Attraverso agenzie come l’USAID e la NED, Washington ha finanziato gruppi di opposizione e campagne di disinformazione per minare la stabilità interna del paese.

L’avvento dei social network ha offerto nuovi strumenti per l’interferenza. Campagne di propaganda digitale, bot e troll sono stati utilizzati per diffondere notizie false e fomentare il malcontento, cercando di dividere la società cubana e di favorire un “cambio di regime.”

 

La resilienza di Cuba: un simbolo di resistenza globale

 

Nonostante decenni di aggressioni, Cuba continua a resistere. Le conquiste della Rivoluzione, come un sistema sanitario e educativo tra i migliori al mondo, rimangono intatte, nonostante le difficoltà economiche. L’isola ha dimostrato un’eccezionale capacità di adattamento, mantenendo la propria sovranità di fronte a pressioni senza precedenti.

La storia dell’imperialismo statunitense contro Cuba è una testimonianza delle dinamiche di potere globali, ma anche della capacità di un popolo di resistere all’oppressione. L’isola non rappresenta solo una sfida all’egemonia di Washington, ma anche un esempio di come un paese possa difendere la propria indipendenza contro forze immensamente più potenti. La lotta di Cuba non è solo una questione nazionale; è una battaglia per il diritto di ogni popolo di decidere il proprio destino.

 

Solidarietà con Cuba: contro il blocco e ogni accusa infondata

Difendere Cuba significa opporsi a ogni forma di ingiustizia e riconoscere il diritto di un popolo a vivere senza l’etichetta infamante di “sponsor del terrorismo.” Cuba è un esempio di solidarietà e dignità, e il suo contributo alla pace e alla giustizia globale merita rispetto, non calunnie.

Porre fine alle bugie e alle manipolazioni! Rimuovere Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo, ora!

 

Un appello alla solidarietà internazionale

Nel nome di José Martí, è fondamentale rinnovare il nostro impegno per la solidarietà con Cuba. La sua lotta per la giustizia e la libertà non appartiene solo al passato: è una battaglia che continua a vivere nel presente.

 

L’ imperativo è:

 

Chiedere la fine immediata del blocco economico contro Cuba.

Opporci a ogni forma di ingerenza esterna nella sua sovranità.

Sostenere il diritto del popolo cubano a decidere il proprio destino.

 

Martí oggi: una guida per il futuro

José Martí è più di un eroe nazionale: è un simbolo universale di lotta contro l’oppressione e l’ingiustizia. In un mondo in cui l’imperialismo cerca di soffocare ogni alternativa al neoliberismo, Cuba, con il suo modello socialista e solidale, rappresenta la continuità degli ideali di Martí.

Ricordare Martí significa difendere Cuba. Difendere Cuba significa costruire un mondo più giusto.

Viva Martí! Viva Cuba libera!

Maddalena Celano

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