30 anni fa nasceva “Limonka”, giornale controculturale fondato dallo scrittore e politico russo Eduard Limonov

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Quest’anno è uscito il discreto film di Kirill Serebrennikov, “Limonov”, con Ben Whishaw nei panni di Eduard Limonov, scrittore, poeta e politico russo.

Dico discreto perché, come ho avuto modo di scrivere in una mia recente recensione (https://amoreeliberta.blogspot.com/2024/09/limonov-la-mia-non-recensione-articolo.html), il film non cita ampi e importanti ambiti della vita di Limonov e dà una visione parziale e poco autentica del personaggio.

Ad ogni modo, in questi giorni, si celebra il 30esimo anniversario del giornale controculturale russo “Limonka” (ovvero “Granata”), organo del Partito NazionalBolscevico (PNB), da Eduard Limonov edito e ideato.

Giornale che vide la luce il 28 novembre 1994 ed ebbe una tiratura di circa 15.000 copie.

“Limonka” fu sì organo di partito, ma si occupava anche e principalmente di rock e di letteratura e sulle sue pagine si formarono fior fiore di aspiranti artisti russi.

Un giornale underground nella Russia di quegli anni, che poneva i nazionalbolscevichi o nazbol, quale avanguardia controculturale, artistica, oltre che politica.

Tanto per rendere l’idea, nel numero 2 del giornale, pubblicato nei primi mesi del 1995, uno dei trasgressivi slogan di “Limonka” fu: “Il nostro obiettivo è che tutti gli stili giovani, punk, skins, membri del Komosomol, tifosi di calcio e delinquenti, siano raggruppati nello stesso genere: nazionalbolscevico. Stiamo creando un nuovo genere di essere umano: estremo, radicale, rivoluzionario, musicalmente e culturalmente trasgressivo. Solo la morte è più forte del nazionalbolscevismo”.

Il Partito NazionalBolscevico fondato inizialmente da Limonov nel 1992 con il nome Fronte NazionalBolscevico e, ufficialmente costituitosi come partito, nel maggio 1993, grazie anche al contributo del chitarrista e musicista punk rock Egor Letov, dall’attore e musicista Sergey Kuryokhin e del filosofo Aleksandr Dugin, diverrà la migliore avanguardia politica e artistica del periodo post-sovietico.

Limonov, nel suo articolo “Punk e nazionalbolscevismo”, ricordò che “Limonka” usò spesso slogan d’impatto, tipici della controcultura punk russa, fra i quali: “Mangia i ricchi!” e “Il buon borghese è un borghese morto!” e “Il capitalismo è una merda!”.

Lo stile punk del PNB ha, fra l’altro, influenzato – molti anni dopo – anche il collettivo musicale russo punk e politicamente impegnato “Pussy Riot”, le cui componenti (Maria Alekhina, Ekaterina Samucevic e Nadezda Tolokonnikova), sono spesso finite in carcere per le stesse ragioni dei nazbol, ovvero l’accusa di “teppismo”. In realtà per azioni politiche nonviolente, artistiche e provocatorie contro il governo autoritario di Putin. Le Pussy Riot”, hanno peraltro spesso ricevuto il plauso di Limonov in varie occasioni e interviste.

Il Partito NazionalBolscevico, composto principalmente da intellettuali e artisti e soprattutto da giovani e giovanissimi, provenienti dalle periferie russe, delusi dal crollo dell’URSS e dall’avvento del capitalismo assoluto e dalla conseguente povertà diffusa fra i ceti meno abbienti, trasse ispirazione dal nazionalbolscevismo degli Anni ’20 – fondato dagli ex socialdemocratici Ernst Niekisch e di Karl Otto Paetel – primi ad opporsi in Germania al nazifascismo, e a vedere nella Rivoluzione d’Ottobre del 1917 il loro punto di riferimento, fondato sul primato della comunità e dell’operaio-proletario al servizio della stessa, rispetto all’egoismo dell’”homo economicus” della borghesia capitalista, la quale pensava unicamente al proprio egoistico tornaconto personale.

I giovani del PNB guidati da Limonov, furono ammirati persino dalla giornalista Anna Politkovskaja, che li difese a spada tratta in vari processi che li videro coinvolti per insubordinazione nei confronti dell’autorità ed allo stesso modo la pensava Elena Bonner, vedova dello scienziato dissidente Andrej Sacharov, che li stimava.

Il PNB, ad ogni modo, bollato di “estremismo”, fu messo fuorilegge dalla Procura Generale russa nel 2007, essendo il principale movimento di piazza a contrapporsi al governo liberal capitalista di Putin e ciò pur non avendo mai commesso atti di violenza, ma unicamente manifestazioni pacifiche e a carattere goliardico, pur non autorizzate e decisamente molto incisive.

Nel frattempo si era già consumata la frattura ideologica fra Dugin e Limonov, il primo maggiormente sostenitore del governo in carica e il secondo decisamente critico.

Sebbene, oggi, l’erede del PNB abbia assunto la denominazione di “L’Altra Russia di Eduard Limonov” e il giornale “Limonka” non sia stato più rifondato, il suo anniversario rimane, ogni 28 novembre, molto festeggiato degli eredi di Limonov, ai quali, ancora oggi, è vietato presentarsi alle elezioni.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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